LA ITALIANA EN ARGEL

 

Personajes

ISABEL

LINDORO

MUSTAFÁ

TADEO

ELVIRA

ZULMA

HALY

Una dama Italiana

Joven italiano, esclavo favorito de Mustafá

Bey de Argel

Admirador de Isabel

Esposa de Mustafá

Esclava, confidente de Elvira

Capitán de los corsarios argelinos

Mezzosoprano

Tenor

Bajo

Barítono

Soprano

Mezzosoprano

Bajo

 

Eunucos del serrallo, corsarios argelinos, esclavos italianos y europeos, pappataci, marineros

 

La acción se desarrolla en Argelia a finales del siglo XVIII

 

SINFONIA


ATTO PRIMO


Scena Prima

(Piccola sala comune agli appartamenti del Bey
 e a quelli di sua moglie. Un sofà nel mezzo.
Elvira seduta sul sofà. Presso a lei Zulma.
All'intorno un coro di Eunuchi del serraglio. Indi
Haly, poi Mustafà.)

N.1 Introduzione

CORO DI EUNUCHI
Serenate il mesto ciglio:
Del destin non vi lagnate,
Qua le femmine son nate
Solamente per soffrir.

ELVIRA
Ah, comprendo, me infelice!
Che il mio sposo or più non m'ama.

ZULMA
Ci vuol flemma: e ciò ch'ei brama
ora è vano il contraddir.

CORO
Qua le femmine son nate
Solamente per servir.

HALY 
(dall'interno)
Il Bey

ZULMA
Deh! Signora...
Vi scongiuro...

ELVIRA
Che ho da far?

(Entra Mustafà.)

CORO 
(a parte)
Or per lei quel muso duro
Mi dà poco da sperar.

MUSTAFÀ
Delle donne l'arroganza,
Il poter, il fasto insano,
Qui da voi s'ostenta invano,
Lo pretende Mustafà.

ZULMA
Su, coraggio, mia Signora.

HALY
E' un cattivo quarto d'ora.

ELVIRA
Di me stessa or più non curo;
Tutto ormai degg'io tentar.

CORO
(a parte)
Or per lei quel muso duro
Mi dà poco da sperar.

ZULMA
Su, coraggio, mia Signora.

ELVIRA
Signor, per quelle smanie
Che a voi più non nascondo...

MUSTAFÀ
Cara, m'hai rotto il timpano:
Ti parlo, schietto e tondo.
Non vo' più smorfie:
Di te non so che far.

ELVIRA
Ohimè...Signor...ma...se...

HALY, ZULMA, ELVIRA E CORO
(a parte)
Oh! che testa stravagante!
Oh! che burbero arrogante!

(A voce alta)

Più volubil d'una foglia
Va il suo cuor di voglia in voglia
Delle donne calpestando
Le lusinghe e la beltà.

MUSTAFÀ
Più volubil d'una foglia
Va il mio cuor di voglia in voglia
Delle donne calpestando
Le lusinghe e la beltà.

ELVIRA
Signor...sentite...se mai...

MUSTAFÀ
Cara m'hai rotto il timpano:
Di te non so che far.

TUTTI
Più volubil d'una foglia, ecc.

Recitativo

MUSTAFÀ
Ritiratevi tutti. Haly, t'arresta.

(Elvira, Zulma e gli Eunuchi escono.)

Scena Seconda

(Mustafà e Haly)

MUSTAFÀ
Tu sai che sazio io son di questa moglie,
Che non ne posso più. Scacciarla...è male,
Tenerla...è peggio. Ho quindi stabilito
Ch'ella pigli Lindoro per suo marito.

HALY
Ma come? Ei non è Turco.

MUSTAFÀ
Che importa a me?

HALY
Ma di Maometto
La legge non permette un tal pasticcio.

MUSTAFÀ
Altra legge io non ho, che il mio capriccio.
M'intendi?

HALY
Signor sì...

MUSTAFÀ
Sentimi ancora.
Per passar bene un'ora io non ritrovo
Una fra le mie schiave
Che mi possa piacer. Tante carezze,
Tante smorfie non son di gusto mio.

HALY
E che ci ho da fare io?

MUSTAFÀ
Tu mi dovresti
Trovar un'Italiana. Ho una gran voglia
D'aver una di quelle Signorine,
Che dan martello a tanti cicisbei.

HALY
Io servirvi vorrei, ma i miei Corsari...
L'incostanza del mar...

MUSTAFÀ
Se fra sei giorni
Non me la trovi, e segui a far lo scaltro,
Io ti faccio impalar.

(Si ritira nel suo appartamento.)

HALY
Non occorr'altro.

(Parte. Lindoro entra)

Scena Terza

(Lindoro solo, indi Mustafà.)

N.2 cavatina

LINDORO
Languir per una bella
E star lontano da quella,
E' il più crudel tormento,
Che provar possa un cor.
Forse verrà il momento;
Ma non lo spero ancor.
Contenta quest'alma
In mezzo alle pene
Sol trova la calma
Pensando al suo bene,
Che sempre costante
Si serba in amor.

Recitativo

Ah, quando fia ch'io possa
In Italia tornar? Ha ormai tre mesi,
Che in questi rei paesi
Già fatto schiavo, e dal mio ben lontano...

MUSTAFÀ
(ritornando)
Sei qui? Senti Italiano 
vo' darti moglie

LINDORO
A me?...Che sento?...

(Fra sè)

Oh Dio!

(A Mustafà)

Ma come?...In questo stato...

MUSTAFÀ
A ciò non dei pensar. Vieni, e vedrai
Un bel volto, un bel cor,
con tutto il resto.

LINDORO
(Fra sè)
O povero amor mio! Che imbroglio è questo!

N.3 duetto

LINDORO
Se inclinassi a prender moglie
Ci vorrebber tante cose.
Una appena in cento spose
Le potrebbe/può tutte combinar.

MUSTAFÀ
Vuoi bellezza? Vuoi ricchezza?
Grazie?...amore?...Ti consola:
Trovi tutto in questa sola.
È' una donna singolar.

LINDORO
Per esempio, la vorrei
Schietta...e buona...

MUSTAFÀ
È' tutta lei.

LINDORO
Per esempio, io vorrei
Due begli occhi...

MUSTAFÀ
Son due stelle.

LINDORO
Chiome...

MUSTAFÀ
Nere.

LINDORO
Guance...

MUSTAFÀ
Belle.

LINDORO
Chiome...

MUSTAFÀ
Nere.

LINDORO
Volto...

MUSTAFÀ
Bello.

LINDORO
(Fra sè)
D'ogni parte io qui m'inciampo,
Che ho da dire? Che ho da fare?

MUSTAFÀ
Caro amico, non c'è scampo;
Se la vedi, hai da cascar.

LINDORO
(Fra sè)
D'ogni parte io mi confondo,
Che ho da dire? Che ho da far?
Ah, mi perdo, mi confondo.
Quale imbroglio maledetto:
Sento amor, che dentro il petto
Martellando il cor mi va.

MUSTAFÀ
Presto andiamo.
Sei di ghiaccio? Sei di stucco?
Vieni, vieni: che t'arresta?
Una moglie come questa,
Credi a me, ti piacerà.
Vieni andiamo.

LINDORO
Ha begl'occhi...

MUSTAFÀ
Son due stelle.

LINDORO
Schietta...e buona...

MUSTAFÀ
E' tutta lei.

LINDORO
Chiome...

MUSTAFÀ
Nere.

LINDORO
Guance...

MUSTAFÀ
Belle.

LINDORO
(Fra sè)
Ah, mi perdo, mi confondo, ecc.

MUSTAFÀ
Sei di ghiaccio? Sei di stucco? ecc.

Scena Quarta

(Spiaggia di mare. In qualche distanza un vascello
rotto ad uno scoglio e disalberato dalla burrasca che
viene di mano in mano cessando. Varie persone sul
bastimento in atto di disperazione. Arriva il legno
dei Corsari: altri Corsari vengono per terra con Haly
e cantano a vicenda i cori. Indi Isabella, e poi
Taddeo)

N.4 coro e cavatina

CORO DI CORSARI I
Quanta roba! Quanti schiavi!

HALY E CORO II
Buon bottino! Viva, bravi!
Ci son belle?

CORO I
Non c'è male!

HALY E CORO II
Starà meglio Mustafà.

CORO I
Ma una bella senza eguale
È' costei che vedi qua.

(Tra lo stuolo degli schiavi e persone che sbarcano,
comparisce Isabella).

HALY E CORO 
(osservandola)
È' un boccon per Mustafà.

ISABELLA
Cruda sorte! Amor tiranno!
Questo è il premio di mia fe'?
Non v'è orror, terror, nè affanno
Pari a quel ch'io provo in me.
Per te solo, o mio Lindoro,
Io mi trovo in tal periglio.
Da chi spero, o Dio, consiglio?
Chi conforto mi darà?

CORO
E' un boccon per Mustafà.

ISABELLA
Qua ci vuol disinvoltura,
Non più smanie, nè paura:
Di coraggio è tempo adesso,
Or chi sono si vedrà.
Già so per pratica
Qual sia l'effetto
D'un sguardo languido,
D'un sospiretto...
So a domar gli uomini
Come si fa.
Sian dolci o ruvidi,
Sian flemma o foco
Son tutti simili
a presso a poco...
Tutti la chiedono,
Tutti la bramano,
Da vaga femmina
Felicità.

Recitativo

Già ci siam. Tanto fa. Convien portarla
Con gran disinvoltura.
Io degli uomini alfin non ho paura.

(Alcuni Corsari scoprono ed arrestano Taddeo.)

TADDEO
Misericordia...Aiuto...Compassione...
Io son...

HALY
Taci, poltrone. 
Uno schiavo di più.

TADDEO
(Fra sè)
Ah, son perduto!

ISABELLA
Caro Taddeo...

TADDEO
Misericordia...aiuto!

ISABELLA
Non mi riconosci più?

TADDEO
Ah!...si...ma...

HALY
Dimmi, chi è costei?

TADDEO
(Fra sè)
Che ho da dir?

ISABELLA
Son sua nipote.

TADDEO
Sì, nipote...Per questo
Io devo star con lei.

HALY
Di qual paese?

TADDEO
Di Livorno ambedue.

HALY
Dunque Italiani?

TADDEO
Ci s'intende.

ISABELLA
E me ne vanto.

HALY
Evviva, amici, evviva.

ISABELLA
E perchè mai tanta allegria?

HALY
Ah! Non so dal piacer dove io mi sia.
Prescelta da Mustafà... sarete, s'io non sbaglio
La stella e lo splendor del suo serraglio.

(Parte con alcuni Corsari).

Scena Quinta

(Taddeo, Isabella e alcuni Corsari indietro)

TADDEO
Ah! Isabella...siam giunti a mal partito.

ISABELLA
Perchè?

TADDEO
Non hai sentito quella brutta parola?

ISABELLA
E qual?

TADDEO
Serraglio

ISABELLA
Ebben?...

TADDEO
Dunque bersaglio
Tu sarai d'un Bey? D'un Mustafà?

ISABELLA
Sarà quel che sarà. Io non mi voglio
Per questo rattristare.

TADDEO
E la prendi così?

ISABELLA
Che ci ho da fare?

TADDEO
O povero Taddeo!

ISABELLA
Ma di me non ti fidi?

TADDEO
Preso m'hai forse, anima mia, preso per un babbeo? 
Di quel tuo cicisbeo...
Di quel Lindoro...io non l'ho visto mai,
Ma so tutto.

ISABELLA
L'amai prima di te: no'l nego. Ha molti mesi
Ch'ei d'Italia è partito: ed ora...

TADDEO
Ed ora se ne già la Signora
A cercarlo in Galizia...

ISABELLA
E tu...

TADDEO
Ed io col nome di compagno
Gliela dovea condur...

ISABELLA
E adesso?

TADDEO
E adesso con un nome secondo
Vo in un serraglio a far...lo pensi il mondo

N.5 duetto

ISABELLA
Ai capricci della sorte
Io so far l'indifferente.
Ma un geloso impertinente
Io son stanca di soffrir.

TADDEO
Ho più flemma, e più prudenza
Di qualunque innamorato.
Ma comprendo dal passato
Tutto quel che può avvenir.

ISABELLA
Sciocco amante è un gran supplizio.

TADDEO
Donna scaltra è un precipizio.

ISABELLA
Meglio un Turco che un briccone.

TADDEO
Meglio il fiasco che il lampione.

ISABELLA
Vanne al diavolo in malora!
Più non vo' con te garrir.

TADDEO
Buona notte; sì... Signora.
Ho finito d'impazzir.

ISABELLA
(Fra sè)
Ma in man de' barbari...senza un amico
Come dirigermi?...Che brutto intrico!
Che ho da risolvere? Che deggio far?
Che ho da risolvere? Che brutto affar!

TADDEO
(Fra sè)
Ma se al lavoro poi mi si mena...
Come resistere, se ho poca schiena?

ISABELLA E TADDEO
(Fra sè)
Che ho da risolvere? Che deggio far?

TADDEO
Donna Isabella?...

ISABELLA
Messer Taddeo...

TADDEO
(Fra sè)
La furia or placasi.

ISABELLA
(Fra sè)
Ride il babbeo.

TADDEO
Staremo in collera?

ISABELLA
Che ve ne par?

ISABELLA E TADDEO
Ah, no: per sempre uniti,
Senza sospetti e liti,
Con gran piacere, ben mio,
Sarem nipote e zio;
E ognun lo crederà.

TADDEO
Ma quel Bey, Signora,
Un gran pensier mi dà.

ISABELLA
Non ci pensar per ora,
Sarà quel che sarà.

Scena Sesta

(Piccola sala, come alla scena prima.
Lindoro, Elvira, e Zulma)

Recitativo

ZULMA
E ricusare potresti
una sì bella
e sì gentil signora?

LINDORO
Non voglio moglie,
io te l'ho detto ancora.

ZULMA
E voi che fate là?
quel giovinotto
non vi mette appetito?

ELVIRA
Abbastanza provai,
cosa è marito.

ZULMA
Ma già non c'è riparo.
Sposo e sposa vol che siate il Bey.
Quando ha deciso obbedito
esser vuole ad ogni patto.

ELVIRA
Che strano umor!

ZULMA
Che tirannia da matto!

LINDORO
Zitto, egli ritorna.

Scena Settima

(Mustafà e detti)

MUSTAFÀ
Ascoltami, Italiano,
Un vascel veneziano
Riscattato pur or deve a momenti
Di qua partir. Vorresti
In Italia tornar?...

LINDORO
Alla mia patria?...Ah! qual grazia, o
Signor!... Di più non chiedo.

MUSTAFÀ
Teco Elvira conduci, e tel concedo.

LINDORO
(Fra sè)
Che deggio dire?

MUSTAFÀ
Va intanto del vascello
Il capitano a ricercare, e digli
A nome mio, ch'egli di qua non parta
Senza di voi.

LINDORO
(Fra sè)
Pur ch'io mi tolga omai
Da si odiato soggiorno...
Tutto deggio accettar.

(A voce alta)

Vado e ritorno.

(Parte.)

Scena Ottava

(Elvira, Mustafà, Zulma, indi Haly)

ELVIRA
Dunque degg'io lasciarvi?

MUSTAFÀ
Nell'Italia tu starai bene.

ELVIRA
Ah! Che dunque io vada il mio cor...

MUSTAFÀ
Batta, batta
del tuo cor e di te son persuaso

ZULMA
Se c'è un burbero egual
mi caschi il naso

HALY
(entrando)
Viva, viva il Bey!

MUSTAFÀ
E che mi rechi, Haly?

HALY
Liete novelle.
Una delle più belle
Spiritose Italiane...

MUSTAFÀ
Ebben?...

HALY
Caduta
Testé con altri schiavi è in mano nostra

MUSTAFÀ
Or mi tengo da più del gran Sultano.
Elvira, adesso con l'Italian tu puoi
Affrettarti e partir. Zulma, con essi
Tu pure andrai. Con questa Signorina
Me la voglio goder, e agli uomini tutti
Oggi insegnar io voglio
Di queste belle a calpestar l'orgoglio.

N.6 Aria

Già d'insolito ardore nel petto
Agitare, avvampare mi sento:
Un ignoto soave contento
Mi trasporta e brillare mi fa.

(ad Elvira)

Voi partite... Nè più m'annoiate.

(a Zulma)

Tu va seco... Che smorfie...Obbedite.

(ad Haly)

Voi la bella al mio seno guidate.
V'apprestate a onorar la beltà.
Al mio foco, al trasporto, al desio,
Non resiste l'acceso cor mio:
Questo caro trionfo novello
Quanto dolce a quest'alma sarà.

(Parte con Haly e seguito.)

Scena Nona

(Zulma, Elvira, indi Lindoro.)

ZULMA
Vi dico il ver. Non so come si possa
Voler bene ad un uom di questa fatta...

ELVIRA
Io sarò sciocca e matta...
Ma l'amo ancor!

LINDORO
Madama è già disposto
Il vascello a salpar, e non attende
Altri che noi... Voi sospirate?...

ELVIRA
Almeno 
ch'io possa anco una volta
Riveder Mustafà. Sol questo io bramo.

LINDORO
Pria di partir dobbiamo
Congedarsi da lui. Ma s'ei vi scaccia,
Perchè l'amate ancor? Fate a mio modo:
Affrettiamoci a partir allegramente.
Voi siete finalmente
Giovine, ricca e bella, e al mio paese
Voi troverete quanti
Può una donna bramar mariti e amanti.

Scena Decima

(Sala magnifica. A destra un sofà pel Bey. In
prospetto una ringhiera praticabile, sulla quale si
vedono le femmine del serraglio.
Mustafà seduto. All'intorno Eunuchi che cantano in
coro, indi Haly)

N.7 finale I

CORO DI EUNUCHI
Viva, viva il flagel delle donne,
Che di tigri le cangia in agnelle.
Chi non sa soggiogar queste belle
Venga a scuola dal gran Mustafà.

HALY
Sta qui fuori la bella Italiana...

MUSTAFÀ
Venga... Venga...

CORO
(entrando Isabella)
Oh! Che rara beltà.

Scena Undicesima

(Isabella, Mustafà, gli Eunuchi).

ISABELLA
(Fra sè)
Oh! Che muso, che figura!...
Quali occhiate!...Ho inteso tutto.
Del mio colpo or son sicura.
Sta a veder quel ch'io so far.

MUSTAFÀ
(Fra sè)
Oh! Che pezzo da Sultano!
Bella taglia!...viso strano...
Ah! M'incanta...m'innamora.
Ma convien dissimular.

ISABELLA
Maltrattata dalla sorte,
Condannata alle ritorte...
Ah, voi solo, o mio diletto.
Mi potete consolar.

MUSTAFÀ
(Fra sè)
Mi saltella il cor nel petto.
Che dolcezza di parlar!

ISABELLA
(Fra sè)
In gabbia è già il merlotto,
Nè più mi può scappar!
Del mio colpo or son sicura.
Oh! Che muso, che figura!...
Sta a veder quel ch'io so far.

MUSTAFÀ
(Fra sè)
Io son già caldo e cotto,
Nè più mi so frenar.
Ah! M'incanta...m'innamora.
Che taglia!... Ma bisogna simular.
Oh! Che pezzo!...Ma bisogna simular.

Scena Dodicesima

(Taddeo respingendo Haly, 
che vuole trattenerlo, e detti)

TADDEO
Vo' star con mia nipote,
Io sono il signor zio.
M'intendi? Sì, son io.
Va' via: non mi seccar.

(A Mustafà)

Signor...Monsieur...Eccellenza...

(Fra sè)

Ohimè!...Qual confidenza!...
Il Turco un cicisbeo
Comincia a diventar.
Ah, chi sa mai, Taddeo,
Quel ch'or tocca a far?

HALY
Signor, quello sguaiato...

MUSTAFÀ
Sia subito impalato.

TADDEO
Nipote...ohimè...Isabella...
Senti, che bagattella?

ISABELLA
Egli è mio zio.

MUSTAFÀ
Cospetto! Haly, lascialo star.

ISABELLA
Caro, capisco adesso
Che voi sapete amar.

MUSTAFÀ
Non so che dir, me stesso,
Cara, mi fai scordar.

TADDEO
(Fra sè)
Un palo addirittura?
Taddeo, che brutto affar!

HALY
(Fra sè)
Costui dalla paura
non osa più parlar.

Scena Ultima

(Elvira, Zulma, Lindoro e detti)

ELVIRA, ZULMA, LINDORO
(entrando)
Pria di dividerci da voi, Signore,
Veniamo a esprimervi il nostro core,
Che sempre memore di voi sarà.

ISABELLA
(Fra sè)
O ciel!

LINDORO
(Fra sè)
Che miro!

ISABELLA
(Fra sè)
Sogno?

LINDORO
(Fra sè)
Deliro? Quest'è Isabella!

ISABELLA
(Fra sè)
Quest'è Lindoro!

LINDORO
(Fra sè)
Io gelo.

ISABELLA
(Fra sè)
Io palpito.

ISABELLA E LINDORO
(Fra sè)
Che mai sarà?
Amore, aiutami per carità.

MUSTAFÀ, ELVIRA, ZULMA, HALY
(In disparte)
Confusi e stupidi, incerti pendono;
Non so comprendere tal novità.

ISABELLA E LINDORO
(In disparte)
Oh, Dio, che fulmine! non so rispondere.
Amore, aiutami per carità.

TADDEO
(A parte)
Oh, Dio, che fremito! Oh, Dio, che spasimo!
Che brutto muso fa Mustafà.

ISABELLA
Dite: chi è quella femmina?

MUSTAFÀ
Fu sino ad or mia moglie.

ISABELLA
Ed or?...

MUSTAFÀ
(segnalando a Lindoro)
Il nostro vincolo,
Cara, per te si scioglie:
Questi, che fu mio schiavo,
Si dee con lei sposar.

ISABELLA
Col discacciar la moglie
Da me sperate amore?
Questi costumi barbari
Io vi farò cangiar.
Resti con voi la sposa...

MUSTAFÀ
Ma questa non è cosa...

ISABELLA
Resti colui mio schiavo,

MUSTAFÀ
Ma questo non può star.

ISABELLA
Andate dunque al diavolo.
Voi non sapete amar.

MUSTAFÀ
Ah! no...M'ascolta...acchetati...

(Fra sè)

Ah! Costei mi fa impazzir.

ELVIRA, ZULMA, LINDORO 
(In disparte, ridendo)
(Ah! Di leone in asino
Lo fe' costei cangiar.

Stretta del finale 1

TADDEO, MUSTAFÀ, ELVIRA, 
ISABELLA, ZULMA, LINDORO, HALY
Va sossopra il mio cervello,
Sbalordito in tanti imbrogli;
Qual vascel fra l'onde e i scogli
Io sto/Ei sta presso a naufragar.

CORO
Va sossopra il suo cervello;
Ei sta presso a naufragar.

ELVIRA
Nella testa ho un campanello
Che suonando fa din, din.

ISABELLA E ZULMA
La mia testa è un campanello
Che suonando fa din, din.

LINDORO E HALY
Nella testa ho un gran martello
Mi percuote e fa tac, tac.

TADDEO
Sono come una cornacchia
Che spennata fa cra, cra.

MUSTAFÀ
Come scoppio di cannone
La mia testa fa bum, bum.
OBERTURA


ACTO PRIMERO


Escena Primera

(Una pequeña estancia, contigua a los apartamentos
del Bey y a los de su esposa. En el centro, un sofá 
en  el que está sentada Elvira. Cerca se encuentra 
Zulma. Los eunucos del serrallo están de pie junto a
 ellas. Después Haly, luego Mustafá)

N.1 Introducción

CORO DE EUNUCOS
Borrad estas tristes expresiones;
no os quejéis de vuestra suerte.
Aquí las mujeres nacen sólo
para sufrir.

ELVIRA
¡Ay, desgraciada de mí!
Sé que mi esposo ya no me ama.

ZULMA   
Tranquilizaos; sería inútil
oponerse ahora a sus deseos.

CORO DE EUNUCOS
Aquí las mujeres nacen sólo
para sufrir.

HALY
(desde dentro)
¡El Bey!
   
ZULMA
Vamos, señora... 
os lo suplico...

ELVIRA
¿Qué puedo hacer?

(Entra Mustafá)

EUNUCOS 
(Aparte)
Esa feroz expresión
me da pocas esperanzas.

MUSTAFÁ
La arrogancia de las mujeres,
su poder, su absurda ostentación, 
desplegáis, señora, en vano;
por eso insiste Mustafá.

ZULMA
Tened valor, mi señora. 

HALY
Qué triste situación.

ELVIRA
Ya no me preocupo por mí misma;
debo estar preparada para intentarlo todo.

EUNUCOS
(Aparte)
Esa feroz expresión
me da pocas esperanzas.

ZULMA
Tened valor, mi señora.

ELVIRA
Mi señor, los sufrimientos 
que ya no puedo ocultaros...

MUSTAFÁ
Querida, habéis destrozado mis tímpanos, 
os lo digo clara y francamente.
¡Basta de gimoteos!
La verdad es que no sé qué hacer con vos, 

ELVIRA
¡Ay de mí! Mi señor... pero... si...

HALY, ZULMA, ELVIRA Y EUNUCOS
(Aparte)
¡Oh, qué ideas tan extrañas!
¡oh, qué engreído granuja!

(En voz alta)

Más voluble que una hoja,
su corazón salta de un capricho a otro,
pisoteando el encanto 
y la belleza de las mujeres.

MUSTAFÁ
Más voluble que una hoja,
mi corazón salta de un capricho a otro,
pisoteando el encanto 
y la belleza de las mujeres.

ELVIRA
Mi señor... escuchad... tan sólo...

MUSTAFÁ
Querida, habéis destrozado mis tímpanos: 
no sé qué hacer con vos.

TODOS
Más voluble que una hoja, etc.    

Recitativo

MUSTAFÁ
Retiraos todos. Haly, tú quédate.

(Salen Elvira, Zulma y los eunucos)

Escena Segunda

(Mustafá y Haly)

MUSTAFÁ
Sabes que estoy harto de mi esposa
y no puedo soportarla más. Echarla... estaría mal,
aguantarla... aún peor. Por lo tanto, he decidido 
casarla con Lindoro por sus méritos.

HALY
¿Qué decís? Él no es turco.

MUSTAFÁ
¿Y a mí qué me importa?

HALY
Pero la ley de Mahoma
no permite tal aberración

MUSTAFÁ
No tengo otra ley que mi capricho.
¿Has entendido?

HALY
Sí, señor...

MUSTAFÁ
Otra cosa:
Para pasar un rato agradable, no encuentro 
a ninguna de mis esclavas
que sea de mi gusto: Todas esas caricias,
todos esos fingimientos no son de mi gusto.

HALY
¿Y qué puedo hacer yo?

MUSTAFÁ
Tú debes 
buscarme una italiana. Estoy ansioso 
por poseer una de esas jóvenes 
que martirizan a sus amantes.

HALY
Querría serviros, pero mis corsarios... 
la inconstancia del mar...

MUSTAFÁ 
Si no me encuentras 
una en seis días, y no me la traes con tu astucia, 
te haré empalar.

(Se retira a sus aposentos)

HALY
No se hable más.         

(Sale apresuradamente Entra Lindoro.)

Escena Tercera

(Lindoro solo, después Mustafá)

N. 2 cavatina

LINDORO
Suspirar por una bella muchacha
y estar alejado de ella
es el más cruel tormento 
que puede sufrir un corazón. 
Quizás llegue el instante;
pero no puedo esperarlo aún.
Mi corazón está contento
en medio de su desgracia,
sólo encuentra paz
pensando en su amada,
que se mantiene leal
y eternamente enamorada.

Recitativo

Ah, ¿cuándo podré 
regresar a Italia? Hace tres meses 
que fui hecho esclavo
en esta tierra de paganos, alejado de mi amada...

MUSTAFÁ 
(regresando)
¿Estás aquí? Escucha, italiano, 
te voy a dar una mujer.

LINDORO
¿A mí?... ¿Qué queréis decir?... 

(Para sí)

¡Oh, cielos! 

(A Mustafá)

¿Cómo?... En mi estado...

MUSTAFÁ
No pienses más en ello. Ven, y verás
un hermoso rostro, un buen corazón
y todo lo que le acompaña.

LINDORO
(Para sí)
¡Ay, mi pobre amor! ¡Qué lío es este!

N. 3 Dúo

LINDORO
Si desease tomar esposa
querría muchas cosas;
apenas una entre cien
podría encontrar que las reuniera.

MUSTAFÁ
¿Quieres belleza? ¿Quieres riqueza? 
¿Talento? ¿Amor? Anímate:
todo lo encontrarás en esta mujer. 
Es única entre mil.

LINDORO
Bien, quisiera que fuera
sincera... y de buen carácter...

MUSTAFÁ
¡Así es exactamente!

LINDORO
Bien, quisiera que tuviese
dos hermosos ojos.

MUSTAFÁ
Son dos estrellas.

LINDORO
¿Cabellos?.... 

MUSTAFÁ
Negros.

LINDORO
¿Mejillas? ...

MUSTAFÁ
¡Bellas! 

LINDORO
¿Cabellos?...

MUSTAFÁ
¡Negros! 

LINDORO
¿Facciones? ...

MUSTAFÁ
¡Bellas!

LINDORO 
(para sí)
En qué lío me encuentro. 
¿Qué puedo decir? ¿Qué hacer?

MUSTAFÁ
Amigo querido, no tienes opción;
verla es adorarla

LINDORO
(para sí)
En qué lío me encuentro. 
¿Qué puedo decir? ¿Qué hacer?
¡Ay, estoy perdido, qué problema!
¡Qué terrible embrollo!
Siento el corazón palpitando
de amor en mi pecho.

MUSTAFÁ
¡Deprisa, vámonos!
¿Eres de hielo, de piedra? 
Ven, ven, ¿qué te retiene?
Una mujer así, 
créeme, te gustará.
Ven, vámonos.

LINDORO
¿Tiene bellos ojos?...

MUSTAFÁ
Son dos estrellas.

LINDORO
¿Sincera y buena?

MUSTAFÁ
Así es ella.

LINDORO
¿Cabellos?

MUSTAFÁ
¡Negros!

LINDORO
¿Mejillas?

MUSTAFÁ
¡Bellas!

LINDORO
(Para sí)
Ay, estoy perdido, qué problema, etc.

MUSTAFÁ
¿Eres de hielo? ¿Eres de piedra? etc.

Escena Cuarta

(Orilla del mar. A cierta distancia, un barco en unas
 rocas, desarbolado por la tormenta que poco a poco
se va  apaciguando. Algunas personas siguen a bordo
en actitud desesperanzada. Aparece la  barca con los
corsarios.  Llegan por tierra otros piratas con Haly, 
cantando los coros alternativamente. Luego Isabel
y después Tadeo .)

N. 4 Coro y cavatina

CORO DE CORSARIOS I
¡Cuánta mercancía! ¡Cuántos esclavos!

HALY Y CORO II 
Espléndido botín! ¡Hurra, bravo!
¿Las muchachas son bellas?

CORO I
¡No está mal! 

HALY Y CORO II
Esto animará a Mustafá.

CORO I
Pero ésta que viene ahora
es de una belleza sin igual.

(Entre la multitud de esclavos y gente que 
desembarca aparece Isabel.)

HALY Y CORO
(observándola)
Sabroso bocado para Mustafá.

ISABEL
¡Hado cruel! ¡Amor tiránico!
Ésta es la recompensa a mi constancia: 
no hay horror, terror ni angustia
que iguale al que yo siento.
Sólo por ti, Lindoro mío,
me encuentro ahora en este peligro.
¡Dios mío! ¿Quién podría aconsejarme?
¿Quién me confortará?

CORO
Sabroso bocado para Mustafá.

ISABEL
Se precisa algo de aplomo.
No más frenesí, no más temor;
ha llegado el momento de ser valiente...
ahora verán quién soy yo.
Sé por experiencia
lo que puede conseguirse
con una mirada lánguida, 
con un pequeño suspiro... 
sé cómo domar a los hombres,
cómo hacerlo.
Sean amables o rudos,
fríos o apasionados,
todos son parecidos
más o menos...
Todos piden, 
todos exigen
el placer de la belleza
femenina.

Recitativo

Ya están aquí. Muy bien. Me debo comportar 
con gran aplomo.
Después de todo, los hombres no me asustan.

(Algunos corsarios descubren y apresan a Tadeo)

TADEO
¡Piedad!... ¡Ayuda!... ¡Compasión! ...
Soy...

HALY
Silencio, desgraciado. 
Un esclavo más. 

TADEO
(Para sí)
¡Ay! Estoy perdido!

ISABEL
Querido Tadeo...

TADEO
¡Piedad!... ¡Socorro!

ISABEL
¿No me reconocéis?

TADEO
¡Ah! Sí... pero...

HALY
Dime: ¿quién es esta mujer?

TADEO
(Para sí)
¿Qué debo responder?

ISABEL
Soy su sobrina.

TADEO
Sí, sobrina... Por eso tengo 
que estar con ella. 

HALY
¿De qué país sois?

TADEO
De Livorno los dos. 

HALY
¿Sois, pues, italianos?

TADEO
Por supuesto.

ISABEL
Y a mucha honra. 

HALY
¡Hurra, amigos, hurra! 

ISABEL
¿Por qué tanta alegría?

HALY
¡Ah! Soy tan feliz que no sé donde estoy. 
Escogida por Mustafá...seréis, si no me equivoco,
la estrella, el esplendor de su harén.

(Sale con algunos de los corsarios.)

Escena Quinta

(Tadeo, Isabel y algunos corsarios detrás)

TADEO
¡Ah! Isabel... estamos en un gran aprieto

ISABEL
¿Por qué?

TADEO
¿No has escuchado la horrible palabra?

ISABEL
¿Cuál?

TADEO
Harén

ISABEL
¿Y bien?...

TADEO
¿Tú vas a ser
la víctima de un Bey? ¿De un Mustafá?

ISABEL
Sea lo que sea. Yo no quiero
afligirme por eso

TADEO
¿Es así como te lo tomas?

ISABEL
¿Y qué quieres que haga?

TADEO
¡Oh, pobre Tadeo!

ISABEL
¿No tienes confianza en mí?

TADEO
Pero, corazón mío, ¿me tomas por un tonto?
Tu pretendiente...
Tu Lindoro... no lo he visto nunca,
pero lo sé todo

ISABEL
Yo lo amé antes que a tí: lo confieso. Hace muchos
meses que dejo Italia: y ahora...

TADEO
Y ahora Señora
se iría a buscarlo a Galicia...

ISABEL
Y tú...

TADEO
Y yo, como camarada
debía traérselo...

ISABEL
¿Y ahora?

TADEO
Y ahora con otro nombre
voy en un serrallo a hacer..  no digo más 

N.5 Dúo

ISABEL
A los caprichos de la fortuna
puedo permanecer indiferente, 
pero estoy cansada de soportar 
a un celoso admirador.

TADEO
Tengo más paciencia y más prudencia 
que cualquier otro enamorado.
Pero he aprendido del pasado
las cosas que pueden suceder.

ISABEL
Un amante estúpido es un gran suplicio. 

TADEO
Una mujer astuta es como un precipicio. 

ISABEL
Prefiero un turco a un granuja.

TADEO
Prefiero fracasar que hacer de carabina. 

ISABEL
¡Idos al diablo, en mala hora!
No quiero seguir peleando con vos.

TADEO
Buenas noches, sí... señora, 
he dejado de padecer. 

ISABEL
(para sí)
Pero en manos de salvajes... sin un amigo,
¿cómo lo pasaré? ¡Qué situación tan desagradable! 
¿Qué debo hacer? ¿Cómo actuar?
¿Qué debo hacer? ¡Qué asunto tan desagradable!

TADEO
(para sí)
Pero si me obligan a trabajar... 
¡cómo resistiré, débil como soy!

ISABEL Y TADEO
(para sí)
¿Qué debo hacer? ¿Cómo actuar? 

TADEO
¿Doña Isabel?

ISABEL
Señor Tadeo...

TADEO
(para sí)
Ya se está tranquilizando. 

ISABEL
(para sí)
El idiota ríe.

TADEO
¿Aún estamos enfadados? 

ISABEL
¿Qué os parece?

ISABEL Y TADEO
¡Ah! No: siempre unidos,
sin suspicacias ni riñas,
con gran placer, mi bien, 
seremos sobrina y tío,
y todos lo creerán.

TADEO
Pero el Bey, señora, 
me da mucho que pensar. 

ISABEL
No penséis por ahora, 
lo que deba ser, será. 

Escena Sexta

(Pequeña sala como la de la primera escena.
Lindoro, Elvira y Zulma)

Recitativo

ZULMA
¿Y podríais rechazar
a tan bella
y gentil Señora?

LINDORO
No quiero una mujer,
ya te lo he dicho.

ZULMA
¿Y vos que hacéis allí?
¿Aquellos jovenzuelos
no os abren el apetito?

ELVIRA
Ya he probado bastante
lo que es un marido

ZULMA
Ya no hay remedio.
El Bey quiere que seáis esposo y esposa.
Cuando lo ha decidido quiere
que se cumpla el pacto

ELVIRA
¡Qué extraño capricho!

ZULMA
¡Qué locura de tiranía!

LINDORO
Calla, él vuelve

Escena Séptima

(Mustafá y los anteriores)

MUSTAFÁ
Escúchame, Italiano,
Un navío veneciano
del que se ha exigido rescate, debe
partir dentro de poco. ¿Queréis
volver a Italia?...

LINDORO
¿A mi patria?... ¡Ah! Mi Señor qué favor!..
Yo no pido otra cosa.

MUSTAFÁ
Llévate a Elvira contigo, y te lo concedo

LINDORO
(para sí)
¿Qué debo decir?

MUSTAFÁ
Mientras tanto, ve al encuentro 
del capitán del barco, y le dices
de mi parte que no puede salir de aquí
si vos.

LINDORO
(Para sí)
Siempre que pueda salir lo más rápidamente 
posible de estos lugares odiosos....
Estoy dispuesto a todo.

(En voz alta)

Voy y vuelvo

(Sale)

Escena Octava

(Elvira, Mustafá, Zulma, después Haly)

ELVIRA
¿Así que debo dejaros?

MUSTAFÁ
En Italia estaréis bien.

ELVIRA
¡Ah! Dondequiera que yo vaya, mi corazón...

MUSTAFÁ
Basta, basta.
Sé todo de vos y de vuestro corazón.

ZULMA
Nunca hubiera creído
que hubiera un granuja semejante.

HALY
(entrando)
¡Viva, viva el Bey!                                                  
       
MUSTAFÁ
¿Qué hay de nuevo, Haly?

HALY
Buenas noticias. 
¡Una de las más bellas 
y espirituales italianas!...

MUSTAFÁ
¿Y bien...?

HALY
Ha sido apresada
por nosotros entre otras esclavas

MUSTAFÁ
Puedo en lo sucesivo mostrar al gran Sultán
Elvira, ahora apresuraos a partir 
con el italiano. Zulma, tú también 
irás con ellos. Con esta jovencita 
quiero divertirme, y quiero demostrar 
a todos los hombres 
cómo aplastar el orgullo de tales mujeres.

N. 6 Aria

Ya siento arder en mi pecho
la agitación y el trastorno:
una desconocida y dulce felicidad
me transporta, me da vida, etc.

(a Elvira)

Marchad... no me molestéis más.

(a Zulma)

Ve con ella... ¡Qué jaleo... !Obedece.

(a Haly)

Trae la muchacha a mis brazos.
Prepárate a honrar la belleza, etc. 
Mi ardiente corazón no puede soportar
este fuego, este anhelo, este deseo: 
¡qué dulce será para mi corazón 
esta adorable nueva conquista!

(Sale con Haly y su séquito)

Escena Novena

(Zulma, Elvira, después Lindoro)

ZULMA
A decir verdad, no sé como se puede
amar a un hombre así....

ELVIRA
Soy, sin duda, una estúpida y una loca...
Pero, ¡todavía lo amo!

LINDORO
Señora, el barco
está listo para levantar el ancla, y no espera
mas que a nosotros... ¿Suspiráis?...

ELVIRA
Por lo menos
que pueda ver por última vez
a Mustafá. Es todo lo que deseo.

LINDORO
Antes de partir debemos
pedir permiso. Pero, ya que os expulsa
¿Por qué le amáis todavía?. Haced como yo:
Daos prisa y parir alegremente.
Pues al fin sois
joven, rica y bella, y en mi país
encontraréis cuantos maridos y amantes
una mujer pueda desear.

Escena Décima

(Espléndida habitación. A la derecha un sofá para 
el Bey. Al fondo, una balaustrada practicable,
 detrás de la cual pueden verse las mujeres del harén.
Mustafá sentado. A su alrededor, unos eunucos
cantando, después Haly)

N. 7 Final I

CORO DE EUNUCOS
Viva, viva, el látigo con las mujeres, 
que las transforma de tigres en corderos; 
¡quién no sepa domar a esas bellezas,
que aprenda del gran Mustafá! 

HALY
Aquí fuera está la hermosa italiana... 

MUSTAFÁ
Tráela... tráela...

EUNUCOS
(al entrar Isabel)
¡Oh! ¡Qué extraordinaria belleza!                   

Escena Undécima

(Isabel, Mustafá, los eunucos)

ISABEL
(para sí)
¡Oh qué cara, qué apariencia! 
¡Qué miradas!... Lo entiendo todo.
Estoy segura de mi triunfo.
Vas a ver de que soy capaz.

MUSTAFÁ
(para sí)
¡Oh, qué orgullo para un sultán!
Hermoso talle... facciones singulares...
¡Oh! Me encanta... me enamora 
Pero conviene disimular.

ISABELLA
Maltratada por el destino, 
condenada al cautiverio... 
¡Ah! Sólo vos, amado mío,
sois capaz de consolarme.

MUSTAFÁ
(para sí)
El corazón salta en mi pecho.
¡Cuán dulcemente habla!

ISABELLA
(para sí)
El pájaro ya está en la jaula,
no se me puede escapar,. 
Estoy segura de mi triunfo, 
¡Oh qué cara, qué apariencia! 
Vas a ver de que soy capaz.

MUSTAFÁ
(para sí)
Estoy ardiendo, soy fuego,
no puedo contenerme. 
¡Ah! Me encanta... me enamora.
¡Qué telle!... Pero necesito disimular
¡Oh! ¡Qué gran elección!... Pero necesito disumlar

Escena Duodecima

(Los mismo y Taddeo que empuja a Haly
hasta que este intenta retenerlo)

TADDEO
Quiero estar con mi sobrina.
Soy su señor tío.
¿Me oís? Sí, soy yo.
Largo, no me molestéis

(a Mustafá)

Señor... Monsieur... Excelencia 

(para sí)

¡Vaya, vaya, qué confianzas!
El turco empieza 
a parecer un amante. 
Ah, ¿quién sabe, Taddeo,
lo que tendrás que hacer?

HALY
Señor, esta desdichada criatura...

MUSTAFÁ
Que lo empalen inmediatamente.

TADDEO
¡Sobrina... Dios mío... Isabella..
¿Tú entiendes esta tontería!

ISABELLA
Es mi tío.

MUSTAFÁ
¡Diablos! Haly, déjale en paz.

ISABELLA
Querido, me percato 
de que sabéis amar.

MUSTAFÁ
No sé qué decir, querida, 
me hacéis desvariar.

TADDEO
(para sí)
¿Empalado sin rodeos?
¡Taddeo, qué asunto más feo!

HALY
(para sí)
Ése, con el susto,
no se atreve a hablar.

Escena Última

(Elvira, Zulma, Lindoro y los anteriores)

ELVIRA, ZULMA Y LINDORO
(entrando)
Antes de dejaros, señor,
venimos a descargar nuestros corazones,
que siempre os recordarán.

ISABELLA
(para sí)
¡Cielos!

LINDORO
(para sí)
¿Qué ven mis ojos?

ISABELLA
(para sí)
¿Estoy soñando?

LINDORO
(para sí)
¿Deliro? ¡Es Isabella!

ISABELLA
(para sí)
¡Es Lindoro!

LINDORO
(para sí)
Me quedo helado.

ISABELLA
(para sí)
Estoy temblando

ISABELLA Y LINDORO
(para sí) 
¿Qué está pasando?
Amor, ayúdame, por piedad.

MUSTAFÁ, ELVIRA, ZULMA, HALY
(A parte)
Se han quedado confusos y sorprendidos,
no puedo comprender qué es lo que ocurre, etc.

ISABELLA Y LINDORO
(Aparte)
¡Cielos, qué cataclismo! No puedo comprenderlo,
amor, ayúdame, por caridad.

TADDEO
(Aparte)
¡Oh, Dios, qué temblor! ¡Oh, Dios, qué congoja!
Qué feas miradas lanza Mustafá.

ISABELLA
Decidme: ¿quién es esa mujer?

MUSTAFÁ
Hasta ahora ha sido mi esposa.

ISABELLA
¿Y ahora?

MUSTAFÁ
(señalando a Lindoro)
Nuestro lazo, 
querida, por ti se rompe. 
Este, que fue mi esclavo, 
se casará con ella.

ISABELLA
¿Esperáis conseguir mi amor 
repudiando a vuestra esposa?
Yo os haré cambiar 
estas bárbaras costumbres. 
Vuestra esposa se quedará con vos...

MUSTAFÁ
Pero ese no es el caso...

ISABELLA
Ese hombre se queda y será mi esclavo.

MUSTAFÁ
Pero eso no puede ser.

ISABELLA
Idos al diablo entonces: 
vos no sabéis amar.

MUSTAFÁ
¡Ah, no! Escuchad... calmaos... 

(para sí)

¡Ah! Me va a volver loco.

ELVIRA, ZULMA Y LINDORO 
(Aparte, riendo)
¡Ah! Le está transformando 
de león en asno.

Conclusión final I

TADDEO, MUSTAFÁ, ELVIRA, 
ZULMA, ISABELLA, LINDORO, HALY
La cabeza me da vueltas,
confundida con semejante lío...
Como un barco navegando hacia las rocas 
estoy/está a punto de naufragar.

CORO
La cabeza le da vueltas, 
estoy a punto de naufragar

ELVIRA
Tengo una campana en la cabeza 
repicando din, din.

ZULMA E ISABELLA
Mi cabeza es una campana 
repicando din, din

LINDORO Y HALY
Tengo un enorme martillo en la cabeza 
golpeando tac, tac.

TADDEO
Me siento como una corneja, 
que desplumada hace cra, cra.

MUSTAFÁ
Como un cañón disparando 
mi cabeza hace bum, bum.

Acto II