EL SOMBRERO DE PAJA DE FLORENCIA

 

Personajes

FADINARD

ELENA

NONANCOURT

ANAIDE

EMILIO

BEAUPERTUIS

FELICE

BARONESA

VEZINET

MODISTA

AQUILES

CENTINELA

Novio de Elena

Novia de Fadinard

Padre de Elena

Esposa de Beaupertuis

Militar, Amante de Anaide

Esposo de Anaide

Criado de Fadinard

Aristócrata

Tío de Elena, Viejo y Sordo

Modista

Aristócrata Afeminado

Soldado Borrachín

Tenor

Soprano

Bajo

Mezzosoprano

Barítono

Bajo

Tenor

Mezzosoprano

Bajo

Mezzosoprano

Tenor

Tenor

 

La acción se desarrolla en París, a mediados del siglo XIX.

 

ATTO PRIMO 


(Sala centrale in casa di Fadinard. In fondo
Una porta d'ingresso a due battenti, che dà
Sulle scale. Ai lati, in primo piano, due porte
Che immettono, l'una nella camera nuziale,
l'altra in un salottino. Finestra che dà su un
balcone) 

Scena Prima 

(All'alzarsi del sipario Felice sta mettendo
Ordine nella sala. Dalla porta di fondo entra
Vézinet che porta una cappelliera) 

VEZINET
Posso entrar?

FELICE
Entrate pur.

VEZINET
Eh?
C'è il padron?

FELICE
Ancor non c'è.

VEZINET
Io son Vézinet, zio de la sposa.

FELICE
Ho capito, ho capito.

VEZINET
E gl'invitati ancora non son giunti?

FELICE
Non ancora.

(Gli offre una sedia) 

Vuole sedere?

VEZINET
Monto gentile.

FELICE
Ma che babbeo!

VEZINET
Oh grazie tante!

(Consegna a Felice una cappelliera) 

Toh, prendi questo pacco.
Adagio, fa attenzion!
Non prenderlo pel nastro.

FELICE
Oh Dio, che impiastro!

(Felice si avvia con la cappelliera verso
la porta di sinistra) 

VEZINET
Nella stanza, nella stanza!
Con riguardo, con riguardo!

FELICE
Ho capito!
No sono mica sordo come voi!

VEZINET
Che cosa dici?
È il mio dono di nozze,
e costa molto.

FELICE
Quattro soldi!
Oh che piacere,
poter parlare
con quel signore
come mi pare.
Egli è più sordo
D'una campana.
Vecchio balordo!

(Felice s'inclina ed esce) 

VEZINET
Molto educato il giovanotto,
non c'è che dir.

Scena Seconda 

(Fadinard entra dalla porta di fondo
Parlando verso l'interno) 

FADINARD
Distaccate il cavallo dall'attacco!

(Vieni avanti, posa dei pacchi,
si toglie i guanti, il cappotto) 

Ah, questo è proprio un fatto assai bislacco...

(Sorge lo zio Vézinet) 

Ah, lo zio Vézinet!
Voglio raccontargliene una bella!

VEZINET
Nipote mio, permetti ch'io ti abbracci!

(Vézinet abbraccia Fadinard) 

FADINARD
(fra sè)
Già, quest'è una mania dei parenti
della futura mia!

(Si abbracciano) 

FADINARD
Dunque, stammi a sentire...

VEZINET
La sposa dov'è?

FADINARD
Mi segue da lontano con otto carrozze.

(Riprendendo il racconto) 

Dunque, parto staman da Charantonneau...

VEZINET
Ho consegnato un piccolo regalo!

FADINARD
Oh, tante grazie!
Parto alle sette dal villaggio stamani
E pianto in asso la compagnia
Salto in calesse, e via!
E per veder s'è pronto 
Il nido d'amore
Corro qui verso la città
A gran velocità.
Frusto il cavallo, frusto allegro,
nell'ansia di arrivar,
quasi mi par volar.
In piena corsa batto un ramo,
la frusta cade giù,
non me la trovo più.

VEZINET
Oh, che fortuna!

FADINARD
Un corno! 

(Non penso mai ch'è sordo) 

Fermo il cavallo e scendo,
poco lontan il mio frustin
luccica sotto un biancospin.
Per ripigliarlo strappo i calzon...

VEZINET
Io mi rallegro molto, molto...

FADINARD
Grazie!
Quanto mi volto non c'è più il calesse.
Cerco nel bosco fino in fondo al viale,
e cosa trovo mai?
Il mio caval che biascica pieno d'ardor
Di paglia un pezzettin con nastri e rossi fior.
Sto per avvicinarmi e, sento la voce
Di una donna dall'altro vial, che grida:
"Oh, cielo! Il mio cappello!"
Quel brandello di paglia era un cappello!
Ad un ramoscello fresco, bello,
stava appeso là, mentre quella,
per il bosco in compagnia con un militar
a braccetto va.

VEZINET
Ti hanno chiesto i confetti?

FADINARD
Altro che confetti!
Io sto per far le scuse alla signora,
ma il suo bel militare sbuca allora
m'insulta lo smargiasso e poi s'avventa.
Per evitarlo, io mi rifugio sul calessin,
il caval si spaventa
prende la corsa e va...
Ed eccomi qua!

(Fadinard mostra allo zio
il pezzo della tesa di un cappello 
di paglia guarnito con die papaveri.
Vezinet lo osserva con attenzione) 

VEZINET
La paglia è graziosa.
Per trovare un cappello
Così fino, così bello ce ne vuol!
Ne so qualche cosa.

(Riconsegna il pezzo di paglia a Fadinard) 

Al Municipio a che ora si va?

FADINARD
(Quasi gridando e facendo
il numero con le dita)
Alle undici.

VEZINET
Allora tardi si pranzerà,
mi convien prendere una cioccolata.

FADINARD
Vattene in pace, mio caro zio.

VEZINET
Nipote addio.

(Vezinet abbraccia e bacia il nipote) 

FADINARD
Mania inveterata!

(Vezinet esce dalla porta di fondo) 

Scena Terza 

FADINARD 
(Solo)
Tra un'ora sarò sposo,
avrò una mogliettina
tutta per me, sera e mattina.
E il porcospino, suocero mio,
più grazie a Dio son griderà:
"Tutto a monte! Tutto a monte!
Queste nozze non si fanno!"
Egli è uno zotico ricco ortolano
Del circondario di Charantonneau.
Ma nei suoi campi, per caso strano,
un delicato fiore sbocciò.
Come un piccol fior d'april,
la mia sposa è gentil.
Dell'ingenua sua beltà
Il mio cuor s'innamorò.
Or dai campi alla città
Forse un poco perduta sarà;
ma le voglio tanto ben
certo felice saremo insiem.

(Apre la porta di destra
e guarda nella stanza) 

Ecco il nido che ci aspetta,
lindo e fresco come lei;
la casetta fatta apposta
per nascondere il mio amor.
Ah, se fosse questo dì,
via fuggito e la notte già qui!
E noi soli, soli alfin,
soli e felici sino al mattin.

(Fadinard richiude la porta della camera
e si volta in ascolto verso la porta di fondo) 

Eccoli qua, salgono le scale!
È lei! È lei!

Scena Quarta 

(La porta di fondo si apre e compare una signora 
senza cappello Seguita da un ufficiale) 

EMILIO
Entri pure con coraggio!

ANAIDE
Niente scandali signor per carità!

FADINARD
(A parte)
La signora del cappello e il militar!

EMILIO
Non credeva di vederci.

FADINARD
È un piacere, è un grande onore in verità!

(fra sè) 

È tra poco ho da sposar!

EMILIO
Offra una sedia alla signora!

(Fadinard obbedisce premurosamente) 

FADINARD
Con piacer!

(fra sè) 

Qui rimarranno almeno un'ora!

(Anaide si siede) 

EMILIO
Creda a me, lei non sa l'educazione.

FADINARD
Lei m'offende!

EMILIO
È con ragione.
Ci ha piantati in messo al bosco,
senza dir nemmeno:
"Scusi, io me ne vo'!"

FADINARD
Ma io avevo per la testa altri pensieri!

EMILIO
Il cavallo corre bene,
ma le tracce anch'io ben seguire so.

ANAIDE
Emilio! Emilio, si fa tardi.

FADINARD
Son d'accordo con la dama;
qui si perde tempo invan.

EMILIO
Ma la fretta a me che importa?
Delle scuse noi vogliam.

FADINARD
Son desolato, creda.
Ma signorina, che ci posso far,
se ai cavalli piacciono le paglie e i fior?
Il mio cavallo dovrà scusarsi allor.

EMILIO
Badi bene come parla!

FADINARD
E poi mi dica se le pare bello
Ai ramoscelli appendere il cappello,
e con dei militar 
sola per boschi andar?
È una cosa piuttosto sospetta!

EMILIO
Signore, per piacer, la smetta!

ANAIDE
Deve sapere: questo è un mio parente,
la sua carriera m'interessa molto,
perciò volevo dargli un poco ascolto...

FADINARD
A braccetto e senza cappel...

(Emilio afferra una poltroncina e la rovescia 
per terra in un impeto di collera.) 

EMILIO
Un accidente!

FADINARD
Non mi rompa le poltrone!

EMILIO
Io le scaravento dal balcone!
Lei deve l'offesa riparare.

FADINARD
(Tirando fuori di tasca il borsellino)
Venti lire... Può bastare?

EMILIO
(Con violenza sempre maggiore)
Lei è pazzo! Che si crede?
Io l'ammazzo!

ANAIDE
(Interponendosi tra i due)
Calma, Emilio, ve ne prego!

EMILIO
La signora non uscirà di qua
Se non avrà un cappello
Eguale a quello là.

FADINARD
E ci voleva tanto a dirlo?

(Chiamando) 

Felice! Felice!

(Entra Felice e Fadinard gli consegna
il campione della paglia)

(Parlato) 

Prendi questo campione,
corri dalla modista che sta in piazza,
compra un cappello uguale,
ma che sia tale e quale.
Guai se entro un quarto d'ora
Non sei qui col cappello
Per la signora.

(Mentre Felice esce dalla porta di fondo 
si sente un rumore di carrozze e di sonagli.) 

ANAIDE
Oh Dio! C'è qualcuno.

FADINARD
Siamo fritti! C'è il suocero!
Se trova qua una donna
"va tutto a monte!"

ANAIDE
Sorpresa in casa d'uno sconosciuto!
Come fare? Ah!

(Anaide si dirige verso la porta a destra.
Entra nella stanza e chiude la porta.
Fadinard le va dietro supplichevole.) 

FADINARD
Signora, un minuto!

(Emilio si dirige verso la porta a sinistra.
Fadinard corre verso Emilio) 

Signore, non abusi!

EMILIO
Mandate via quegl'intrusi.
Riprenderemo la conversazione.

(Emilio si chiude nella stanza a sinistra.) 

Scena Quinta 

(Dalla porta di fondo entrano
Nonancourt ed Elena. Elena è vestita
Da sposa, con il velo, la corona
E in mano un bouquet di fiori) 

NONANCOURT
Tutto a monte!
Genero mio, sei un cialtrone.
Chi t'ha insegnato l'educazione?
Villano...

ELENA
Vi prego...

NONANCOURT
Silenzio! 
Otto carrozze son giù al porton,
lo sposo non c'è, chissà mai dov'è.
Tu te ne infischi perchè
Noi siam di Charanton.
Voi parigini ci disprezzate,
dite che provinciali siam.
Ma noi paesan sappiam l'educazione
Più di tutti voi.
Il matrimonio ancora non è fatto,
a monte potrà andar...

FADINARD
(fra sè)
Il porcospino cresce e si sviluppa...

NONANCOURT
Ma sopra i piedi miei
Che alcuno mi cammini
Io non permetterò.
Ahi, le scarpe di vernice!
Ahi, schifose, maledette!
Mi pungon, mi son strette!
E il fior d'arancio
Han portato per me...

FADINARD
Il fior d'arancio? E perchè?

NONANCOURT
Perchè, perchè?
Esso è il fior dell'amor coniugal;
io vo' posar nel talamo nuzial.
Ahi!

ELENA
Papà, come sei buono.

NONANCOURT
Ahi, maledette scarpe.
Ahi, ahi, ahi, ahi.
Proprio a nozze aver 
Le scarpe strette di coppal!
Ahi, che mal!
Tutto il giorno zoppicando dovrò andar
Alle chiesa, all municipio,
al ristorante a banchettar.
Mi voglio mettere delle pantofole...

FADINARD
Suocero mio, non c'è tempo da perdere.

NONANCOURT
(Avviandosi alla porta di sinistra)
Delle pantofole, delle pantofole!

FADINARD
(Impedendogli il passaggio)
Qui si son uomini che metton ordine.

NONANCOURT
(Dirigendosi alla porta di destra)
In questa camera, vo' in questa camera.

FADINARD
(Impedendogli il passaggio)
Per carità, qui ci sono gli idraulici.

NONANCOURT
Con queste scarpe
Divento un idrofobo.

FADINARD
Abbiate pazienza, è questione di poco.

NONANCOURT
Più non resisto, ci ho i piedi di fuoco.

FADINARD
Questione di poco.

NONANCOURT
Ci ho i piedi di fuoco.

FADINARD
Questione di poco.

NONANCOURT
Non trovo sollievo,
Se almeno per un poco
Le scarpe non levo.
Lì fuori al balcone,
lì fuori al balcon,
vado le scarpe a levar.

(Esce sul balcone. Fadinard guarda
inquieto le due porte.) 

Scena Sesta 

FADINARD
Elena...

ELENA
Fadinard!

FADINARD
Elena!
Ora che siamo soli.

ELENA
Siamo soli!

FADINARD
È la prima volta, non lo sai?

ELENA
Si!
Trema nell'estasi d'amor
Il cuor contento!
Sfugge al labbro tacito un sospiro,
non so dir s'è gioia quel ch'io sento,
tant'è nuovo al cor 
quest'arcano gioir.
Così è in terra il paradiso:
palpitar d'un solo ardor con te.
Ah, così vivere, così morir!
Nell'incanto che ci unisce
In un amor divin,
vorrei che la vita trascorresse,
che l'istante beato non avesse mai fin.

FADINARD
E quei due che son di là!
Oh sì...
È gioia, mio dolce tesor!
Così è in terra il paradiso.

(Seguita a due con Elena) 

Scena Settima 

(Nonancourt rientra nella stanza) 

NONANCOURT
Ma che bella situazione
Mentr'io sono sul balcone a soffrir...

FADINARD
Ma è mia moglie...

NONANCOURT
Non ancora!...
Senti i cavalli scalpitar,
e gli invitati ancora ad aspettar...

(Si sente di nuovo rumore di sonagli) 

FADINARD
Senti che chiasso!
Scendete voi, ch'io vengo subito.

NONANCOURT
(Gridando, sulla porta)
Ricorda che alle undici
Andiamo al municipio.

CORTEO DI NOZZE
(Interno)
Tutta Parigi noi giriam.
Lieti e felici siam.
I cari sposi festeggiam,
è un dì che si ricorderà.
Noi li abbracciam con tutto il cuor,
con tutto il cuor noi li abbracciam.
Che bello andare per la città!
Schiocchi la frusta,
cocchiere avanti olà.

(Fadinard dà un bacio furtivo a Elena
e chiude la porta dietro ai due. Quindi 
va ad aprire le due porte laterali.) 

Scena Ottava 

FADINARD
Signora, venga fuori.
Da casa mia ve ne dovete andar.

(Se sente bussare alla porta) 

FADINARD
Oh Dio, chi è?

(Fadinard fa cenno a Emilio e
alla signora di tornare nelle stanze.) 

Chi è?

VOCE DI FELICE
Sono io.

(Fadinard apre la porta. I due amanti
vedendo Felice escono dai loro rifugi.) 

FADINARD
Oh, meno male!
Ebbene, ci sei stato?

FELICE
(Affannando)
Alla modista giù nella piazza
Tutto il negozio abbiamo guardato...

FADINARD
E l'hai trovato?

FELICE
No!

ANAIDE
Ah! Come farò a ritornar senza cappello,
il cappello con cui m'ha visto uscire mio marito!

FADINARD
Un marito? C'è anche un marito?

ANAIDE
Ahimè!

EMILIO
Un geloso, un tipo assai brutal,
se ritornerà senza cappel...

ANAIDE
Se ritornerò senza cappel,
quell'ombroso, sospettoso, 
cosa crederà?
Sono perduta! Sono compromessa!
Ah, poco manca ch'io adesso mora!

FADINARD
Non qui signora, non qui signora!

NONANCOURT
(Da fuori)
Mio genero, mio genero!

ANAIDE
Come potrò tornar da quel brutale?

EMILIO
Diteci, come può?

FADINARD
È semplice.
Scendete zitti, zitti le scale,
montate in un coupé,
zitti, zitti,
girate i magazzini,
son pieni di cappelli,
trovatene uno uguale,
poi ritornate a casa,
zitti, zitti.

ANAIDE
Ma come faccio?
Io sono moribonda!

FADINARD
(A Emilio)
Ma lei, tenente, lei non è moribondo.

ANAIDE
(Aggrappandosi a Emilio)
No, Emilio, non andare!

EMILIO
(Indignato, a Fadinard)
Posso lasciare la signora
In questo stato?
Presto, presto vada lei,
il campione è questo,
non c'è tempo da sprecar.
Noi qui fermi aspetterem
Anche un'ora, un giorno,
un mese, un anno se ci vuol.
Noi qui fermi aspetterem
Sinché la signora il suo cappello
Per tornare dal marito non avrà.

FADINARD
Cari miei signor,
vi devo dire un fatto, che oggi sposerò.
Sono tutti fuor, moglie e parenti
Con carrozze ad aspettar.
Come posso fare
Ad occuparmi d'un cappel?

ANAIDE
Io la scongiuro!

FADINARD
No!

ANAIDE
Io qui l'imploro!

FADINARD
No!

EMILIO
Lei deve andar!

FADINARD
No!

ANAIDE
Ah, crudele cuor
In voi non c'è nemmeno
Un briciol di pietà.

FADINARD
Devo sposar!

ANAIDE
La vita e l'onor, ecco depongo
Qui per terra ai vostri pie'.

FADINARD
Devo sposar, devo sposar!

ANAIDE
Sordo siete voi
Ad una donna ai vostri pie'?

FADINARD
Devo sposar!

EMILIO
E che me ne importa a me
Se dovete andare a nozze
Proprio in questo dì?
Noi qui fermi aspetterem
Anche un'ora, un giorno,
un mese, un anno se ci vuol!

ANAIDE
Ah, m'ucciderò, m'ucciderò!
Non resisterò al disonor!
Vada a prender... quel cappel!

FADINARD
Ma come fo?

EMILIO, ANAIDE 
Presto, presto, vada lei!
E badi ben che a casa sua
Senza cappel non tornerà!

EMILIO
Oppure ci sarà un duello alla pistola!

NONANCOURT
(Dalle scale)
Mio genero! Mio genero!

(Fadinard va ad aprire la porta. Emilio
e Anaide si nascondono dietro ai due
battenti della porta che viene aperta.) 

Scena Nona 

(Nonancourt appare sulla soglia della porta 
con un ramo di fiori di Arancio in mano) 

NONANCOURT
Tutto a monte!

(Nonancourt fa per entrare, ma Fadinard
lo spinge indietro) 

FADINARD
Andiamo, andiam...

NONANCOURT
Il fior d'arancio vo' di là posar...

FADINARD
Non si può, ci sono gli imbianchini...

CORTEO DI NOZZE
(Interno vicino)
Tutta Parigi noi giriam!
Lieti e felici siam!

(Dietro a Nonancourt, fuori della porta,
si affacciano petulanti alcuni invitati
del corteo di nozze) 

Tutta Parigi noi giriam!
Noi v'abbracciam con tutto il cuor.

FADINARD
In fretta, andiamo!

(Fadinard spinge gli invitati e Nonancourt
fuori della porta uscendo con loro. Quando
la porta è chiusa da Fadinard si sente ancora
il canto degli invitati che si avviano giù per
le scale.) 

CORTEO DI NOZZE
Noi v'abbracciam con tutto il cuor.
Noi v'abbracciam, noi v'abbracciam.

(La porta viene riaperta e Fadinard si riaffaccia. 
Subito i due gli vanno incontro gridando.) 

ANAIDE
Il cappello!

EMILIO
Un duello!

(Fadinard subito esce di nuovo. Emilio gli
chiude la porta alle spalle e mette la sicura.
Si sente sempre più lontano il corteo di nozze.) 

CORTEO DI NOZZE
Avanti, olà!
ACTO PRIMERO 


(Sala principal en casa de Fadinard. Al fondo 
una puerta de entrada con dos hojas que da a 
una escalera. A los lados, en primer plano, dos 
puertas que conducen, una al dormitorio y la 
otra a un saloncito; una ventana que da a un 
balcón)
 
Escena Primera 

(Al levantarse el telón Felice está poniendo 
orden en la sala. Por la puerta del fondo 
entra Vézinet que trae una sombrerera) 

VEZINET
¿Puedo pasar?

FELICE
Pase.

VEZINET
¿Eh?
¿Está el patrón?

FELICE
Aún no ha llegado.

VEZINET
Yo soy el tío Vézinet, el tío de la novia.

FELICE
Sí, muy bien...

VEZINET
¿Aún no han llegado los invitados?

FELICE
Aún no.

(Le ofrece una silla) 

¿Quiere sentarse?

VEZINET
Muy amable.

FELICE
¡Qué bobo!

VEZINET
¡Oh, muchas gracias!

(Entrega a Felice la sombrerera) 

Toma este paquete.
¡Cuidado! ¡Presta atención!
¡No lo cojas de la cinta!

FELICE
¡Oh Dios, qué pelmazo!

(Felice se dirige con la sombrerera hacia
la puerta de la izquierda) 

VEZINET
¡A la habitación, a la habitación!
¡Con cuidado, con cuidado!

FELICE
¡He entendido!
¡No soy sordo como usted!

VEZINET
¿Qué dice?
¡Es mi regalo de boda,
y cuesta un dineral!

FELICE
¡Seguro que una miseria!...
¡Oh, qué placer,
poder hablar 
con este señor!
Digo yo que
está más sordo
que una tapia.
¡Viejo tonto!

(Felice se inclina y sale) 

VEZINET
Muy educado este joven,
por lo que he podido apreciar...

Escena Segunda 

(Fadinard entra por la puerta del fondo
hablando hacia el interior) 

FADINARD
¡Desensilla el caballo!

(Entra, suelta unos paquetes,
se quita los guantes y el abrigo) 

¡Ah, es realmente para volverse loco!

(se percata de la presencia de Vézinet) 

¡Ah, tío Vézinet!
¡Quiero contarte una cosa!

VEZINET
¡Sobrino mío, permite que te abrace!

(Vézinet abraza a Fadinard) 

FADINARD
(para sí)
Ésta es una de las manías de la familia
de mi futura esposa.

(Se abrazan) 

FADINARD
Así pues... escúchame...

VEZINET
¿Dónde está la novia?

FADINARD
No se entera.

(comenzando de nuevo) 

Esta mañana salía para Charantonneau...

VEZINET
¡He traído un pequeño regalo!

FADINARD
¡Oh, muchas gracias!...
¡Salí del pueblo esta mañana a las siete,
y sin avisar a nadie,
me fui en la calesa!
Para comprobar si estaba listo
el nido de amor,
corrí hacia aquí
a gran velocidad.
Azotaba al caballo alegremente pues,
con el ansia de llegar,
casi me parecía que volara.
En plena carrera golpeé unas ramas,
la fusta se me cayó
y la perdí.

VEZINET
¡Oh, qué fortuna!

FADINARD
¡Un cuerno!

(Se me olvida que está sordo) 

Detuve el caballo, me bajé,
y vi que no muy lejos
mi fusta brillaba bajo una zarza...
Al intentar cogerla, me rasgué los pantalones...

VEZINET
¡Me alegro mucho, mucho!...

FADINARD
¡Gracias!...
Cuando me di la vuelta... ¡no estaba la calesa!
la busqué en el bosque hasta el final del sendero,
¿y con qué me encontré?
Con mi caballo que gustoso masticaba 
un trocito de paja... ¡con cintas y flores rojas!
Al acercarme oí una voz de mujer 
al otro lado del sendero que gritaba:
"¡Oh, cielos! ¡Mi sombrero!"
¡Aquel jirón era un sombrero de paja!
Un bello y fresco ramito estaba allí tirado,
mientras ella paseaba por el bosque 
cogida de brazo
de un militar.

VEZINET
¿Han traído los dulces?

FADINARD
¡Otra cosa distinta a los dulces!...
Intenté excusarme con la señora,
pero entonces, su militar apareció
y el muy bravucón me insultó.
Para zafarme de él, me subí a la calesa,
pero entonces el caballo se encabritó,
y salió a galope tendido...
¡Y por fin he llegado hasta aquí! 

(Fadinard enseña al tío
un trozo del ala de un sombrero
de paja decorado con unas amapolas.
Vézinet lo observa con atención) 

VEZINET
La paja es muy suave...
¡Para encontrar un sombrero así de fino y de bello
hay que buscar mucho!
No es cualquier cosa.

(Devuelve el trozo de paja a Fadinard) 

¿A qué hora hay que ir al ayuntamiento?

FADINARD
(Casi gritando y haciendo
el número con los dedos)
¡A las once!

VEZINET
Entonces, como se almorzará tarde,
me conviene tomar un chocolate.

FADINARD
¡Vaya en paz, querido tío!

VEZINET
¡Adiós, sobrino!

(Vézinet abraza y besa a su sobrino) 

FADINARD
¡Qué manía!...

(Vézinet sale por la puerta del fondo) 

Escena Tercera 

FADINARD
(Solo)
Dentro de una hora seré esposo
y tendré una mujercita
toda para mí, noche y día.
Y el puercoespín de mi suegro,
gracias a Dios, ya no gritará:
"¡Todos al monte! ¡Todos al monte!
¡Estas bodas no se celebrarán!"
Él es un zafio y acaudalado verdulero
del distrito de Charantonneau.
Pero en sus campos, cosa extraña,
brotó una delicada flor.
Como una florecilla de abril,
mi esposa es amable,
y mi corazón se enamoró
de su ingenua belleza.
Ahora, al cambiar el campo por la ciudad,
quizás se encuentre un poco perdida;
pero la quiero tanto que estoy seguro
que seremos muy felices.

(Abre la puerta de la derecha
y mira en el dormitorio) 

Éste es el nido que nos espera,
lindo y fresco como ella;
una casita hecha a propósito
para guardar mi amor.
¡Ah, si se hubiera ido el día
y hubiera llegado ya la noche!
Y nosotros solos, solos al fin,
solos y felices hasta la mañana.

(Fadinard vuelve a cerrar la puerta y se 
vuelve para escuchar por la puerta del fondo) 

¡Aquí están!... ¡Ya suben por la escalera!
¡Es ella!.. ¡Es ella!...

Escena Cuarta 

(La puerta del fondo se abre y aparece una 
señora sin sombrero seguida por un oficial) 

EMILIO
¡Entremos sin titubeos!

ANAIDE
¡Sin escándalos, por favor!

FADINARD
(A parte)
¡La señora del sombrero y el militar!

EMILIO
¡No creía usted que nos volveríamos a ver!

FADINARD
¡Es un placer, un gran honor en verdad!

(para sí) 

¡Y dentro de poco tengo que casarme!

EMILIO
¡Ofrezca una silla a la señora!

(Fadinard obedece apresuradamente) 

FADINARD
¡Encantado!

(para sí) 

¡Aquí estaremos por lo menos una hora!

(Anaide se sienta) 

EMILIO
¡Desde luego, usted no conoce la educación!

FADINARD
¡Usted me ofende!

EMILIO
Y con razón.
Nos ha dejados plantados en medio del bosque,
sin decir al menos:
"¡Perdonen, me voy!"

FADINARD
¡Pero es que tengo la cabeza en otros asuntos!

EMILIO
El caballo corre mucho...
Pero sé seguir bien unas huellas.

ANAIDE
¡Emilio! ¡Emilio, se hace tarde!

FADINARD
Estoy de acuerdo con la señora,
aquí estamos todos perdiendo el tiempo.

EMILIO
¿Qué importa el tiempo?
¡Exigimos una excusa!

FADINARD
Estoy desolado, créanme.
Pero señora, ¿qué se puede hacer
si al caballo le gustan la paja y las flores?
Mi caballo, sin duda, deberá excusarse.

EMILIO
¡Ah, cómo habla!

FADINARD
Y dígame: ¿le parece bien 
colgar el sombrero de las ramas
y andar a solas por el bosque
con un militar?
¡Es una cosa más bien sospechosa!

EMILIO
¡Señor, por favor, a dónde quiere llegar!

ANAIDE
Debe saber que este señor es un pariente mío,
su carrera me interesa mucho
y por eso quería escucharlo un poco...

FADINARD
¿Abrazados y sin sombrero?...

(Emilio coge una butaca y la tira al suelo
con gran cólera.) 

EMILIO
¡Un accidente!

FADINARD
¡No me rompa la butaca!

EMILIO
¡La tiraré por el balcón!
¡Usted debe reparar la ofensa!

FADINARD
(Sacando fuera del bolsillo un monedero)
Veinte liras... ¿es suficiente?

EMILIO
(Cada vez con mayor violencia)
¡Usted está loco!... ¿Qué se ha creído?...
¡Lo mato!...

ANAIDE
(Interponiéndose entre los dos)
¡Calma, Emilio, te lo ruego!

EMILIO
La señora no se irá de aquí
sin un sombrero
igual al que tenía...

FADINARD
¿Por qué no lo ha dicho antes?

(Llamando) 

¡Felice! ¡Felice!

(Entra Felice y Fadinard le enseña
la muestra de paja) 

(Hablado) 

Toma esta muestra,
corre a la modista que hay en la plaza
y compra un sombrero igual.
¡Pero asegúrate que sea tal cual!
¡Ay de ti si en un cuarto de hora
no estás aquí 
con el sombrero para la señora!

(Mientras Felice sale por la puerta del fondo
se oye un rumor de carrozas y ruidos.) 

ANAIDE
¡Oh Dios, llega gente!

FADINARD
¡Estamos perdidos! ¡Es mi suegro!
¡Si encuentra aquí una mujer
"se van todos al monte!"

ANAIDE
¡Sorprendida en casa de un desconocido!
¿Qué hacer?... ¡Ah!...

(Anaide se dirige hacia la puerta de la derecha.
Entra en la habitación y cierra la puerta.
Fadinard va detrás suplicándole.) 

FADINARD
¡Señora, un minuto!

(Emilio se dirige hacia la puerta de la izquierda. 
Fadinard corre hacia Emilio) 

¡Señor, no abuse!

EMILIO
¡Deshágase de esos intrusos!
Más tarde continuaremos la conversación...

(Emilio entra en la habitación de la izquierda.) 

Escena Quinta 

(Por la puerta del fondo entran
Nonancourt y Elena. Elena va vestida
de novia, con el velo, la corona
y un ramo de flores en la mano) 

NONANCOURT
¡Todos al monte!
¡Yerno mío, eres un canalla!
¿Quién te ha enseñado educación?
¡Grosero!...

ELENA
Por favor...

NONANCOURT
¡Silencio! ¡Ocho carrozas están esperando 
en la puerta y el esposo no aparece!
¿Quién sabe dónde estará?
No le importamos nada porque 
somos de Charantonneau.
Los parisinos nos desprecian,
dicen que somos provincianos,
pero los campesinos tenemos más educación
que todos ellos juntos.
El matrimonio aún no se ha celebrado
y al monte aun nos podemos ir...

FADINARD
(para sí)
El puercoespín se enfurece y se desgañita...

NONANCOURT
Pero no permitiré
que nadie
me pisotee.
¡Ay, los zapatos de charol!
¡Ay, horribles y malditos!
¡Me aprietan, me están estrechos!...
Pero por fin han traído
el ramo de azahar...

FADINARD
¿Un ramo de azahar?... ¿Y para qué?

NONANCOURT
¿Para qué?... ¡Para qué!
Es la flor del amor conyugal
y quiero depositarla en el tálamo nupcial.
¡Ah!

ELENA
Papá, que bueno eres...

NONANCOURT
¡Ay, malditos zapatos!
¡Ay, ay, ay, ay!
¡Muy apropiado para una boda
llevar zapatos así de estrechos!
¡Ah, qué daño!
Tendré que ir todo el día cojeando...
¡A la iglesia, al ayuntamiento
y al restaurante para celebrar el banquete!
¡Quiero ponerme unas zapatillas!...

FADINARD
Suegro mío, no hay tiempo que perder.

NONANCOURT
(Yendo hacia la puerta de la izquierda)
¡Las zapatillas, las zapatillas!

FADINARD
(Impidiéndole el paso)
¡Ahí, están trabajando!

NONANCOURT
(Dirigiéndose a la puerta de la derecha)
¡En esa habitación, sí, en esa habitación!...

FADINARD
(Impidiéndole el paso)
¡Aquí están los fontaneros!

NONANCOURT
¡Con estos zapatos
parece que tengo la rabia!

FADINARD
Ten paciencia, es cuestión de poco tiempo.

NONANCOURT
¡Ya no resisto más, tengo fuego en los pies!

FADINARD
Es cuestión de poco...

NONANCOURT
¡Tengo fuego en los pies!

FADINARD
Es cuestión de poco...

NONANCOURT
No encuentro alivio...
Si al menos me pudiera quitar
los zapatos por un ratito...
¡Allí fuera, en el balcón,
allí fuera en el balcón,
voy a quitarme los zapatos!

(Sale al balcón. Fadinard mira
inquieto las dos puertas.) 

Escena Sexta 

FADINARD 
Elena...

ELENA
¡Fadinard!

FADINARD
¡Elena!
¡Al fin solos!

ELENA
¡Estamos solos!

FADINARD
Es la primera vez, ¿verdad?

ELENA
¡Sí!
¡Tiembla de tanto amor
contento el corazón!
Escapa del silencioso labio un suspiro...
No sabría decir si es felicidad lo que siento,
pues es tan nueva al corazón 
esta extraña alegría.
En la tierra, el paraíso:
¡palpitar en un solo ardor contigo!
¡Ah, vivir así, así morir!
Quisiera que la vida transcurriese
en el encanto que nos une,
en un amor divino
y que este feliz instante no tuviese fin.

FADINARD
¡Los dos siempre unidos!
¡Ah, sí!...
¡Es alegría, mi dulce tesoro!
¡En la tierra, el paraíso!

(A dúo con Elena) 

Escena Séptima 

(Nonancourt entra) 

NONANCOURT
¡Pero que muy bonito!...
Mientras yo estoy sufriendo en el balcón...

FADINARD
¡Pero si es mi mujer!...

NONANCOURT
¡Aún no!...
Escucha el piafar de los caballos
y de los invitados esperando...

(Se oyen de nuevo unos ruidos) 

FADINARD
¡Qué alboroto!
¡Bajad, que yo voy enseguida!

NONANCOURT
(Gritando desde la puerta)
¡Recuerda que a las once
vamos al ayuntamiento!

CORTEJO NUPCIAL
(fuera de escena)
Recorremos todo París
contentos y felices.
Los queridos esposos están de celebración,
éste es un día que se recordará.
Les abrazamos con todo el corazón,
con todo el corazón les abrazamos.
¡Qué bonito es andar por la ciudad!
¡Sacuda la fusta,
cochero delante!

(Fadinard da un furtivo beso a Elena
y cierra la puerta detrás de ellos. Después
abre las dos puertas laterales) 

Escena Octava 

FADINARD
¡Señora, salga fuera!
¡No debe permanecer por más tiempo en mi casa!

(Se oye llamar a la puerta) 

FADINARD
¿Oh Dios, quién será?

(Fadinard hace una señal a Emilio y a la señora
para que vuelvan a las habitaciones.) 

¿Quién es?

VOZ DE FELICE
¡Soy yo!

(Fadinard abre la puerta. Los dos amantes
viendo a Felice salen de sus escondites.) 

FADINARD
¡Oh, menos mal!
Y bien, ¿dónde has estado?

FELICE
(Titubeando)
En la modista de la plaza...
He mirado por toda la tienda...

FADINARD
¿Y lo has encontrado?

FELICE
No.

ANAIDE
¡Ah! ¿Y cómo haré para volver sin sombrero?
¡Mi esposo me ha visto salir con él!

FADINARD
¡Un esposo!... ¿También hay un esposo?

ANAIDE
¡Ay de mí!

EMILIO
Celosísimo... un tipo bastante violento...
Si volviera sin sombrero...

ANAIDE
¡Si volviera sin sombrero,
ese quisquilloso
seguro que sospecharía!
¡Estoy perdida!... ¡Qué situación!...
¡Ah, falta poco para que muera!

FADINARD
¡Aquí no señora!... ¡Aquí no!...

NONANCOURT
(Desde fuera)
¡Yerno mío, yerno mío!

ANAIDE
¿Cómo volver a casa de ese bruto?

EMILIO
Decidnos, ¿cómo puede?

FADINARD
Es sencillo.
Bajad en silencio la escalera,
subid en un coche,
en silencio,
recorred los almacenes,
que están llenos de sombreros,
encontrad uno igual
y después volved a casa,
en silencio...

ANAIDE
¿Cómo podré?
¡Estoy moribunda!

FADINARD
(A Emilio)
Pero usted, teniente, usted no está moribundo.

ANAIDE
(Aferrándose a Emilio)
¡No, Emilio, no os vayáis!

EMILIO
(Indignado, a Fadinard)
¿Acaso puedo dejar a la señora
en este estado?
Pero, vaya usted...
¡Rápido, rápido, la muestra es ésta,
no hay tiempo que perder!
Nosotros esperaremos aquí
una hora, un día,
un mes, un año si hace falta...
Esperaremos aquí
hasta que la señora tenga su sombrero
y pueda regresar a casa de su marido.

FADINARD
Queridos señores,
debo decirles una cosa: hoy me caso.
Todos están afuera, mujer y parientes,
en las carrozas, esperando.
¿Cómo puedo ocuparme 
de un sombrero?

ANAIDE
Se lo suplico.

FADINARD
¡No!

ANAIDE
¡Se lo imploro!

FADINARD
¡No!

EMILIO
¡Debe hacerlo!

FADINARD
¡No!

ANAIDE
¡Ah, corazón cruel,
en usted no hay ni siquiera
una pizca de piedad!

FADINARD
¡Debo casarme!

ANAIDE
¡Vida y honor, aquí dejo,
en el suelo, a vuestros pies!

FADINARD
¡Debo casarme, debo casarme!

ANAIDE
¿Sois sordo?...
¡Una mujer a vuestros pies!...

FADINARD
¡Debo casarme!

EMILIO
¿Y qué nos importa
si debéis casaros
justamente hoy?
¡Aquí de pie esperaremos
una hora, un día,
un mes, un año si es preciso!

ANAIDE
¡Ah, me mataré, me mataré!
¡No resistiré al deshonor!
¡Vaya a buscar... ese sombrero!

FADINARD
¿Pero cómo?

EMILIO, ANAIDE
¡Rápido, rápido, vaya usted!
¡Y ay de usted, 
si regresa sin el sombrero!

EMILIO
¡Tendremos un duelo a pistola!

NONANCOURT
(Desde la escalera)
¡Yerno mío! ¡Yerno mío!

(Fadinard va a abrir la puerta. Emilio
y Anaide se esconden detrás de las dos
hojas de la puerta que está abierta.) 

Escena Novena 

(Nonancourt aparece en el umbral de la puerta 
con un ramo de azahar en la mano) 

NONANCOURT
¡Todos al monte!

(Nonancourt hace por entrar, pero Fadinard
lo empuja hacia atrás) 

FADINARD
¡Vamos, vamos!...

NONANCOURT
Quiero dejar aquí el ramo de azahar...

FADINARD
Aquí no se puede... ¡están los pintores!...

CORTEJO NUPCIAL
(fuera de escena, pero cercano)
¡Recorremos todo París!
¡Estamos contentos y felices!

(Detrás de Nonancourt, por fuera de la puerta,
se asoman petulantes algunos invitados del
cortejo nupcial) 

¡Recorremos todo París!
¡Os abrazamos con todo el corazón!

FADINARD
¡Rápido, vamos!

(Fadinard empuja a los invitados y a Nonancourt 
fuera de la puerta saliendo con ellos. Cuando 
Fadinard cierra la puerta se escucha entonces el 
canto de los invitados que han permanecido en 
la escalera.) 

CORTEJO NUPCIAL
¡Os abrazamos con todo el corazón!
¡Os abrazamos, os abrazamos!

(Se vuelve a abrir la puerta y Fadinard se asoma.
Los amantes le salen al encuentro gritando.) 

ANAIDE
¡El sombrero!

EMILIO
¡Un duelo!

(Fadinard sale de nuevo rápidamente. Emilio
cierra la puerta con la espalda y echa el pestillo.
Se oye cada vez más lejano el cortejo nupcial.) 

CORTEJO NUPCIAL
¡Vamos, adelante!

Acto II