EL SOMBRERO DE PAJA DE FLORENCIA
Personajes
FADINARD ELENA NONANCOURT ANAIDE EMILIO BEAUPERTUIS FELICE BARONESA VEZINET MODISTA AQUILES CENTINELA |
Novio de Elena Novia de Fadinard Padre de Elena Esposa de Beaupertuis Militar, Amante de Anaide Esposo de Anaide Criado de Fadinard Aristócrata Tío de Elena, Viejo y Sordo Modista Aristócrata Afeminado Soldado Borrachín |
Tenor Soprano Bajo Mezzosoprano Barítono Bajo Tenor Mezzosoprano Bajo Mezzosoprano Tenor Tenor |
La acción se desarrolla en París, a mediados del siglo XIX.
ATTO PRIMO (Sala centrale in casa di Fadinard. In fondo Una porta d'ingresso a due battenti, che dà Sulle scale. Ai lati, in primo piano, due porte Che immettono, l'una nella camera nuziale, l'altra in un salottino. Finestra che dà su un balcone) Scena Prima (All'alzarsi del sipario Felice sta mettendo Ordine nella sala. Dalla porta di fondo entra Vézinet che porta una cappelliera) VEZINET Posso entrar? FELICE Entrate pur. VEZINET Eh? C'è il padron? FELICE Ancor non c'è. VEZINET Io son Vézinet, zio de la sposa. FELICE Ho capito, ho capito. VEZINET E gl'invitati ancora non son giunti? FELICE Non ancora. (Gli offre una sedia) Vuole sedere? VEZINET Monto gentile. FELICE Ma che babbeo! VEZINET Oh grazie tante! (Consegna a Felice una cappelliera) Toh, prendi questo pacco. Adagio, fa attenzion! Non prenderlo pel nastro. FELICE Oh Dio, che impiastro! (Felice si avvia con la cappelliera verso la porta di sinistra) VEZINET Nella stanza, nella stanza! Con riguardo, con riguardo! FELICE Ho capito! No sono mica sordo come voi! VEZINET Che cosa dici? È il mio dono di nozze, e costa molto. FELICE Quattro soldi! Oh che piacere, poter parlare con quel signore come mi pare. Egli è più sordo D'una campana. Vecchio balordo! (Felice s'inclina ed esce) VEZINET Molto educato il giovanotto, non c'è che dir. Scena Seconda (Fadinard entra dalla porta di fondo Parlando verso l'interno) FADINARD Distaccate il cavallo dall'attacco! (Vieni avanti, posa dei pacchi, si toglie i guanti, il cappotto) Ah, questo è proprio un fatto assai bislacco... (Sorge lo zio Vézinet) Ah, lo zio Vézinet! Voglio raccontargliene una bella! VEZINET Nipote mio, permetti ch'io ti abbracci! (Vézinet abbraccia Fadinard) FADINARD (fra sè) Già, quest'è una mania dei parenti della futura mia! (Si abbracciano) FADINARD Dunque, stammi a sentire... VEZINET La sposa dov'è? FADINARD Mi segue da lontano con otto carrozze. (Riprendendo il racconto) Dunque, parto staman da Charantonneau... VEZINET Ho consegnato un piccolo regalo! FADINARD Oh, tante grazie! Parto alle sette dal villaggio stamani E pianto in asso la compagnia Salto in calesse, e via! E per veder s'è pronto Il nido d'amore Corro qui verso la città A gran velocità. Frusto il cavallo, frusto allegro, nell'ansia di arrivar, quasi mi par volar. In piena corsa batto un ramo, la frusta cade giù, non me la trovo più. VEZINET Oh, che fortuna! FADINARD Un corno! (Non penso mai ch'è sordo) Fermo il cavallo e scendo, poco lontan il mio frustin luccica sotto un biancospin. Per ripigliarlo strappo i calzon... VEZINET Io mi rallegro molto, molto... FADINARD Grazie! Quanto mi volto non c'è più il calesse. Cerco nel bosco fino in fondo al viale, e cosa trovo mai? Il mio caval che biascica pieno d'ardor Di paglia un pezzettin con nastri e rossi fior. Sto per avvicinarmi e, sento la voce Di una donna dall'altro vial, che grida: "Oh, cielo! Il mio cappello!" Quel brandello di paglia era un cappello! Ad un ramoscello fresco, bello, stava appeso là, mentre quella, per il bosco in compagnia con un militar a braccetto va. VEZINET Ti hanno chiesto i confetti? FADINARD Altro che confetti! Io sto per far le scuse alla signora, ma il suo bel militare sbuca allora m'insulta lo smargiasso e poi s'avventa. Per evitarlo, io mi rifugio sul calessin, il caval si spaventa prende la corsa e va... Ed eccomi qua! (Fadinard mostra allo zio il pezzo della tesa di un cappello di paglia guarnito con die papaveri. Vezinet lo osserva con attenzione) VEZINET La paglia è graziosa. Per trovare un cappello Così fino, così bello ce ne vuol! Ne so qualche cosa. (Riconsegna il pezzo di paglia a Fadinard) Al Municipio a che ora si va? FADINARD (Quasi gridando e facendo il numero con le dita) Alle undici. VEZINET Allora tardi si pranzerà, mi convien prendere una cioccolata. FADINARD Vattene in pace, mio caro zio. VEZINET Nipote addio. (Vezinet abbraccia e bacia il nipote) FADINARD Mania inveterata! (Vezinet esce dalla porta di fondo) Scena Terza FADINARD (Solo) Tra un'ora sarò sposo, avrò una mogliettina tutta per me, sera e mattina. E il porcospino, suocero mio, più grazie a Dio son griderà: "Tutto a monte! Tutto a monte! Queste nozze non si fanno!" Egli è uno zotico ricco ortolano Del circondario di Charantonneau. Ma nei suoi campi, per caso strano, un delicato fiore sbocciò. Come un piccol fior d'april, la mia sposa è gentil. Dell'ingenua sua beltà Il mio cuor s'innamorò. Or dai campi alla città Forse un poco perduta sarà; ma le voglio tanto ben certo felice saremo insiem. (Apre la porta di destra e guarda nella stanza) Ecco il nido che ci aspetta, lindo e fresco come lei; la casetta fatta apposta per nascondere il mio amor. Ah, se fosse questo dì, via fuggito e la notte già qui! E noi soli, soli alfin, soli e felici sino al mattin. (Fadinard richiude la porta della camera e si volta in ascolto verso la porta di fondo) Eccoli qua, salgono le scale! È lei! È lei! Scena Quarta (La porta di fondo si apre e compare una signora senza cappello Seguita da un ufficiale) EMILIO Entri pure con coraggio! ANAIDE Niente scandali signor per carità! FADINARD (A parte) La signora del cappello e il militar! EMILIO Non credeva di vederci. FADINARD È un piacere, è un grande onore in verità! (fra sè) È tra poco ho da sposar! EMILIO Offra una sedia alla signora! (Fadinard obbedisce premurosamente) FADINARD Con piacer! (fra sè) Qui rimarranno almeno un'ora! (Anaide si siede) EMILIO Creda a me, lei non sa l'educazione. FADINARD Lei m'offende! EMILIO È con ragione. Ci ha piantati in messo al bosco, senza dir nemmeno: "Scusi, io me ne vo'!" FADINARD Ma io avevo per la testa altri pensieri! EMILIO Il cavallo corre bene, ma le tracce anch'io ben seguire so. ANAIDE Emilio! Emilio, si fa tardi. FADINARD Son d'accordo con la dama; qui si perde tempo invan. EMILIO Ma la fretta a me che importa? Delle scuse noi vogliam. FADINARD Son desolato, creda. Ma signorina, che ci posso far, se ai cavalli piacciono le paglie e i fior? Il mio cavallo dovrà scusarsi allor. EMILIO Badi bene come parla! FADINARD E poi mi dica se le pare bello Ai ramoscelli appendere il cappello, e con dei militar sola per boschi andar? È una cosa piuttosto sospetta! EMILIO Signore, per piacer, la smetta! ANAIDE Deve sapere: questo è un mio parente, la sua carriera m'interessa molto, perciò volevo dargli un poco ascolto... FADINARD A braccetto e senza cappel... (Emilio afferra una poltroncina e la rovescia per terra in un impeto di collera.) EMILIO Un accidente! FADINARD Non mi rompa le poltrone! EMILIO Io le scaravento dal balcone! Lei deve l'offesa riparare. FADINARD (Tirando fuori di tasca il borsellino) Venti lire... Può bastare? EMILIO (Con violenza sempre maggiore) Lei è pazzo! Che si crede? Io l'ammazzo! ANAIDE (Interponendosi tra i due) Calma, Emilio, ve ne prego! EMILIO La signora non uscirà di qua Se non avrà un cappello Eguale a quello là. FADINARD E ci voleva tanto a dirlo? (Chiamando) Felice! Felice! (Entra Felice e Fadinard gli consegna il campione della paglia) (Parlato) Prendi questo campione, corri dalla modista che sta in piazza, compra un cappello uguale, ma che sia tale e quale. Guai se entro un quarto d'ora Non sei qui col cappello Per la signora. (Mentre Felice esce dalla porta di fondo si sente un rumore di carrozze e di sonagli.) ANAIDE Oh Dio! C'è qualcuno. FADINARD Siamo fritti! C'è il suocero! Se trova qua una donna "va tutto a monte!" ANAIDE Sorpresa in casa d'uno sconosciuto! Come fare? Ah! (Anaide si dirige verso la porta a destra. Entra nella stanza e chiude la porta. Fadinard le va dietro supplichevole.) FADINARD Signora, un minuto! (Emilio si dirige verso la porta a sinistra. Fadinard corre verso Emilio) Signore, non abusi! EMILIO Mandate via quegl'intrusi. Riprenderemo la conversazione. (Emilio si chiude nella stanza a sinistra.) Scena Quinta (Dalla porta di fondo entrano Nonancourt ed Elena. Elena è vestita Da sposa, con il velo, la corona E in mano un bouquet di fiori) NONANCOURT Tutto a monte! Genero mio, sei un cialtrone. Chi t'ha insegnato l'educazione? Villano... ELENA Vi prego... NONANCOURT Silenzio! Otto carrozze son giù al porton, lo sposo non c'è, chissà mai dov'è. Tu te ne infischi perchè Noi siam di Charanton. Voi parigini ci disprezzate, dite che provinciali siam. Ma noi paesan sappiam l'educazione Più di tutti voi. Il matrimonio ancora non è fatto, a monte potrà andar... FADINARD (fra sè) Il porcospino cresce e si sviluppa... NONANCOURT Ma sopra i piedi miei Che alcuno mi cammini Io non permetterò. Ahi, le scarpe di vernice! Ahi, schifose, maledette! Mi pungon, mi son strette! E il fior d'arancio Han portato per me... FADINARD Il fior d'arancio? E perchè? NONANCOURT Perchè, perchè? Esso è il fior dell'amor coniugal; io vo' posar nel talamo nuzial. Ahi! ELENA Papà, come sei buono. NONANCOURT Ahi, maledette scarpe. Ahi, ahi, ahi, ahi. Proprio a nozze aver Le scarpe strette di coppal! Ahi, che mal! Tutto il giorno zoppicando dovrò andar Alle chiesa, all municipio, al ristorante a banchettar. Mi voglio mettere delle pantofole... FADINARD Suocero mio, non c'è tempo da perdere. NONANCOURT (Avviandosi alla porta di sinistra) Delle pantofole, delle pantofole! FADINARD (Impedendogli il passaggio) Qui si son uomini che metton ordine. NONANCOURT (Dirigendosi alla porta di destra) In questa camera, vo' in questa camera. FADINARD (Impedendogli il passaggio) Per carità, qui ci sono gli idraulici. NONANCOURT Con queste scarpe Divento un idrofobo. FADINARD Abbiate pazienza, è questione di poco. NONANCOURT Più non resisto, ci ho i piedi di fuoco. FADINARD Questione di poco. NONANCOURT Ci ho i piedi di fuoco. FADINARD Questione di poco. NONANCOURT Non trovo sollievo, Se almeno per un poco Le scarpe non levo. Lì fuori al balcone, lì fuori al balcon, vado le scarpe a levar. (Esce sul balcone. Fadinard guarda inquieto le due porte.) Scena Sesta FADINARD Elena... ELENA Fadinard! FADINARD Elena! Ora che siamo soli. ELENA Siamo soli! FADINARD È la prima volta, non lo sai? ELENA Si! Trema nell'estasi d'amor Il cuor contento! Sfugge al labbro tacito un sospiro, non so dir s'è gioia quel ch'io sento, tant'è nuovo al cor quest'arcano gioir. Così è in terra il paradiso: palpitar d'un solo ardor con te. Ah, così vivere, così morir! Nell'incanto che ci unisce In un amor divin, vorrei che la vita trascorresse, che l'istante beato non avesse mai fin. FADINARD E quei due che son di là! Oh sì... È gioia, mio dolce tesor! Così è in terra il paradiso. (Seguita a due con Elena) Scena Settima (Nonancourt rientra nella stanza) NONANCOURT Ma che bella situazione Mentr'io sono sul balcone a soffrir... FADINARD Ma è mia moglie... NONANCOURT Non ancora!... Senti i cavalli scalpitar, e gli invitati ancora ad aspettar... (Si sente di nuovo rumore di sonagli) FADINARD Senti che chiasso! Scendete voi, ch'io vengo subito. NONANCOURT (Gridando, sulla porta) Ricorda che alle undici Andiamo al municipio. CORTEO DI NOZZE (Interno) Tutta Parigi noi giriam. Lieti e felici siam. I cari sposi festeggiam, è un dì che si ricorderà. Noi li abbracciam con tutto il cuor, con tutto il cuor noi li abbracciam. Che bello andare per la città! Schiocchi la frusta, cocchiere avanti olà. (Fadinard dà un bacio furtivo a Elena e chiude la porta dietro ai due. Quindi va ad aprire le due porte laterali.) Scena Ottava FADINARD Signora, venga fuori. Da casa mia ve ne dovete andar. (Se sente bussare alla porta) FADINARD Oh Dio, chi è? (Fadinard fa cenno a Emilio e alla signora di tornare nelle stanze.) Chi è? VOCE DI FELICE Sono io. (Fadinard apre la porta. I due amanti vedendo Felice escono dai loro rifugi.) FADINARD Oh, meno male! Ebbene, ci sei stato? FELICE (Affannando) Alla modista giù nella piazza Tutto il negozio abbiamo guardato... FADINARD E l'hai trovato? FELICE No! ANAIDE Ah! Come farò a ritornar senza cappello, il cappello con cui m'ha visto uscire mio marito! FADINARD Un marito? C'è anche un marito? ANAIDE Ahimè! EMILIO Un geloso, un tipo assai brutal, se ritornerà senza cappel... ANAIDE Se ritornerò senza cappel, quell'ombroso, sospettoso, cosa crederà? Sono perduta! Sono compromessa! Ah, poco manca ch'io adesso mora! FADINARD Non qui signora, non qui signora! NONANCOURT (Da fuori) Mio genero, mio genero! ANAIDE Come potrò tornar da quel brutale? EMILIO Diteci, come può? FADINARD È semplice. Scendete zitti, zitti le scale, montate in un coupé, zitti, zitti, girate i magazzini, son pieni di cappelli, trovatene uno uguale, poi ritornate a casa, zitti, zitti. ANAIDE Ma come faccio? Io sono moribonda! FADINARD (A Emilio) Ma lei, tenente, lei non è moribondo. ANAIDE (Aggrappandosi a Emilio) No, Emilio, non andare! EMILIO (Indignato, a Fadinard) Posso lasciare la signora In questo stato? Presto, presto vada lei, il campione è questo, non c'è tempo da sprecar. Noi qui fermi aspetterem Anche un'ora, un giorno, un mese, un anno se ci vuol. Noi qui fermi aspetterem Sinché la signora il suo cappello Per tornare dal marito non avrà. FADINARD Cari miei signor, vi devo dire un fatto, che oggi sposerò. Sono tutti fuor, moglie e parenti Con carrozze ad aspettar. Come posso fare Ad occuparmi d'un cappel? ANAIDE Io la scongiuro! FADINARD No! ANAIDE Io qui l'imploro! FADINARD No! EMILIO Lei deve andar! FADINARD No! ANAIDE Ah, crudele cuor In voi non c'è nemmeno Un briciol di pietà. FADINARD Devo sposar! ANAIDE La vita e l'onor, ecco depongo Qui per terra ai vostri pie'. FADINARD Devo sposar, devo sposar! ANAIDE Sordo siete voi Ad una donna ai vostri pie'? FADINARD Devo sposar! EMILIO E che me ne importa a me Se dovete andare a nozze Proprio in questo dì? Noi qui fermi aspetterem Anche un'ora, un giorno, un mese, un anno se ci vuol! ANAIDE Ah, m'ucciderò, m'ucciderò! Non resisterò al disonor! Vada a prender... quel cappel! FADINARD Ma come fo? EMILIO, ANAIDE Presto, presto, vada lei! E badi ben che a casa sua Senza cappel non tornerà! EMILIO Oppure ci sarà un duello alla pistola! NONANCOURT (Dalle scale) Mio genero! Mio genero! (Fadinard va ad aprire la porta. Emilio e Anaide si nascondono dietro ai due battenti della porta che viene aperta.) Scena Nona (Nonancourt appare sulla soglia della porta con un ramo di fiori di Arancio in mano) NONANCOURT Tutto a monte! (Nonancourt fa per entrare, ma Fadinard lo spinge indietro) FADINARD Andiamo, andiam... NONANCOURT Il fior d'arancio vo' di là posar... FADINARD Non si può, ci sono gli imbianchini... CORTEO DI NOZZE (Interno vicino) Tutta Parigi noi giriam! Lieti e felici siam! (Dietro a Nonancourt, fuori della porta, si affacciano petulanti alcuni invitati del corteo di nozze) Tutta Parigi noi giriam! Noi v'abbracciam con tutto il cuor. FADINARD In fretta, andiamo! (Fadinard spinge gli invitati e Nonancourt fuori della porta uscendo con loro. Quando la porta è chiusa da Fadinard si sente ancora il canto degli invitati che si avviano giù per le scale.) CORTEO DI NOZZE Noi v'abbracciam con tutto il cuor. Noi v'abbracciam, noi v'abbracciam. (La porta viene riaperta e Fadinard si riaffaccia. Subito i due gli vanno incontro gridando.) ANAIDE Il cappello! EMILIO Un duello! (Fadinard subito esce di nuovo. Emilio gli chiude la porta alle spalle e mette la sicura. Si sente sempre più lontano il corteo di nozze.) CORTEO DI NOZZE Avanti, olà! |
ACTO PRIMERO (Sala principal en casa de Fadinard. Al fondo una puerta de entrada con dos hojas que da a una escalera. A los lados, en primer plano, dos puertas que conducen, una al dormitorio y la otra a un saloncito; una ventana que da a un balcón) Escena Primera (Al levantarse el telón Felice está poniendo orden en la sala. Por la puerta del fondo entra Vézinet que trae una sombrerera) VEZINET ¿Puedo pasar? FELICE Pase. VEZINET ¿Eh? ¿Está el patrón? FELICE Aún no ha llegado. VEZINET Yo soy el tío Vézinet, el tío de la novia. FELICE Sí, muy bien... VEZINET ¿Aún no han llegado los invitados? FELICE Aún no. (Le ofrece una silla) ¿Quiere sentarse? VEZINET Muy amable. FELICE ¡Qué bobo! VEZINET ¡Oh, muchas gracias! (Entrega a Felice la sombrerera) Toma este paquete. ¡Cuidado! ¡Presta atención! ¡No lo cojas de la cinta! FELICE ¡Oh Dios, qué pelmazo! (Felice se dirige con la sombrerera hacia la puerta de la izquierda) VEZINET ¡A la habitación, a la habitación! ¡Con cuidado, con cuidado! FELICE ¡He entendido! ¡No soy sordo como usted! VEZINET ¿Qué dice? ¡Es mi regalo de boda, y cuesta un dineral! FELICE ¡Seguro que una miseria!... ¡Oh, qué placer, poder hablar con este señor! Digo yo que está más sordo que una tapia. ¡Viejo tonto! (Felice se inclina y sale) VEZINET Muy educado este joven, por lo que he podido apreciar... Escena Segunda (Fadinard entra por la puerta del fondo hablando hacia el interior) FADINARD ¡Desensilla el caballo! (Entra, suelta unos paquetes, se quita los guantes y el abrigo) ¡Ah, es realmente para volverse loco! (se percata de la presencia de Vézinet) ¡Ah, tío Vézinet! ¡Quiero contarte una cosa! VEZINET ¡Sobrino mío, permite que te abrace! (Vézinet abraza a Fadinard) FADINARD (para sí) Ésta es una de las manías de la familia de mi futura esposa. (Se abrazan) FADINARD Así pues... escúchame... VEZINET ¿Dónde está la novia? FADINARD No se entera. (comenzando de nuevo) Esta mañana salía para Charantonneau... VEZINET ¡He traído un pequeño regalo! FADINARD ¡Oh, muchas gracias!... ¡Salí del pueblo esta mañana a las siete, y sin avisar a nadie, me fui en la calesa! Para comprobar si estaba listo el nido de amor, corrí hacia aquí a gran velocidad. Azotaba al caballo alegremente pues, con el ansia de llegar, casi me parecía que volara. En plena carrera golpeé unas ramas, la fusta se me cayó y la perdí. VEZINET ¡Oh, qué fortuna! FADINARD ¡Un cuerno! (Se me olvida que está sordo) Detuve el caballo, me bajé, y vi que no muy lejos mi fusta brillaba bajo una zarza... Al intentar cogerla, me rasgué los pantalones... VEZINET ¡Me alegro mucho, mucho!... FADINARD ¡Gracias!... Cuando me di la vuelta... ¡no estaba la calesa! la busqué en el bosque hasta el final del sendero, ¿y con qué me encontré? Con mi caballo que gustoso masticaba un trocito de paja... ¡con cintas y flores rojas! Al acercarme oí una voz de mujer al otro lado del sendero que gritaba: "¡Oh, cielos! ¡Mi sombrero!" ¡Aquel jirón era un sombrero de paja! Un bello y fresco ramito estaba allí tirado, mientras ella paseaba por el bosque cogida de brazo de un militar. VEZINET ¿Han traído los dulces? FADINARD ¡Otra cosa distinta a los dulces!... Intenté excusarme con la señora, pero entonces, su militar apareció y el muy bravucón me insultó. Para zafarme de él, me subí a la calesa, pero entonces el caballo se encabritó, y salió a galope tendido... ¡Y por fin he llegado hasta aquí! (Fadinard enseña al tío un trozo del ala de un sombrero de paja decorado con unas amapolas. Vézinet lo observa con atención) VEZINET La paja es muy suave... ¡Para encontrar un sombrero así de fino y de bello hay que buscar mucho! No es cualquier cosa. (Devuelve el trozo de paja a Fadinard) ¿A qué hora hay que ir al ayuntamiento? FADINARD (Casi gritando y haciendo el número con los dedos) ¡A las once! VEZINET Entonces, como se almorzará tarde, me conviene tomar un chocolate. FADINARD ¡Vaya en paz, querido tío! VEZINET ¡Adiós, sobrino! (Vézinet abraza y besa a su sobrino) FADINARD ¡Qué manía!... (Vézinet sale por la puerta del fondo) Escena Tercera FADINARD (Solo) Dentro de una hora seré esposo y tendré una mujercita toda para mí, noche y día. Y el puercoespín de mi suegro, gracias a Dios, ya no gritará: "¡Todos al monte! ¡Todos al monte! ¡Estas bodas no se celebrarán!" Él es un zafio y acaudalado verdulero del distrito de Charantonneau. Pero en sus campos, cosa extraña, brotó una delicada flor. Como una florecilla de abril, mi esposa es amable, y mi corazón se enamoró de su ingenua belleza. Ahora, al cambiar el campo por la ciudad, quizás se encuentre un poco perdida; pero la quiero tanto que estoy seguro que seremos muy felices. (Abre la puerta de la derecha y mira en el dormitorio) Éste es el nido que nos espera, lindo y fresco como ella; una casita hecha a propósito para guardar mi amor. ¡Ah, si se hubiera ido el día y hubiera llegado ya la noche! Y nosotros solos, solos al fin, solos y felices hasta la mañana. (Fadinard vuelve a cerrar la puerta y se vuelve para escuchar por la puerta del fondo) ¡Aquí están!... ¡Ya suben por la escalera! ¡Es ella!.. ¡Es ella!... Escena Cuarta (La puerta del fondo se abre y aparece una señora sin sombrero seguida por un oficial) EMILIO ¡Entremos sin titubeos! ANAIDE ¡Sin escándalos, por favor! FADINARD (A parte) ¡La señora del sombrero y el militar! EMILIO ¡No creía usted que nos volveríamos a ver! FADINARD ¡Es un placer, un gran honor en verdad! (para sí) ¡Y dentro de poco tengo que casarme! EMILIO ¡Ofrezca una silla a la señora! (Fadinard obedece apresuradamente) FADINARD ¡Encantado! (para sí) ¡Aquí estaremos por lo menos una hora! (Anaide se sienta) EMILIO ¡Desde luego, usted no conoce la educación! FADINARD ¡Usted me ofende! EMILIO Y con razón. Nos ha dejados plantados en medio del bosque, sin decir al menos: "¡Perdonen, me voy!" FADINARD ¡Pero es que tengo la cabeza en otros asuntos! EMILIO El caballo corre mucho... Pero sé seguir bien unas huellas. ANAIDE ¡Emilio! ¡Emilio, se hace tarde! FADINARD Estoy de acuerdo con la señora, aquí estamos todos perdiendo el tiempo. EMILIO ¿Qué importa el tiempo? ¡Exigimos una excusa! FADINARD Estoy desolado, créanme. Pero señora, ¿qué se puede hacer si al caballo le gustan la paja y las flores? Mi caballo, sin duda, deberá excusarse. EMILIO ¡Ah, cómo habla! FADINARD Y dígame: ¿le parece bien colgar el sombrero de las ramas y andar a solas por el bosque con un militar? ¡Es una cosa más bien sospechosa! EMILIO ¡Señor, por favor, a dónde quiere llegar! ANAIDE Debe saber que este señor es un pariente mío, su carrera me interesa mucho y por eso quería escucharlo un poco... FADINARD ¿Abrazados y sin sombrero?... (Emilio coge una butaca y la tira al suelo con gran cólera.) EMILIO ¡Un accidente! FADINARD ¡No me rompa la butaca! EMILIO ¡La tiraré por el balcón! ¡Usted debe reparar la ofensa! FADINARD (Sacando fuera del bolsillo un monedero) Veinte liras... ¿es suficiente? EMILIO (Cada vez con mayor violencia) ¡Usted está loco!... ¿Qué se ha creído?... ¡Lo mato!... ANAIDE (Interponiéndose entre los dos) ¡Calma, Emilio, te lo ruego! EMILIO La señora no se irá de aquí sin un sombrero igual al que tenía... FADINARD ¿Por qué no lo ha dicho antes? (Llamando) ¡Felice! ¡Felice! (Entra Felice y Fadinard le enseña la muestra de paja) (Hablado) Toma esta muestra, corre a la modista que hay en la plaza y compra un sombrero igual. ¡Pero asegúrate que sea tal cual! ¡Ay de ti si en un cuarto de hora no estás aquí con el sombrero para la señora! (Mientras Felice sale por la puerta del fondo se oye un rumor de carrozas y ruidos.) ANAIDE ¡Oh Dios, llega gente! FADINARD ¡Estamos perdidos! ¡Es mi suegro! ¡Si encuentra aquí una mujer "se van todos al monte!" ANAIDE ¡Sorprendida en casa de un desconocido! ¿Qué hacer?... ¡Ah!... (Anaide se dirige hacia la puerta de la derecha. Entra en la habitación y cierra la puerta. Fadinard va detrás suplicándole.) FADINARD ¡Señora, un minuto! (Emilio se dirige hacia la puerta de la izquierda. Fadinard corre hacia Emilio) ¡Señor, no abuse! EMILIO ¡Deshágase de esos intrusos! Más tarde continuaremos la conversación... (Emilio entra en la habitación de la izquierda.) Escena Quinta (Por la puerta del fondo entran Nonancourt y Elena. Elena va vestida de novia, con el velo, la corona y un ramo de flores en la mano) NONANCOURT ¡Todos al monte! ¡Yerno mío, eres un canalla! ¿Quién te ha enseñado educación? ¡Grosero!... ELENA Por favor... NONANCOURT ¡Silencio! ¡Ocho carrozas están esperando en la puerta y el esposo no aparece! ¿Quién sabe dónde estará? No le importamos nada porque somos de Charantonneau. Los parisinos nos desprecian, dicen que somos provincianos, pero los campesinos tenemos más educación que todos ellos juntos. El matrimonio aún no se ha celebrado y al monte aun nos podemos ir... FADINARD (para sí) El puercoespín se enfurece y se desgañita... NONANCOURT Pero no permitiré que nadie me pisotee. ¡Ay, los zapatos de charol! ¡Ay, horribles y malditos! ¡Me aprietan, me están estrechos!... Pero por fin han traído el ramo de azahar... FADINARD ¿Un ramo de azahar?... ¿Y para qué? NONANCOURT ¿Para qué?... ¡Para qué! Es la flor del amor conyugal y quiero depositarla en el tálamo nupcial. ¡Ah! ELENA Papá, que bueno eres... NONANCOURT ¡Ay, malditos zapatos! ¡Ay, ay, ay, ay! ¡Muy apropiado para una boda llevar zapatos así de estrechos! ¡Ah, qué daño! Tendré que ir todo el día cojeando... ¡A la iglesia, al ayuntamiento y al restaurante para celebrar el banquete! ¡Quiero ponerme unas zapatillas!... FADINARD Suegro mío, no hay tiempo que perder. NONANCOURT (Yendo hacia la puerta de la izquierda) ¡Las zapatillas, las zapatillas! FADINARD (Impidiéndole el paso) ¡Ahí, están trabajando! NONANCOURT (Dirigiéndose a la puerta de la derecha) ¡En esa habitación, sí, en esa habitación!... FADINARD (Impidiéndole el paso) ¡Aquí están los fontaneros! NONANCOURT ¡Con estos zapatos parece que tengo la rabia! FADINARD Ten paciencia, es cuestión de poco tiempo. NONANCOURT ¡Ya no resisto más, tengo fuego en los pies! FADINARD Es cuestión de poco... NONANCOURT ¡Tengo fuego en los pies! FADINARD Es cuestión de poco... NONANCOURT No encuentro alivio... Si al menos me pudiera quitar los zapatos por un ratito... ¡Allí fuera, en el balcón, allí fuera en el balcón, voy a quitarme los zapatos! (Sale al balcón. Fadinard mira inquieto las dos puertas.) Escena Sexta FADINARD Elena... ELENA ¡Fadinard! FADINARD ¡Elena! ¡Al fin solos! ELENA ¡Estamos solos! FADINARD Es la primera vez, ¿verdad? ELENA ¡Sí! ¡Tiembla de tanto amor contento el corazón! Escapa del silencioso labio un suspiro... No sabría decir si es felicidad lo que siento, pues es tan nueva al corazón esta extraña alegría. En la tierra, el paraíso: ¡palpitar en un solo ardor contigo! ¡Ah, vivir así, así morir! Quisiera que la vida transcurriese en el encanto que nos une, en un amor divino y que este feliz instante no tuviese fin. FADINARD ¡Los dos siempre unidos! ¡Ah, sí!... ¡Es alegría, mi dulce tesoro! ¡En la tierra, el paraíso! (A dúo con Elena) Escena Séptima (Nonancourt entra) NONANCOURT ¡Pero que muy bonito!... Mientras yo estoy sufriendo en el balcón... FADINARD ¡Pero si es mi mujer!... NONANCOURT ¡Aún no!... Escucha el piafar de los caballos y de los invitados esperando... (Se oyen de nuevo unos ruidos) FADINARD ¡Qué alboroto! ¡Bajad, que yo voy enseguida! NONANCOURT (Gritando desde la puerta) ¡Recuerda que a las once vamos al ayuntamiento! CORTEJO NUPCIAL (fuera de escena) Recorremos todo París contentos y felices. Los queridos esposos están de celebración, éste es un día que se recordará. Les abrazamos con todo el corazón, con todo el corazón les abrazamos. ¡Qué bonito es andar por la ciudad! ¡Sacuda la fusta, cochero delante! (Fadinard da un furtivo beso a Elena y cierra la puerta detrás de ellos. Después abre las dos puertas laterales) Escena Octava FADINARD ¡Señora, salga fuera! ¡No debe permanecer por más tiempo en mi casa! (Se oye llamar a la puerta) FADINARD ¿Oh Dios, quién será? (Fadinard hace una señal a Emilio y a la señora para que vuelvan a las habitaciones.) ¿Quién es? VOZ DE FELICE ¡Soy yo! (Fadinard abre la puerta. Los dos amantes viendo a Felice salen de sus escondites.) FADINARD ¡Oh, menos mal! Y bien, ¿dónde has estado? FELICE (Titubeando) En la modista de la plaza... He mirado por toda la tienda... FADINARD ¿Y lo has encontrado? FELICE No. ANAIDE ¡Ah! ¿Y cómo haré para volver sin sombrero? ¡Mi esposo me ha visto salir con él! FADINARD ¡Un esposo!... ¿También hay un esposo? ANAIDE ¡Ay de mí! EMILIO Celosísimo... un tipo bastante violento... Si volviera sin sombrero... ANAIDE ¡Si volviera sin sombrero, ese quisquilloso seguro que sospecharía! ¡Estoy perdida!... ¡Qué situación!... ¡Ah, falta poco para que muera! FADINARD ¡Aquí no señora!... ¡Aquí no!... NONANCOURT (Desde fuera) ¡Yerno mío, yerno mío! ANAIDE ¿Cómo volver a casa de ese bruto? EMILIO Decidnos, ¿cómo puede? FADINARD Es sencillo. Bajad en silencio la escalera, subid en un coche, en silencio, recorred los almacenes, que están llenos de sombreros, encontrad uno igual y después volved a casa, en silencio... ANAIDE ¿Cómo podré? ¡Estoy moribunda! FADINARD (A Emilio) Pero usted, teniente, usted no está moribundo. ANAIDE (Aferrándose a Emilio) ¡No, Emilio, no os vayáis! EMILIO (Indignado, a Fadinard) ¿Acaso puedo dejar a la señora en este estado? Pero, vaya usted... ¡Rápido, rápido, la muestra es ésta, no hay tiempo que perder! Nosotros esperaremos aquí una hora, un día, un mes, un año si hace falta... Esperaremos aquí hasta que la señora tenga su sombrero y pueda regresar a casa de su marido. FADINARD Queridos señores, debo decirles una cosa: hoy me caso. Todos están afuera, mujer y parientes, en las carrozas, esperando. ¿Cómo puedo ocuparme de un sombrero? ANAIDE Se lo suplico. FADINARD ¡No! ANAIDE ¡Se lo imploro! FADINARD ¡No! EMILIO ¡Debe hacerlo! FADINARD ¡No! ANAIDE ¡Ah, corazón cruel, en usted no hay ni siquiera una pizca de piedad! FADINARD ¡Debo casarme! ANAIDE ¡Vida y honor, aquí dejo, en el suelo, a vuestros pies! FADINARD ¡Debo casarme, debo casarme! ANAIDE ¿Sois sordo?... ¡Una mujer a vuestros pies!... FADINARD ¡Debo casarme! EMILIO ¿Y qué nos importa si debéis casaros justamente hoy? ¡Aquí de pie esperaremos una hora, un día, un mes, un año si es preciso! ANAIDE ¡Ah, me mataré, me mataré! ¡No resistiré al deshonor! ¡Vaya a buscar... ese sombrero! FADINARD ¿Pero cómo? EMILIO, ANAIDE ¡Rápido, rápido, vaya usted! ¡Y ay de usted, si regresa sin el sombrero! EMILIO ¡Tendremos un duelo a pistola! NONANCOURT (Desde la escalera) ¡Yerno mío! ¡Yerno mío! (Fadinard va a abrir la puerta. Emilio y Anaide se esconden detrás de las dos hojas de la puerta que está abierta.) Escena Novena (Nonancourt aparece en el umbral de la puerta con un ramo de azahar en la mano) NONANCOURT ¡Todos al monte! (Nonancourt hace por entrar, pero Fadinard lo empuja hacia atrás) FADINARD ¡Vamos, vamos!... NONANCOURT Quiero dejar aquí el ramo de azahar... FADINARD Aquí no se puede... ¡están los pintores!... CORTEJO NUPCIAL (fuera de escena, pero cercano) ¡Recorremos todo París! ¡Estamos contentos y felices! (Detrás de Nonancourt, por fuera de la puerta, se asoman petulantes algunos invitados del cortejo nupcial) ¡Recorremos todo París! ¡Os abrazamos con todo el corazón! FADINARD ¡Rápido, vamos! (Fadinard empuja a los invitados y a Nonancourt fuera de la puerta saliendo con ellos. Cuando Fadinard cierra la puerta se escucha entonces el canto de los invitados que han permanecido en la escalera.) CORTEJO NUPCIAL ¡Os abrazamos con todo el corazón! ¡Os abrazamos, os abrazamos! (Se vuelve a abrir la puerta y Fadinard se asoma. Los amantes le salen al encuentro gritando.) ANAIDE ¡El sombrero! EMILIO ¡Un duelo! (Fadinard sale de nuevo rápidamente. Emilio cierra la puerta con la espalda y echa el pestillo. Se oye cada vez más lejano el cortejo nupcial.) CORTEJO NUPCIAL ¡Vamos, adelante! |