LUISA MILLER
Personajes
LUISA MILLER RODOLFO MILLER CONDE WALTER WURM FEDERICA LAURA |
Campesina, enamorada de Rodolfo Hijo del falso Conde Walter, enamorado de Luisa Campesino, antes soldado, padre de Luisa Aventurero, obtuvo el título por usurpación Malvado administrador del Conde, desea a Luisa Duquesa, enamorada de Rodolfo Campesina, amiga de Luisa |
Soprano Tenor Barítono Bajo Bajo Mezzosoprano Soprano |
La acción se desarrolla en el Tirol, en el siglo XVII.
ATTO PRIMO L'amore Scena Prima (Ameno villaggio. Da un lato la modesta casa di Miller, dall'altro, rustico tempietto: in lontananza, ed a traverso degli alberi, le cime del castello di Walter. Un'alba limpidissima di primavera è sull'orizzonte: gli abitanti del villaggio si adunano per festeggiare il dì natalizio di Luisa. Laura è fra dessi.) LAURA, CONTADINI Ti desta, Luisa, regina de' cori; i monti già lambe un riso di luce: d'un giorno sì lieto insiem con gli albori qui dolce amistade a te ne conduce: leggiadra è quest'alba sorgente in aprile, ma come il tuo viso, leggiadra no, non è: è pura, soave quest'aura gentile, pur meno è soave, men pura è di te. MILLER Ecco mia figlia. LUISA O care amiche! CONTADINI Il cielo a te sia fausto. LAURA In breve ad invocarlo andrem uniti al tempio. MILLER Il vostro affetto dal mio ciglio esprime pianto di tenerezza... Al cor paterno è sacro il dì che spunta.... esso mi die' Luisa! LUISA (Fra sè) Né giunge ancor! Da lui divisa non v'ha gioia per me! MILLER Figlia, ed amore, appena desto in te, sì vive fiamme già spande! Oh! mal non sia cotanto amor locato! Del novello signor qui giunto nella Corte ignoto a tutti è questo Carlo. Io temo! LUISA Non temer più nobil spirto, alma più calda di virtù non mai vestì spoglia mortal. M'amò, l'amai. Lo vidi, e 'l primo palpito il cor sentì d'amore; mi vide appena, e il core balzò del mio fedel. Quaggiù si riconobbero nostr'alme in rincontrarsi formate per amarsi Iddio le avea in ciel! LAURA, CONTADINI (presentandole tutti, prima le donne, poi gli uomini, un mazzettino di fiori) Luisa, un pegno ingenuo dell'amistade accetta. LUISA Grata è quest'alma, o tenere compagne! (scorgendo un giovane cacciatore, che anch'esso fra gli altri le porge i suoi fiori) Ah! RODOLFO Mia diletta! MILLER (turbato, tra sé) Desso! RODOLFO Buon padre! LUISA Abbraccialo, t'ama qual figlio. RODOLFO (salutando i contadini) Amici . . . (a Luisa) Sei paga? LUISA Di letizia colma son io! LAURA, CONTADINI Felici appieno vi rende amore. LUISA, RODOLFO Appien felici? È vero! A te dappresso il cuore non vive che al piacer. T'amo d'amor ch'esprimere mal tenterebbe il detto! Il gel di morte spegnere non può sì ardente affetto; ha i nostri cori un Dio di nodo eterno avvinti, e sulla terra estinti noi ci ameremo in ciel! MILLER (Fra sè) Non so qual voce infausta entro il mio cor favella . . . Misero me, se vittima d'un seduttor foss'ella! Ah! non voler, buon Dio, che a tal destin soccomba . . . mi schiuderà la tomba affanno sì crudel! LAURA, CONTADINI Un'alma, un sol desio ad ambo avvia il petto! Mai non si vide affetto più ardente, più fedel! (Odesi la sacra squilla) TUTTI Udiste? I bronzi squillano; andiam, ne invita il ciel. (Da questo momento tutti abbandonano la scena cantando, ed entrano a poco a poco nella chiesa, ad eccezione di Miller) (Entra Wurm) WURM Ferma ed ascolta. MILLER Wurm! WURM Io tutto udia! Furor di gelosia m'arde nel petto! Amo tua figlia, eppure, un anno volge, io la sua man ti chiesi; non dissentisti, ed or che più fortuna a me spira seconda, or che il novello signor più che l'estinto m'è largo di favor, tu la promessa calpesti, ed osi! MILLER Ah! cessa! Il mio paterno assenso promisi, ove la figlia t'avesse amato. WURM E non potevi forse alle richieste nozze astringerla? Non hai dritto sovr'essa tu? MILLER Che dici mai? Sacra la scelta è d'un consorte, esser appieno libera deve; nodo che sciorre sol può la morte mal dalla forza legge riceve. Non son tiranno, padre son io, non si comanda de' figli al cor. In terra un padre somiglia Iddio per la bontade, non pel rigor. WURM Costarti, o vecchio debole, caro il tuo cieco affetto dovrà, ben caro! MILLER Spiegati. WURM Sotto mendace aspetto il preferito giovine si mostra a voi. MILLER Fia vero! E tu conosci? WURM Apprendilo ei figlio è dell'altero Walter! MILLER O ciel! Dicesti figlio? WURM Del tuo signor. Addio. MILLER Pur . . . WURM M'intendesti. (parte) MILLER Ei m'ha spezzato il cor! (rimane silenzioso qualche momento, come oppresso dal dolore) Ah! fu giusto il mio sospetto! Ira e duol m'invade il petto! D'ogni bene il ben più santo, senza macchia io vo' l'onor. D'una figlia il don soltanto, ciel mi festi, e pago io son, ma la figlia, ma il tuo dono serba intatto al genitor. (Parte) Scena Seconda (Sala nel castello di Walter, con porta in fondo. Walter e Wurm. Alcuni servi che rimangono al di là della soglia.) WALTER (inoltrandosi seguito da Wurm). Che mai narrasti! Ei la ragione a dunque smarrì! WURM Signor, quell'esaltato capo voi conoscete. WALTER La Duchessa intanto mi segue! Digli ch'io lo bramo. (Wurm si ritira co' servi) Ah! tutto m’arride, tu, mio figlio, tu soltanto osi! La tua felicità non sai quanto mi costi! Oh! mai nol sappia, mai. Il mio sangue, la vita darei per vederlo felice, possente! E a' miei voti, agli ordini miei si opporrebbe quel cor sconoscente? Di dolcezze l'affetto paterno a quest'alma sorgente non è . . . Pena atroce, supplizio d'inferno Dio sdegnato l'ha reso per me. (Entra Rodolfo) RODOLFO Padre . . . WALTER M'abbraccia. Portator son io di lieto annunzio. Federica in breve sarà tua sposa. RODOLFO (Fra sè) O cielo! WALTER Insiem cresciuti nel tetto istesso, più di te quel core apprezzar chi potria? Come l'offerta della tua man le feci, ebbra di gioia mi rivelò ch'ella per te nudria segreta fiamma, pria che il paterno comando al Duca la stringesse. RODOLFO (Fra sè) O me perduto! WALTER Fra l'armi estinto quel guerrier canuto, il nome ed il retaggio a lei ne resta, a lei cui man d'amica porge l'augusta donna che preme il trono di Lamagna. Il varco s'apre a te della corte! RODOLFO Ambiziose voglie non alimento in cor, t'è noto! WALTER In questo debil core trema che il guardo mio non scenda. RODOLFO Io voglio a te scoprirlo . . . WALTER Taci . . . È la Duchessa! RODOLFO O padre! WALTER Incontro ad essa moviam, quindi le nozze chiederne a te spetta. RODOLFO E credi? e speri? WALTER Obbedisci . . . Son leggi i miei voleri. (Traendolo per mano all'incontro della Duchessa) (La Duchessa con seguito di Damigelle, Paggi, Famigliari, Arcieri) I COMPAGNI DELLA DUCHESSA Quale un sorriso d'amica sorte, gentil, venite, fra queste porte. È senz'orgoglio in voi bellezza, è senza fasto in voi grandezza. La pudibonda romita stella è destinata a sfolgorar. FEDERICA Congiunti! amici miei! WALTER Nobil signora! Bella nepote, il mio Rodolfo implora l'onor di favellarti. Io la bandita caccia intanto affretterò. (piano a Rodolfo) M'udisti? (Tutti partono, meno Federica e Rodolfo) RODOLFO (Fra sè) È d'uopo al suo cuor generoso fidarsi appien. (A Federica) Duchessa . . . FEDERICA Duchessa tu m'appelli! Federica son io; non ho cessato per te d'esserla mai! Se cangiò la fortuna, io non cangiai. Dall'aule raggianti di vano splendor al tetto natio volava il desir, là dove sorgea dal vergin mio cor la prima speranza, il primo sospir! RODOLFO Degl'anni primieri le gioie innocenti con me dividesti, divisi con te. Le pene segrete degl'anni più ardenti or deggio svelarti, prostrato al tuo piè. FEDERICA Deh! sorge, Rodolfo, tu sembri turbato! RODOLFO Non giova negarlo, pur troppo lo sono. FEDERICA Ah! parla! RODOLFO M'astringe un padre spietato di fallo non mio a chieder perdono . . . FEDERICA Che intendo! RODOLFO Sì vaga, sì eccelsa consorte a me destinata il cielo non ha . . . FEDERICA Oh! spiegati. RODOLFO Ad altra m'avvince la sorte . . . FEDERICA Ad altra! RODOLFO Pietà! Deh! la parola amara perdona al labbro mio! Potea seguirti all'ara, mentir, dinanzi a Dio? Pria d'offrirti un core che avvampa d'altro amore, la destra mia trafiggerlo a' piedi tuoi saprà! FEDERICA Arma, se vuoi, la mano, in sen mi scaglia il brando. M'udrai, crudele, insano, a te perdonar spirando; ma da geloso core non aspettar favore; amor sprezzato è furia che perdonar non sa. (Partono) Scena Terza (Interno della casa di Miller. Due porte laterali; una mette alla stanza di Miller, l'altra a quella di Luisa; accanto alla prima pende una spada ed una vecchia assisa da soldato, nel prospetto l'ingresso, ed una finestra, da cui scorgessi parte del tempio. Odonsi per le montagne e le vallate circostanti grida, e rimbombo di strumenti da caccia. Voci in lontananza.) CACCIATORI Sciogliete i levrieri, spronate i destrieri, allegra, gioconda la caccia sarà. Si cingan le selve... snidiamo le belve... La preda è sicura, sfuggir non potrà... LUISA (accostandosi alla finestra) Nol veggo . . . allontanarsi dalla caccia e qui venir promise. CACCIATORI Si cingan le selve snidiamo le belve, la preda è sicura, sfuggir non potrà. (Entra Miller e si getta sopra una seggiola) LUISA O padre mio! Che fu? Sembri agitato! MILLER Il mio timore non era vano . . . sei tradita! LUISA Io? Come? Narra . . . MILLER Sembianza e nome colui mentì! LUISA Carlo? Fia ver? CACCIATORI Sfuggir non potrà, sfuggir non potrà. MILLER Del Conte di Walter figlio, qual comanda il padre, egli a stringer s'appresta splendide nozze. LUISA Ria menzogna è questa. Esser non puote . . . MILLER Dal castello io vengo, giunta è la sposa. LUISA Taci! Uccider vuoi tua figlia? MILLER Un seduttore accolse dunque il tetto mio? (aggirandosi per la stanza pieno d'ira, trovasi dinanzi alla sua vecchia divisa che pende dal muro) Per questa d'onore assisa, che il mio petto un giorno coprì, vendetta io giuro! LUISA (spaventata) Padre! RODOLFO (ancor sulla soglia, donde ha udito l'ultima parte del colloquio) Luisa, non temer. Non furo bugiarde le promesse di questo labbro. Il velo, ben veggo, è tolto; ma cangiato il nome, è sempre il cor lo stesso. MILLER Che intendi? LUISA Ahimè! (Rodolfo pone Luisa in ginocchio a' piedi di Miller, e prostrandosi anch'esso stringe nella sua la destra di lei) RODOLFO Son io tuo sposo! Il padre testimone e Dio chiamo del giuramento. MILLER Ahi, sconsigliato! E chi sottrarci all'ira potrà del Conte? LUISA Io gelo! RODOLFO A me soltanto e al cielo arcan tremendo è manifesto! Arcano che da me rivelato a piè cadermi farebbe il Conte! Alcun s'avanza . . . è desso! Mio padre! (Entra Walter) LUISA Ah! son perduta! MILLER Egli? Egli stesso? RODOLFO Tu, signor, fra queste soglie! A che vieni? WALTER A che? Nol rese lo spavento che vi coglie assai chiaro, assai palese? Del mio dritto vengo armato a stornar colpevol tresca. MILLER, LUISA Che?! RODOLFO L'accento scellerato più dal labbro mai non t'esca, puro amor ne infiamma il petto, oltraggiarlo ad uom non lice. WALTER Puro amor l'amore abbietto di venduta seduttrice? LUISA, RODOLFO, MILLER Ah! (Rodolfo snuda la spada) RODOLFO La vita mi donasti! Lo rimembra . . . t'ho pagato ora il dono! MILLER A me portasti grave insulto! Io fui soldato! Trema! LUISA O Dio! MILLER Mi ribollisce nelle vene il sangue ancor. WALTER Ardiresti? MILLER Tutto ardisce padre offeso nell'onor! WALTER Folle, or or ti pentirai dell'audacia! Olà! (Accorre un drappello d'arcieri, seguito da Laura e da molti Contadini) ARCIERI Signore? LUISA Giusto ciel! LAURA, CONTADINI Che avvenne mai? RODOLFO E potresti, o genitore? LAURA, CONTADINI Ei suo figlio! WALTER Arretra, insano! RODOLFO Odi prima . . . WALTER Udir non vo'. Ambo in ceppi. LAURA, CONTADINI Ah! MILLER Disumano! LUISA (cadendo alle ginocchia di Walter) Al tuo piè . . . MILLER (rialzandola) Prostrata! . . . No! Fra'mortali ancora oppressa non è tanto l'innocenza, che si vegga genuflessa d'un superbo alla presenza. A quel Dio ti prostra innante de' malvagi punitor, non a tal che ha d'uom sembiante, e di belva in petto il cor. RODOLFO Foco d'ira è questo pianto . . . cedi . . . cedi all'amor mio . . . WALTER Tu piegarti, tu, non io, devi o figlio, cieco, ingrato. RODOLFO Non voler quel nodo infranto, che tra noi formava Iddio. WALTER Il mio cenno, il voler mio è immutabil come il fato! LUISA Ad immagin tua creata, o Signore, anch'io non fui? E perchè son calpestata or qual fango da costui? Perchè? perchè? Deh, mi salva . . . deh, m'aita . . . deh! non m'abbia l'oppressor! Il tuo dono, la mia vita pria riprenditi, Signor! MILLER A quel Dio ti prostra innante, de' malvagi punitor, non a tal che ha d'uom sembiante, e di belva in petto il cor. RODOLFO Cedi all'amor mio, ah padre, cedi! Negro vel mi sta sul ciglio! Ho l'inferno in mezzo al cor! Un istante ancor son figlio! Un instante ho padre ancor! WALTER Piegarti devi, non io, o figlio ingrato. Fra il suo core e il cor paterno frapponeste un turpe amor. Non può il ciel, non può l'inferno involarvi al mio furor! LAURA, ALCUNI CONTADINI Il suo pianto al pianto sforza! Il suo duolo spezza il cor! ARCIERI Obbedirlo a tutti è forza! Egli è padre, egli è signor! WALTER I cenni miei si compiano. RODOLFO (mettendosi avanti a Luisa col ferro sguainato) Da questo acciar svenato cadrà chi temerario s'avanza. WALTER Forsennato! (prende Luisa e la spinge fra gli arcieri) In me lo scaglia. RODOLFO O rabbia! Se tratta è fra catene la sposa mia, nel carcere giuro seguirla. WALTER Ebbene, la segui. RODOLFO Ah! pria che l'abbiano quei vili in preda, il core io le trapasso. (lanciandosi fra gli arcieri, e mettendo la punta della spada sul petto di Luisa) WALTER Uccidila. Che tardi? RODOLFO O mio furor! Ah! tutto tentai, non restami che un infernal consiglio se crudo, inesorabile tu rimarrai col figlio. Trema! Svelato agl'uomini sarà dal labbro mio come giungesti ad essere Conte di Walter! (Esce rapidamente) WALTER Dio! Rodolfo . . . m'odi . . . arrestati . . . costei lasciate, è libera! LAURA, CONTADINI, ARCIERI Fia ver! LUISA, MILLER Pietoso ciel! (Gli Arcieri partono Luisa cade in ginocchio mezzo svenuta gli altri le accorrono d'intorno). |
ACTO PRIMERO El amor Escena Primera (Pueblo agradable. A un lado, la modesta casa de Miller; al otro, una pequeña iglesia rural: a lo lejos, a través de los árboles, las torres del castillo de Walter. Sobre el horizonte, un amanecer purísimo de primavera: los habitantes del pueblo están reunidos para celebrar el aniversario de Luisa. ) LAURA, ALDEANOS Despierta Luisa, reina de los corazones; ya acaricia los montes una sonrisa de luz: la dulce amistad nos acerca a ti, junto con los albores, en un día tan feliz; es hermosa este alba naciente en abril, pero no es tan hermosa como tu rostro; este aura gentil es pura y suave, pero es menos pura y suave que tú. MILLER Aquí está mi hija. LUISA ¡¡Oh, queridas amigas! ALDEANOS Que el cielo te sea propicio LAURA En breve iremos a invocarlo unidos a la iglesia. MILLER Vuestro afecto provoca en mis ojos lágrimas de ternura... Para el corazón paterno es sagrado el día que despunta... ¡porque me dio a Luisa! LUISA (para sí) ¡No ha llegado todavía! ¡Separa de él no sé lo que es la dicha! MILLER Hija, el amor, apenas nacido en ti despide ya ardientes llamas. ¡Oh! ¡Que tanto amor no yerre adonde vaya! Nadie conoce a este Carlo, el nuevo señor que llega a la corte. ¡Estoy inquieto! LUISA No temas: un espíritu noble, un cuerpo mortal nunca albergó un alma tan rica en virtud. Me amó, lo amé. Lo vi, y el corazón sintió el primer pálpito de amor; apenas me vio él y brinco el corazón de mi fiel amado. Aquí abajo, al volver a encontrarse, nuestras almas se reconocieron porque, hechas para amarse, así las hizo Dios en el cielo. LAURA, ALDEANOS (entregándole todos, primero las mujeres, luego los hombres, un ramito de flores) Luisa, acepta una sencilla muestra de nuestra amistad. LUISA ¡Agradecida está esta alma, amigos afectuosos! (Entreviendo un joven cazador, que también le ofrece flores junto a los otros) ¡Ah! RODOLFO ¡Querida mía! MILLER (turbado, aparte) ¡Es él! RODOLFO ¡Buen padre! LUISA Abrázalo, te ama como un hijo. RODOLFO (saludando a los aldeanos) Amigos... (A Luisa) ¿Estás contenta? LUISA ¡Estoy rebosante de felicidad! LAURA, ALDEANOS Plenamente dichosos os torna el amor. LUISA, RODOLFO ¿Plenamente dichosos? ¡Es cierto! El corazón, cerca de ti, vive sólo para el placer. ¡Te amo con un amor que mal probarían a expresar las palabras! El frío de la muerte no puede extinguir un cariño tan ardiente; Dios ha ceñido nuestros corazones con un nudo eterno. ¡Muertos en la tierra, nos amemos en el cielo! MILLER (para sí) No se que voz infausta habla en mi corazón... ¡Pobre de mí si ella fuese víctima de un seductor! ¡Ah! No queráis, buen Dios, que sucumba a tal destino... ¡Una aflicción tan cruel me abrirá la tumba! LAURA, ALDEANOS ¡Un alma, un solo deseo aviva en el pecho de ambos! ¡Jamás se vio un afecto más ardiente, más fiel! (Se oyen las campanas de la iglesia) TODOS ¿Oísteis? Repican las campanas; vamos, el cielo nos invita. (A partir de este momento todos abandonan la escena cantando y entran poco a poco en la iglesia, con la excepción de Miller) (Entra Wurm) WURM Deténte y escucha. MILLER ¡Wurm! WURM ¡He escuchado todo! ¡Furor de celos me arde en el pecho! Amo a tu hija, ha pasado un año desde que te pedí su mano; no te opusiste, y ahora que la fortuna me es más favorable, ahora que el nuevo señor, más que el difunto, me prodiga favores, ¡te atreves a desdeñar tu promesa! MILLER ¡Ah! ¡Basta! Prometí dar mi consentimiento paterno, en caso de que mi hija te amara. WURM ¿Y no podías obligarla al matrimonio que te pedía? ¿Es que no tienes poder sobre ella? MILLER Pero, ¿qué dices? Sagrada es la elección de un consorte, ella debe ser plenamente libre; un nudo que sólo la muerte puede desatar difícilmente admite una ley a la fuerza. No soy un tirano, soy un padre, no se dan órdenes al corazón de los hijos. En la tierra un padres se asemeja a Dios por la bondad, no por el rigor. WURM ¡Oh, viejo débil, tu ciego afecto habrá de costarte caro, muy caro! MILLER Explícate. WURM Bajo aspecto mendaz el joven preferido se presenta ante vosotros. MILLER ¿Eso es verdad? ¿Y tú lo conoces? WURM Has de saberlo: ¡es el hijo del noble Walter! MILLER ¡Oh, cielos! ¿El hijo, dices? WURM De tu señor. Adiós MILLER Entonces... WURM Me has entendido. (Sale) MILLER ¡Me ha destrozado el corazón! (Se queda en silencio un momento, como oprimido por el dolor) ¡Ah! ¡Mis sospechas eran fundadas! ¡Ira y dolor me invaden el pecho! De todos los bienes, el bien más santo, es el honor, y lo quiero sin mácula. Cielo, me diste sólo el don de una hija, y soy dichoso, pero concede al padre, que esta hija, que este don, permanezca puro. (Sale) Escena Segunda (Sala en el castillo de Walter, con una puerta al fondo. Walter y Wurm. Algunos criados que permanecen al otro lado del umbral) WALTER (entrando seguido de Wurm) Pero, ¡qué me dices! ¡Entonces ha perdido la razón! WURM Señor, ya conocéis esa cabeza alocada WALTER ¡La Duquesa, mientras tanto, llegará enseguida! Dile que deseo verlo. (Wurm se retira con los criados) ¡Ah! Todo me sonríe, ¡sólo tú, hijo mío, te atreves! ¡No sabes cuánto me cuesta tu felicidad! ¡Oh! Pero que no lo sepa nunca. ¡Mi sangre, la vida daría por verlo feliz, poderoso! ¿Y a mis deseos, a mis órdenes se opone ese corazón ingrato? El afecto paterno no es para este alma una fuente de dulzuras, no, no lo es... Dios lo ha convertido para mí en castigo atroz, suplicio del infierno. (Entra Rodolfo) RODOLFO Padre... WALTER Abrázame. Soy portador de una feliz noticia. Federica será en breve tu esposa. RODOLFO (para sí) ¡Oh, cielos! WALTER Juntos crecisteis bajo el mismo techo, ¿quién podría apreciar su corazón mejor que tú? Cuando le hice la oferta de tu mano, ebria de alegría me reveló que alimentaba por ti secreta llama, antes de que la orden paterna la uniese al Duque. RODOLFO (para sí) ¡Estoy perdido! WALTER Muerto en batalla ese viejo guerrero, de ella son el nombre y la herencia, es a ella a quien la augusta dama, que ocupa el trono de Alemania, le tiende una mano amiga. ¡Se te abren las puertas de la corte! RODOLFO Bien sabes que no abrigo deseos ambiciosos en el corazón. WALTER Tiembla porque mi mirada no se pose en tu débil corazón. RODOLFO A ti quiero abrírtelo... WALTER Calla... ¡Es la Duquesa! RODOLFO ¡Oh, padre! WALTER Vayamos a su encuentro luego a ti corresponde pedirla en matrimonio. RODOLFO ¿Lo crees? ¿Lo esperas? WALTER Obedece... Mis deseos son leyes. (Llevándolo de la mano al encuentro de la Duquesa) (La Duquesa con séquito de doncellas, pajes, sirvientes, arqueros) LOS ACOMPAÑANTES DE LA DUQUESA Como una sonrisa de un sino propicio, entrad, noble dama, por estas puertas. En vos la belleza carece de orgullo, en vos la grandeza carece de fasto. La pudorosa y solitaria estrella está destinada a resplandecer. FEDERICA ¡Parientes! ¡Amigos míos! WALTER ¡Noble señora! Hermosa sobrina, mi Rodolfo implora el honor de hablar contigo. Entretanto avivaré los preparativos para la cacería. (En voz baja a Rodolfo) ¿Me has oído? (Salen todos menos Federica y Rodolfo) RODOLFO (para sí) Es preciso confiar plenamente en su corazón generoso (A Federica) Duquesa... FEDERICA ¡Duquesa me llamas! Soy Federica; ¡no he dejado de serlo nunca para ti! Si cambió la fortuna, yo no cambié. De las salas radiantes de un vano esplendor al techo natal volaba el deseo, allí brotó de mi corazón puro la primera esperanza, el primer suspiro RODOLFO Conmigo compartiste las alegrías inocentes de los primeros años, y yo contigo. Ahora debo desvelarte, postrado a tus pies, las penas secretas de los años más ardientes. FEDERICA ¡Vamos! Levanta, Rodolfo, pareces turbado. RODOLFO De nada sirve negarlo, desgraciadamente lo estoy. FEDERICA ¡Ah! ¡Habla! RODOLFO Un padre despiadado me obliga a pedir perdón por una falta que no es mía... FEDERICA ¡Qué oigo! RODOLFO El cielo no me ha destinado una esposa tan bella, tan excelsa... FEDERICA ¡Oh! Explícate. RODOLFO A otra me une el destino... FEDERICA ¡A otra! RODOLFO ¡Piedad! ¡Ay! Perdona a mis labios por sus amargas palabras. ¿Podría seguirte hasta el altar y mentir delante de Dios? Antes que ofrecerte un corazón que arde por otro amor, mi mano derecha sabrá a tus pies atravesarlo con una espada. FEDERICA Arma tu mano si quieres, hunde tu espada en mi pecho, Me oirás, cruel e insensato, perdonarte mientras expiro; pero no esperes favores de un corazón celoso; el amor desdeñado es furia que no sabe perdonar. (Salen) Escena Tercera (Interior de la casa de Miller. Dos puertas laterales: una da a la habitación de Miller, la otra a la de Luisa; junto a la primera cuelga una espada y un viejo uniforme de soldado, desde la entrada se ve una ventana, desde la cual se divisa parte de la iglesia. Se oyen por las montañas y los valles aledaños gritos y estruendo de instrumentos de caza. Voces a lo lejos) CAZADORES Soltad los lebreles, espolead los caballos, alegre, divertida la cacería será. Rodead los bosques... sacad las fieras de sus escondites... La presa es segura, no podrá escapar. LUISA (acercándose a la ventana) No lo veo... Prometió alejarse de la cacería y venir aquí. CAZADORES Rodead los bosques sacad las fieras de sus escondites, La presa es segura, no podrá escapar. (Entra Miller y se arroja sobre una silla) LUISA ¡Oh, padre mío! ¿Qué ha pasado? ¡Pareces agitado! MILLER Mi temor no era en vano... ¡Te han traicionado! LUISA ¿Yo? ¿Cómo? Cuéntame... MILLER ¡Mintió sobre su aspecto y su nombre! LUISA ¿Carlo? ¿Es cierto? CAZADORES La presa es segura, no podrá escapar. MILLER El hijo del Conde de Walter, como ordena el padre, se apresta a realizar una espléndida boda. LUISA Eso es una mentira cruel. No puede ser... MILLER Vengo del castillo, ya ha llegado la esposa. LUISA ¡Calla! ¿Quieres matar a tu hija? MILLER ¿Entonces di abrigo a un seductor bajo mi techo? (Dando vueltas por la habitación lleno de ira, se coloca frente a su antiguo uniforme que cuelga del muro) ¡Por este uniforme de honor, que un día cubrió mi pecho, juro venganza! LUISA (aterrorizada) ¡Padre! RODOLFO (aún en el umbral, donde ha oído la última parte del diálogo) Luisa, no temas. Las promesas de estos labios no fueron mentirosas. El velo, bien lo veo, se ha levantado; pero aunque el nombre cambie, el corazón es siempre el mismo. MILLER ¿Qué oigo? LUISA ¡Ay de mí! (Rodolfo pone a Luisa de rodillas a los pies de Miller, y postrándose también él coge con la suya la mano derecha de ella) RODOLFO ¡Yo soy tu esposo! Hago a tu padre y a Dios como testigos del juramento. MILLER ¡Ay, imprudente! ¿Y quién podrá librarnos de la ira del Conde? LUISA ¡Estoy temblando! RODOLFO ¡Sólo el cielo y yo conocemos un terrible secreto! Un secreto que, revelado por mí, haría caer al Conde a mis pies. Alguien se acerca. ¡Es él! ¡Mi padre! (Entra Walter) LUISA ¡Ah! ¡Estoy perdida! MILLER ¿Él? ¿Él en persona? RODOLFO ¡Tú, señor, en esta casa! ¿A qué vienes? WALTER ¿A qué? ¿El terror que os posee no hace que sea muy claro y evidente? Vengo armado de mi derecho a impedir una intriga criminal. MILLER, LUISA ¿Qué? RODOLFO Que no vuelvan a salir jamás de tus labios palabras tan infames. Es amor puro lo que inflama el pecho, y no es lícito que ningún hombre lo ultraje. WALTER ¿Amor puro el amor abyecto de una venal seductora? LUISA, RODOLFO, MILLER ¡Ah! (Rodolfo desenvaina la espada) RODOLFO ¡Me diste la vida! Recuérdalo... ¡Ahora te pago el regalo! MILLER ¡A mí me has insultado gravemente! ¡Yo fui soldado! ¡Tiembla! LUISA ¡Dios mío! MILLER Aún hierve la sangre en mis venas. WALTER ¿Te atreves a...? MILLER ¡A todo se atreve un padre ofendido en su honor! WALTER ¡Insensato, te arrepentirás de tu audacia! ¡Eh! (Acude un grupo de arqueros, seguidos de Laura y de muchos aldeanos) ARQUEROS ¿Señor? LUISA ¡Cielo santo! LAURA, ALDEANOS ¿Qué ha pasado? RODOLFO ¿Podrías, padre? LAURA, ALDEANOS ¡Es su hijo! WALTER ¡Detente, insensato! RODOLFO Escúchame antes... WALTER No quiero oír. Encadenad a los dos. LAURA, ALDEANOS ¡Ah! MILLER ¡Inhumano! LUISA (arrodillándose ante Walter) A tus pies... MILLER (levantándola) ¡Postrada!... ¡No! Entre los mortales no está aún tan oprimida la inocencia como para que se vea arrodillada en presencia de un soberbio. Póstrate delante de Dios que castiga a los malvados, no ante quien tiene apariencia de hombre pero tiene el corazón de una fiera en el pecho. RODOLFO Fuego de ira es este llanto... Cede... Cede a mi amor.... WALTER Tú debes obedecer, no yo, oh hijo ciego e ingrato. RODOLFO No quieras romper el lazo que Dios anudó entre nosotros WALTER Mis órdenes, mis deseos, ¡son inmutables como el destino! LUISA ¿No fui creada también yo, oh Señor, a tu imagen? ¿Y por qué soy ahora pisoteada como el barro por este hombre? ¿Por qué? ¿Por qué? Ay, sálvame... Ayúdame... ¡Ay, que no me atrape el opresor! ¡Antes recupera tu don, mi vida, Señor! MILLER Póstrate delante de Dios que castiga a los malvados no ante quien tiene apariencia de hombre pero tiene el corazón de una fiera en el pecho. RODOLFO ¡Cede a mi amor, padre, cede! ¡Un velo negro cae sobre mis ojos! ¡Tengo el infierno en mi corazón! ¡Todavía soy hijo un instante! ¡Todavía tengo padre un instante! WALTER Tú debes obedecer, no yo, oh hijo ingrato. Entre su corazón y el corazón paterno interpusiste un amor infame. ¡Ni el cielo ni el infierno pueden sustraeros a mi furor! LAURA, ALGUNOS ALDEANOS ¡Su llanto al llanto llama! ¡Su dolor parte el corazón! ARQUEROS ¡Todos le debemos obediencia! ¡Él es padre, él es el señor! WALTER Que se cumplan mis órdenes. RODOLFO (poniéndose delante de Luisa con la espada desenvainada) Quien, temerario, se acerque caerá desangrado por esta espada. WALTER ¡Loco! (Coge a Luisa y la empuja hacia los arqueros) Clávamela a mí. RODOLFO ¡Oh, furia! Si se llevan encadenada a mi esposa, juro seguirla hasta la cárcel. WALTER Muy bien, síguela. RODOLFO ¡Ah! Antes de que la atrapen esos miserables, yo le traspaso el corazón. (Lanzándose entre los arqueros y clavando la punta de la espada en el pecho de Luisa) WALTER Mátala. ¿A qué esperas? RODOLFO ¡Oh, furor mío! ¡Ah! Lo intenté todo, sólo que queda un consejo infernal si sigues siendo con tu hijo cruel e inexorable. ¡Tiembla! Los hombres sabrán, revelado por mi boca, cómo llegaste a ser Conde de Walter. (Sale rápidamente) WALTER ¡Dios! Rodolfo... Escúchame... Deténte... Soltadla, ¡ella es libre! LAURA, ALDEANOS, ARQUEROS ¡Es verdad! LUISA, MILLER ¡Cielo misericordioso! (Salen los arqueros. Luisa cae arrodillada medio desmayada. Los demás acuden a su lado) |