TESEO

 

 

 

 

Personajes

TESEO

EGEO

AGILEA

CLICIA

ARCANE

MEDEA

SACERDOTE
 
Héroe griego

Rey de Atenas

Princesa ateniense

Confidente de Agilea

Prometido de Clicia

Hechicera

Sacerdote de Minerva
Soprano

Contralto

Soprano

Soprano

Contralto

Soprano

Bajo

 

La acción se desarrolla en Atenas, en época mitológica.

   

ATTO PRIMO


1. Ouverture

Scena Prima
 
(Il teatro rappresenta il Tempio di Minerva.
S’apre la scena al suono d’una sinfonia
bellicosa; tra l’armonia della quale si ode uno
strepito di armi tra la scena, di gente che si
battono Entra Agilea con seguito di damigelle)
 

2. Recitativo 

AGILEA
Sia qual vuole il mio fato,
io qui l’attendo.
Pallade a te ricorro
Tu quella Diva sei,
che prender deve cura di nostra sorte.


Scena Seconda 

3. Recitativo 

AGILEA
Clizia, son gli Ateniesi
O’ pur la parte avversa,
ch’alla vittoria inclina?
M’affiligge il tuo silenzio

CLIZIA
Dhe’ perdona Agilea,
Perdona al mio timore,
che in possesso del core
rende muta la lingua.
Temevan gli occhi miei
Rimirar tante stragi;
Onde dirti non posso
Altro ch’il tutelare
Nume di mia Salvezza, Teseo sol fu,
che mi diè campo di qui salvarmi.

AGILEA
Fra le strida, e le stragi
Anch’ei m’ha qui condotta;
e il suo coraggio,
al piede il passo aperse,
fra due schiere di morti, e di feriti.
Ogn’un l’ha ben veduto
Con qual ardor guerriero
Corse al periglio, ed a morir s’espose:
Facile, è a’ un vago Eroe,
di polve e sangue carco,
un magnanimo cor prender al varco.


3b. Aria de Agilea 

E’ pur bello in’ nobil core
Di racchiudere un’amore,
ch’ ha principio dal valor;
Tal appunto, è quell’affetto,
che ritengo nel mio petto,
E ch’eterno avrò nel cor.

E’ pur bello, (bis) 

Scena Terza 

(Entra Arcane)
 

4. Recitativo

AGILEA
Ora svelaci Arcane,
Qual è il fato di Atene?
 

ARCANE
Ostinata è la pugna
Orrida e sanguinosa
Ma la sorte dubbiosa
Di Comando Real quivi men venni
Per aggiornarlo poi se d’uopo fosse
Ad arrecarti soccorso
Ed in tanto scompiglio altro timor
non ha che il tuo periglio.


AGILEA
E Teseo è con il Re?
 

ARCANE
Di più forti nemici
Rompe ognor lo stuolo
E tutte intrise di sangue
Son le vie di dove scorre
Un nembo ancor di strage non lo copre
Ma nol ritiene
 

AGILEA
Oh Dei!
Ah ch’il timor disvela i sensi miei.
Io parto o Clizia: tu procura intanto
Ch’al capo Arcan’ si porte
Di Teseo a risaper qual sia la sorte
 

5. Aria de Agilea
 
Deh serbate o giusti Dei
Quella vita per cui vivo
O pria fatemi morir;
che più viver non saprei
se di vita fosse privo
chi può sol farmi gioir.
Deh serbate,  (
bis)

Scena Quarta 

(Clizia ed Arcane) 

6. Recitativo 

CLIZIA
Parte Agilea per venerar la Dea

Or da te bramo, Arcane,
saper quanto per me tu senta amore;
 

ARCANE
Puoi dubitar, d’un così fido core?
 

7. Aria Clizia  

CLIZIA
Ti credo sì ben mio
Ma temo d’ingannarmi,
Fidandomi di te;
Tu puoi cangiar desio
Per altra abbandonarmi,
e allor, che fia di me?
Ti credo, etc.
 

8. Recitativo 

ARCANE
Comanda dunque o bella
Un amante Fedele, e allor vedrai
Quanto t’adori ed ami
 

CLIZIA
Se tua al fin mi brami
In questo istante vanne
La dove fulmina Teseo il brando;
E fin ch’egli non sia
O Vincitore, o estinto a me non riedi.
 

ARCANE
E perché a suo favor, tanto mi chiedi?
 

CLIZIA
Vanne, non più se l’amor mio tu vuoi
 

ARCANE
Gelosia mi tormenta
.

9. Aria Arcane
 
Ah cruda Gelosia
Martoro porti al sen.
Già vedo ch’il tuo amore
Spento è per me nel core,
Ne splende più seren.
Ah Cruda, etc.
 

10. Recitativo 

CLIZIA
Dunque
all’affetto mio, fede non presti?
 

ARCANE
Sì, ma convien ch’io resti

Vuole il Re di te prenda ogni Cura. 

CLIZIA
D’Atene, non lungi dalle Mura,
Il nemico trascorre
Ognuno all’armi corre;
tu sol qui neghittoso resterai?
 

ARCANE
(a parte)
Sospetto assai mi dà tanta premura  

CLIZIA
Amo il Valor, la Gelosia disdegno
S’amante tua mi vuoi,
ciò ne sia il pegno.
 

ARCANE
Per non spiacerti al fin bell’idol mio
Pronto a far quanto brami, io sono, addio.
 

11. Duetto Arcane e Clizia 

CLIZIA
Addio, mio caro bene
 

ARCANE
Addio, dolce mia vita
Io parto
 

CLIZIA
Or vanne
 

ARCANE E CLIZIA
Addio
 

ARCANE
Parto ma parto in pene
Che teco resta ognor
Questo mio cor.
 

CLIZIA
Breve sia la partita poi farò pago allor
Il tuo desio.
Addio, etc.
 

Scena Quinta

(Egeo, ed Agilea, e seguito d’ambedue) 

12. Aria Egeo 

EGEO
Serenatevi o Luci belle
Ch’ora è tempo di gioir
Già fugarono amiche stelle
Ogni Nube di Martir
Serenatevi... etc.

12 b. Recitativo Egeo

Vinti sono i rubelli
Svenati i seduttori
E le vane speranze, in tutto estinte
Piante ha il Cielo in noi, grazie distinte.

13. Recitativo 

EGEO
Or ch’affermato ho il soglio
Con la forza dell’armi
Teco a parte lo voglio
E coi sponsali tuoi, desio bearmi.
 

AGILEA
Con me signor?
 

EGEO
Sì, con te
Tu sarai la mia Regina, ed io il tuo Re.

AGILEA
Sire,
Dà si ch’invidia Parca
Tolsemi il genitore
Ospite vostra fui; ora è dovere
Per non essere ingrata
Che quel glorioso crin cinto d’allori,
Non come sposa, ma qual figlia onori.
 

EGEO
E’ importuno il rispetto
Quando amor si richiede.
 

AGILEA
Ma signore, a Medea
Voi già deste la fede!
 

EGEO
Lo so, che chi ha la sdegna
Fulmina de suoi incanti
L’ira vendicatrice,
La sdegnata Medea;
Con questi può armar i venti,
Confonder la Natura,
e gli Elementi;
Manca lungi in Trizene
Ascoso agli occhi altrui
Feci nudrir di me porto ben degno,
Sposo farà di lui,
io fuor d’impegno.
 

AGILEA
Ma s’ambiziosa poi, il suo cordoglio
Aquetare non potesse
altro che il soglio?
 

EGEO
Troppo guardigna sei.
S’armin pur contro di me le furie ultrici;
S’armi Medea, S’armi l’Inferno;
e s’armi Cerbero,
Il Ciel, L’Abisso, i Venti e Pluto:
Se a magnanimo cor, dà forza amore,
Morte non teme,
ed incantati accenti;
Ne cosa trovar sa che lo spaventi.
 

(s’odono gridi di gioia dai
Popoli di dentro la scena)
 

AGILEA
Sire, è tempo omai, che là ti porti
Ove il popolo devoto in un’ raccolto
Impaziente t’attende;
Acciò ch’il guidi, a venerar nel Tempio
La Dea, che dei nemici,
ha fatto scempio.

EGEO
Men vado, o Core, e in tanto
Pensa ch’Egeo per te si strugge in pianto
 

14. Aria Egeo
 
Ricordati o bella,
Che tu sol sei quella
Per cui pena il cor;
Se quanto vezzosa
Tu fossi pietosa
Saria Dolce Amor.
Ricordati.. etc.
 

Scena Sesta

(Agilea sola) 

15. Recitativo Agilea

AGILEA
Ah che sol per Teseo arde quest’alma;
Del Talamo Real, non cura il petto,
E non sente altro ardore,
ch’il primo che fu acceso entro del core.
Scaccerò dal mio seno, ogn’altro affetto;
Ed avrà del mio amor solo la palma
Teseo, l’amato bene;
E dolci anche per lui saran le pene.
 

16. Aria Agilea
 
M’adora l’idol mio
Gode il mio core
Fedel gli sono anch’io;
Vivo contenta.
Né vuò che de miei danni
E dei sofferti affanni
Il cor si penta.
M’Adora l’idol... etc.   



ATTO SECONDO


Escena Prima 

(Palazzo Regio di Egeo, Re d’Atene) 

17. Aria Medea 

MEDEA
Dolce Riposo, ed innocente pace,
Ben felice, è quel sen che vi possiede. 

Recitativo Medea
 
Sempre fu a me tiranno
Il pargoletto Amore
Or nuovi strali al core,
d’avventar si compiace.
 

Aria Medea
 
Dolce riposo, ed innocente pace.
Ben felice, è quel sen che vi possiede.

18. Recitativo
 
L’Infelice Medea,
S’amor non conoscesse
Il Germano, ed i figli,
Vittime al mio furore
Furo a causa d’Amore;
E se freme l’inferno,
Al suon dei detti miei,
questi non fanno
Rendere al mio conforto, altro che danno,

19. Aria Medea 

Quell’Amor ch’è nato a forza
Non contenta un cor amante:
Qual s’accende, tal s’ammorza,
E si perde in un istante.
Quell’Amor... etc.
 

Scena Seconda 

(Egeo Re e seguito reale, Medea) 

20. Recitativo 

EGEO
Delle armi nostre, il fortunato evento
Tutto a Medea lo deggio;
Tutto al suo gran sapere
La libertà di queste soglie ascrivo.
Già dei nostri sponsali
Troppo tardò l’arrivo;
Ma...

MEDEA
Non vuole Immeneo,
Trascurato si porti un Core al’ nodo.
Tempo v’è ancora, a maturarne il fine.
 

EGEO
Puoi ben senza spiacere
Diferire a’ sponsali il lor dovere.
Ormai senza periglio,
posso l’unico figlio
Far che per te qui torni; egli in mia vece
La destra porgeratti;
E teco allor sarà viè più beato,
che più tenero è amor, tant’è più grato.

MEDEA
Taci, signor, ‘intendo;
Agilea più vezzosa
A gli occhi tuoi rassembra
Se per lei m’abbandoni, io ti rassegno,
E non altri di me,
che Teseo è degno.
 

EGEO
Accudisco al tuo foco,
Che nulla è mai più grato,
Che di due finti amanti
Scoprir, ch’ambi fra lor sono incostanti.

21. Duetto Medea ed Egeo 

MEDEA
Sì, ti lascio
 

EGEO
Sì ti sprezzo
 

A DUE
Altro cor io chiudo in petto.
 

MEDEA
Tu credesti col fuggirmi
 

EGEO
Tu pensasti col schernirmi
 

A DUE
Che il mio core fosse privo  d’ogni altro affetto
 

MEDEA
Sì, ti lascio, etc.
 

Scena Terza
 
(Arcane ed il Re Egeo)
 

22. Recitativo 

ARCANE
Sire, tutto è periglio
 

RE
Che mai sarà?

ARCANE
Per i suoi fatti egregi
Teseo dalle truppe acclamato,
Già per tuo successor, l’han dichiarato.
 

RE
Reprimasi l’ardire.
 

Scena Quarta 

(Piazza d’Atene. Teseo condotto in
Trionfo, e coro di Popoli
d’Atene, che fanno feste cantando,
e danzando. S’apre la Scena al suono
d’una sinfonia, con trombe, e timpani,
la quale introduce il coro seguente)

23. CORO
Ognuno acclami, il nostro Alcide,
Guidi lui solo il nostro piè;
Già ch’al suo braccio il Ciel arride,
Egli sia dunque il nostro Re.
 

24. Recitativo 

TESEO
Amici, a bastanza mostraste il vostro affetto:
cessate, omai cessate
Questi vani clamori; ognun si renda
All’assegnato posto.
E s’è ver ciò che dite,
Commando dunque; andate ed ubbidite.
 

(I popoli si ritirano; Teseo volendo
entrare negli appartamenti Reali,
Medea sorridendone lo trattiene)
 

Scena Quinta 

MEDEA
Teseo, dove t’en vai?
 

TESEO
L’ira a calmar del re
 

MEDEA
Il Re soffrirà dunque
Che la legge da te qui sian prescritte?
 

TESEO
Le truppe che ho sconfitte
E il periglioso ardore
Che ho mostrato col brando
Per difendergli il soglio
Scoprono che fedele essere io voglio.
 

MEDEA
In vano ti lusinghi;
Non si placano così d’un Re i sospetti.
 

TESEO
Di qui rimosso il piede
Saprò dunque portarmi
Dove il nome farò grande fra l’armi.
 

MEDEA
E d’Amor nulla parli?
I sospetti d’Egeo
Placar per te saprò.
 

TESEO
Agilea sola adoro
 

MEDEA
Ami dunque Agilea?
 

25. Aria Teseo
 
Quanto che a me sian care
Le luci del mio bene
Lo dica il Dio d’Amor;
In Lor lo sguardo amante
Di foco sol si pasce;
E l’anima rinasce
Fenice è quell’ardor.
Quanto... etc.
 

26. Recitativo 

MEDEA
Ai vostri Amori, temo
Qualche fatal incontro
 

TESEO
Se per noi ti dichiari
Di che temer possiamo?
 

MEDEA
E’ tuo rivale un Re
 

TESEO
Come! C’entrò la fe’
ch’a te già diede
Brama ei forse Agilea?
 

MEDEA
Lascia ch’ad essa io parli,
Lascia ch’io parli al Re;
E scoprir io ben tosto,
L’interesse che prendo, agli amor tuoi
Vanne e colà m’attendi,
Ma fidati di me;
 

27. Aria Teseo 

Non so più che bramar
Non so più che temer
Se tu m’aiti
Finito il mio penar,
Finito è il mio martir;
Ne so che sia Soffrir,
Se tu col tuo saper,
A ciò m’inviti.
Non so... (bis)
 

Scena Sesta 

(Medea sola

28. Arioso Medea 

MEDEA
Ira, sdegno, e furore
Desti nell’alma mia
La cruda Gelosia
Che un’amante sprezzata
Trovar non sa riposo invendicata.
Cercherò nuove pene,
Formerò nuovi incanti,
Contro i perfidi amanti.
E s’il crudel non cede al mio dolore,
Vittima sarà l’Empio al mio furore.


29. Aria Medea 

O stringerò nel sen
Quel ben ch’adoro,
O la rival cadrà
Con l’ira mia;
Che già l’aspro velen
Del mio Martoro
Alimentando va
La Gelosia.

O stringerò... etc.   



ATTO TERZO  


Scena Prima 

 (Arcane solo, e poi Clizia) 

30. Aria di Arcane 

ARCANE
Le luci del mio bene
Sono per me due stelle
Propizie al petto mio.
Dòbando alle mie pene
Quando mi specchio in quelle
Ed ogn’affanno
Allora in cor oblio.
Opportuna qui giunge. Clizia mio bene.
 

CLIZIA
In godo di rivederti, amato Arcane 

ARCANE
Come tu me imponesti
Seguii di Teseo i passi
Ed ei già trionfante
Entrò in Atene
Vincitore e amante


CLIZIA
Dunque la gelosia
Or da pace al tuo core
 

ARCANE
Sì, perchè Teseo istesso
che tosto a te verrà
in ciò m’affida


CLIZIA
Lascia i sospetti e in me confida! 

30 b. Aria Clizia 

Risplendete amiche stelle
Dolci influssi a questo Core
Per potere un dì gioir.
Perché l’esser sì rubelle
A chi langue per amore
E impossibil soffrir.
Risplendete... etc.


31. Recitativo 

ARCANE
Perdona omai perdona
Agli ingiusti sospetti anima mia
Che compagna d’Amore è Gelosia.
 

CLIZIA
Quanto caro mi sei amato Arcane? 

ARCANE
Voglio chiederti al Re, che mi conceda
Per isposa colei che tanto adoro
Se tu me lo permetti.
 

32. Aria Arcane

Più non cerca libertà
Ma l’Amor la fedeltà
Chi desia legar un cor;
Più felice esser non sa
Chi già gode una beltà,
E per lei langue d’Amor.
Chieda pur quanto saprà
Ch’il contento sol si dà
Nel veder un fermo ardor.
Più non cerca...
(bis) 

Scena Seconda 

(Clizia ed Agilea entra in scena) 

33. Recitativo 

CLIZIA
Quivi sarà tra poco Teseo
l’invitto Eroe
 

AGILEA
O quanto è dolce mai
Dopo martiri e pene
Rivedere il suo ben carco d’allori?
Come nel foco si raffina l’oro
Tal ne’ tormenti prende forza Amore:
e in delizie d’un sen cangiansi i pianti.
 

CLIZIA
Trionfante ei ritorna; ogn’un l’acclama,
E nel Trono d’Atene
assiso il brama.
 

34. Aria Agilea 

Vieni, torna idolo mio
Questo core a consolar
Impaziente, è già il desio
Che l’Attende
Né comprende
Ch’io possa ritardar.
Vieni torna... etc.
 

35. Recitativo 

CLIZIA
Teseo qui giunge 

Scena Terza 

TESEO
Pur ti riveggio al’ fine
Agilea mio Tesoro 

AGILEA
Quest’è quel di bramato
Ch’al sen ti stringo oh Caro
 

AGILEA
Dimmi; perché si tardo
Vieni a bear quest’alma?
 

TESEO
D’un Re sdegnato, a placar l’ira intento,
Ritorsi al’ passo il moto
Ch’a te venir volea.
Assicurai d’Egeo
La sospettosa mente;
Ora più non richiede il mio desio,
Che qui teco bearmi, Idolo mio.
 

AGILEA
Teseo, Teseo, o Dio!
Hai tu posto in oblio,
che t’è rivale un Re?
 

TESEO
Un Re per cui già vacillante il soglio
La mia destra, il mio brando,
Nuovo lustro gli diè, nuova possanza?
 

AGILEA
Non v’è Legge in Amore. 

TESEO
A Medea diè la fede 

AGILEA
Le promesse non cura un nuovo ardore 

TESEO
S’a la ragion non cede
Al fin ceda alla forza:
Lungi da queste arene,
Ti porterò mio bene.
Basta, ad Egeo men vado
E Agilea sarà mia a suo mal’ grado
 

36. Aria Teseo 

S’Armi il fato, s’Armi Amore
Questo core
A te mia bella
Sempre omai fedel, sarà;
Io non curo avversa sorte;
Che la morte
Per te oh cara
Dolce ancor mi sembrerà.
S’Armi... etc.
 

37. Recitativo 

ARCANE
Egeo, di qui venir m’impose; a dirvi
Bella Agilea che vi farà Regina,
Facendovi sua Sposa
Ma voi turbata siete!
 

AGILEA
Se tu conosci o Arcane
La pena che m’affligge
Deh non la disvelare.
 

CLIZIA
Chi compiace Agilea a me compiace. 

ARCANE
Sempre tu far mi vuoi,
ciò che a te piace


Scena Quarta 

(Medea e detti) 

MEDEA
Tu ben sai principessa
Quant’è grave il mio sdegno
 

AGILEA
Non pretendo irritarti 

MEDEA
Ami chi non vorrei 

AGILEA
Fuggo il nodo real
Non spiega il mio desio tant’alto il volo.
 

MEDEA
So che sei mia rivale
E so che Teseo Adori
 

AGILEA
Asconder più non posso
I già celati ardori;
quelle fiamme che ho in seno,
saliro sul mio volto, io già le sento,
Scoprendo agli occhi altrui,
il mio tormento.
 

MEDEA
Legge sono al Vassallo,
I comandi d’un Re.
 

AGILEA
Ei puo’ tormi la vita
Ma il core, il core o Dio
Darlo non so, perché non è più mio.
 

MEDEA
Romperò questi Amori 

AGILEA
Cruda sarà l’impresa 

MEDEA
Bramo portarti al trono 

AGILEA
N’abborrisco l’onore 

MEDEA
Vuò che cangi pensier

AGILEA
Ciò non sia mai 

MEDEA
Proverai l’ira mia? 

AGILEA
Saprò morir costante.
L’Inferno agli occhi miei,
Nulla avrà di sì nero,
ch’oscurar possa l’amor mio sincero.
 

MEDEA
S’a ciò mi sforzi, ora vedrai qual sia
L’aspro rigor della vendetta mia
 

(Medea fa i suoi scongiuri; la scena
si cangia, e rappresenta un orrido
deserto, ripieno di mostri spaventosi;
Medea esce di scena) 

38. Trio 

AGILEA
Arcane: Numi, chi ci soccorre? 

CLIZIA
Orrido oggetto! 

ARCANE
Spettri terribili! 

AGILEA
Ira troppo severa! 

AGILEA, ARCANE, CLIZIA
Soccorreteci, o Numi! 

(Un mostro va infestando Clizia) 

CLIZIA
Deh, dammi aita Arcane,
Contro quest’empio mostro.
 

ARCANE
Fin ch’ha vita quest’alma;
Non hai di che temere.
 

(Snuda la spada, ed uno Spirito
gliele toglie, volando via con essa) 

Ma chi mi toglie il brando? 

(Rientra Medea) 

MEDEA
Lasciate, olà lasciate
Che Arcdane e Clizia
In libertà sen vada;
Che solo l’ira mia
Vuò che contro Agilea diretta sia.
 

(Parte Arcane e Clizia) 

38 b. Recitativo orrido con stromenti. 

MEDEA
Ombre sortite dall’Eterna notte
Il dì mirate sol per oscurarlo.
Di mie voci al poter pronte ubbidite,
E la rabbia, e lo sdegno
Qui vi conduca; e dalle oscure grotte
Ombre sortite, ad apportar la notte.
 

(Sortono Ombre)
 
Tormentate quest’empia
E col più crudo orrore
Trafiggetele il core.


(Le ombre vanno tormentando Agilea,
la quale fugge da tutte le parti) 

AGILEA
O Ciel che sarà mai
Chi mi soccorre o Numi!
 

39. Aria Medea 

Sibilando, ululando,
Fulminate
La Rival che mi schernì;
Né a punirla vi stancate
Ch’il tormento
Fa contento,
questo cor ch’ella tradì.
Sibilando... etc.
 

(Nel Tempo che Medea canta l’Aria
suddetta, le Furie portano via Agilea)   



ATTO QUARTO  


Scena Prima 

 (Re Egeo ed Arcane) 

40. Recitativo 

ARCANE
Sire come t’imponesti
Ad Agilea portai l’alto comando
Ma in quest’istante, a noi Medea venendo
Piena d’ira e di sdegno
Impedì che Agilea risposta desse.
 

EGEO
Chi di sdegno l’accese?
 

ARCANE
Offesa d’Agilea, ella si mostra.
 

EGEO
Qual ne fu la cagion?
 

ARCANE
Dirti ciò non posso
Ma qui dalle Arti sue
Vidi i campi fioriti
Cangiati in un asprissimo deserto
 

EGEO
Ciò contro l’idol mio?
 

ARCANE
Si; che io stesso vidi
Sortir dal cupo Baratro Infernale
Molte Furie a’ suoi danni, e tormentarla.
 

EGEO
Empia, cruda Medea
Così dunque di me tu ti deridi?
Truciderò l’Indegna
Porterò Morte e Stragi, e’ già nel seno
Sento dell’Ira, sparso il rio Veleno.
 

41. Aria Egeo 

Voglio Stragi, e Voglio morte,
Vuo’ vendetta, e Vuo’ rigor:
Ho nel petto un’alma forte,
Che di sdegno accende il cor.
Voglio... etc.
 

42. Recitativo 

ARCANE
Amor per Agilea
Nel Regio petto accende
Contro l’Empia Medea, d’Ira la face
Ed io per Clizia bella
L’Alma accender mi sento
Hor che scaccia pietosa, il mio tormento.
 

43. Aria Arcane
 
Benchè tuoni, e L’etra avampi
Pur di folgori e di Lampi,
Non paventa un core amante.
Ma se Amor si mostra irato
In un seno Idolatrato
L’Alma in petto, è ognor tremante.
Benchè tuoni...
(bis). 

Scena Seconda 

(Agilea e Medea

44. Recitativo 

AGILEA
Cruda, ed ancor non vuoi
Mitigar le mie pene?
Già che pietà non senti,
dammi almeno la morte.
 

MEDEA
Un Re compiaci, e il mio desio contenta,
Se vuoi dar fine al tuo tormento atroce.
 

AGILEA
Dhe fa che la mia sorte
Habbia Libero il core
E abbandono la vita al tuo rigore.
 

MEDEA
Se Cessa il Viver tuo, cessa il tuo affanno.
 

AGILEA
S’armi pure a mio danno,
La spietata Medea
Non posso non amar, se vita io spiro.
 

MEDEA
Peggio che morte attendi
 

AGILEA
Degna dunque di pena è la costanza?
 

MEDEA
Sciolgasi contro di te la Mia possanza.
 

(Medea fa i suoi scongiuri) 

Scena Terza 

(Teseo dormendo discende, condotto
da Spettri che Volano, e detti)
 

AGILEA
E che mai veggio oh Dio!
Dormendo è qui condotto l’idol mio.
 

45. Aria Agilea
 
Deh v’aprite, o Luci belle,
e destatevi all’amor;
Se con essere eclissate voi piagate,
Che farete, o vaghe stelle
Quando in voi torn’il fulgor.
Deh v’aprite... etc.
 

46. Recitativo 

MEDEA
E ancor su’ gli occhi miei
Tanto ardisce Agilea?
Ora saprà qual sia
Nel petto di Medea la gelosia.
 

47. Aria Medea
 
Dal cupo Baratro, Venite o Furie,
Qui le mie ingiurie a vendicar;
Più non tardate, a voi s’aspetta
Di far Vendetta
Di chi persiste a m’oltraggiar.
Dal cupo... etc.
 

(Le Furie sortono, tenendo
da una mano un face; e
dall’altra un coltello)
 

48. Recitativo 

AGILEA
S’arma contro di me tutto l’Inferno?
 

MEDEA
Trema in veder la pena tua, spietata.
Teseo, a’ morte destino,
E tu’ la colpa sei del suo morire.
 

AGILEA
Perché dici che l’ami,
Se poi morto lo brami?
 

MEDEA
Ora vedrem’
chi di noi più l’adora,
Pria che cederti, vuo ch’il suo martire,
Adempia la mia brama;
Che più forte è l’amore,
Quando cangia in furore.

(Parla alle Furie) 

Finite l’opra olà, più non si tardi.
 

AGILEA
Arresta, arresta il colpo;
Ai reali Immenei già mi preparo.
Il tuo desio s’adempia:
Di Teseo il cor sia tuo:
Null’ a grado m’è più, ch’il viver suo.
 

MEDEA
Ciò pur anco non basta: devi per contentarmi
Mostrarti a Teseo Infida;
Digli ch’è solo il genio,
Non la necessità ch’a lui ti toglie:
Che col tuo aiuto
appagar vuò mie voglie.
 

AGILEA
Cruda necessità
 

MEDEA
Ciò far tu devi, oppure
 

AGILEA
No.
Voglio la vita sua, voglio il suo bene:
Dolce per lui l’affanno,
è a questo petto; sì sia;
tradir me stessa, io ti prometto.
 

MEDEA
Cessi dunque il timore, è in un momento
Sia da nuovo portento
Tutto da se diviso
Quest’Inferno cangiato in Paradiso.
 

(Le Furie rientrano nell’Inferno,
ed il Teatro rappresenta un’Isola
Incantata)


Scena Quarta 

(Medea, Teseo e Agilea. Medea toccandoTeseo,
con la Verga Incantata fa ch’Ei si risvegli)
 

49. Aria Teseo

TESEO
Chi ritorna alla mia mente
La perduta rimembranza
Chi mi rende, a’ i Lumi il dì?
Io nol’ so! Ma già consente
Il pensiero, alla Speranza,
Di mirar chi lo ferì.
Chi ritorna... (bis).
 

50. Recitativo 

MEDEA
Mira qual cura prendo
O Teseo per giovarti;
Nulla Temer tu dei,
Sempre sarà per te mia possanza.
 

TESEO
Troppo Medea ti deggio
Ma dov’è il brando?
 

MEDEA
Reso ti sia fra poco
Contro l’odio Reale, io ti difendo
 

TESEO
Sì, si...

(Vede Agilea)
 
deh quale appare
Nuova luce in quest’occhi?
Tu qui bella Agilea? Ma non rispondi?
 

MEDEA
(Ad Agilea)
Né pur mirar tu degni
Un eroe sì pregiato?
 

TESEO
(Ad Agilea)
E che mai feci o bella,
che così mi disprezzi?
 

MEDEA
(Ad Agilea)
Che si vendichi un dì, forse non temi?
 

TESEO
No che m’oltraggi pur: che m’abbandoni
Sempre per lei sarà questo cor mio
 

MEDEA
(Ad Agilea)
Non ti move a pietà sì fido amore?
Ah che d’un re nel trono,
il dorato Diadema,
I Lumi abbaglia:
Ma un Re benchè possente
Deve temer la mia vendetta ultrice.
Per riaver questo core, a lui men’ vado;
E tu qui resta intanto; ahi lasso
Per ammollir col pianto, un cor di Sasso.
 

(parte) 

Scena Quinta 

TESEO
Agilea più non m’ama!
Ed in un giorno o Dio,
Ha l’affetto e l’amor posto in oblio?
 

AGILEA
Cessa, deh’ cessa omai
Di seguire un’infida:
Il brando tuo glorioso
Ti farà strada, a un più sincero amore.
 

TESEO
Io non l’adoprerò, che in darmi morte.
Se la bella Agilea così si lascia,
Di nulla più mi cale;
Che perdendo colei, che m’è gradita,
Non curo più di conservar la Vita.
 

AGILEA
Oh Dio?! 

TESEO
Ah tu sospiri?
A’ tuoi confusi accenti,
mio cor si confonde.
 

AGILEA
No, più amarti non deggio,
Sempre farò per te Vie più crudeli.
 

51. Aria Teseo 

Qual Tigre o qual Megera
T’impresse alma sì fiera
Entro del seno?
Qual aspe ti nutrì
Chi per latte ti diè

Tanto Veleno?
Qual Tigre... etc. 

(Agilea piange ascosamente) 

52. Recitativo 

TESEO
Tu piangi, e a me l’ascondi?
Deh, lascia, lascia o cara
Ch’abbia parte al tuo duolo.
 

AGILEA
(a parte)
Ah che strugger mi sento.
Oh Teseo, Oh Dio, Vanne lungi da me;
Lascia un’Infida
O punito sarai d’un tanto ardire.
 

53. Aria Agilea
 
Amarti io sì vorrei
Il Cielo, il Ciel lo sa;
Ma più non deggio amarti,
Oh Dei che crudeltà:
La dura sorte mia
Vuò ch’Infedel ti sia
E solo per salvarti,
Nascondo pietà.
Amarti, etc.
 

TESEO
Troppo un Re che t’adora
Ti fa temere o bella
Sappi dunque che io sono
Figlio d’Egeo.
 

AGILEA
Prole del Re tu Sei!
 

TESEO
Sì, ma celato il tenni,
Perch’il solo valer, bramai che fosse
Scopo dell’Amor mio.
 

AGILEA
Ah ch’al nodo Reale
Medea vuol che mi porti;
Ne per salvarti, o caro,
Ma più non mi resta;
E per salvarti a forza
Per gli odiosi immenei già mi preparo.
 

TESEO
Deh, no; pria che ‘ ciò segua
Lascia che s’armi pur contr’il mio petto
Tutto l’Inferno irato
Per te morro, e allor’ morrò beato.
 

Scena Sesta

(Medea e detti. Medea sorte in un subito da
una nube con la spada di Teseo in pugno)


54. Recitativo 

MEDEA
Non vi lagnate più fidi amatori;
Sol lungi il tutto intesi:
Finger non è più tempo.
 

AGILEA
Medea perdona, ad un amor sincero
Che osservar non potè quanto promise
 

TESEO
Sopra di me sol cada il Vostro sdegno
 

AGILEA
Disunirai col mio morire i cori.
 

TESEO
Altro che il viver suo non ti domando.
 

MEDEA
Teseo, io t’amo,
e lo vedrai fra poco.
Stanca de falli miei
Nodo si grato apprezzo;
Se vana è l’ira mia.
Contro tanta virtù ch’in voi risplende,
felice almen farò d’un’altra il core,
già che felice non mi vuole amore.
 

TESEO
La gioia opprime i sensi
 

MEDEA
Ecco il brando godete

(rende il brando a Teseo) 

Le destre unite
a vostri cori avrete.

Scena Settima 

(Agilea e Teseo)

TESEO
Chi di noi più beato?
 

AGILEA
E’ giunto pur di quello tanto bramato.
 

55. Duetto  

AGILEA E TESEO
Cara, / Caro,
Ti dono in pegno il cor,
D’un puro e fido amor
Che mi consola
Fugato ogni martir
Non resta che a gioir
E sempre nel tuo, / Mio, sen
Tu sarai sola
Voglio esser sola... (bis).   



ATTO QUINTO  


Scena Prima 

(Palazzo che gli incanti di Medea fanno
apparire, dove si vede preparate
sontuose mense. Medea sola) 

56. Recitativo 

MEDEA
Dunque per vendicarmi ora degg’io
Dar morte all’idol mio?
Dove, dove mi spinge il mio furore?
Punir l’ingrato core,
E’ un punire me stessa
L’alma in pensarvi è già di duolo oppressa.
Ma trionfa Agilea al mio martoro:
Non contesa avrà dunque il ben ch’adoro!
Potrò senza tormento
Mirare il suo contento?
No, no, che vendicarmi degg’io;
Teseo morrà, già che il suo amore oblio.
 

57. Aria Medea 

Vuo’ morir, ma vendicata,
Vendicata morirò.
E vedrò pria di morire
Lacerata
Trucidata
La rivale e l’infedele
Che crudele m’oltraggiò.
Vuo’ morir... etc.
 

58. Recitativo 

MEDEA
Scoprii, ma non veduta
L’ascosa fiamma e l’estrattion di Teseo
Che è finora da Egeo non conosciuta:
Armar vuò il proprio padre
Contro l’ignota prole
E se fui cruda madre
Ancor sarò più dura
Contr’un amante, che di me non cura.


Scena Seconda 

(Egeo e Medea) 

MEDEA
Questo vaso che miri
D’avvelenato succo, io già mischiai
Porgelo tu lo dei: ma ti sgomenti?
 

EGEO
Quest’eroe mi difese
E deggio ancor, che contro voglia Amare;
E morir lo farò?
 

MEDEA
La speranza al tuo affetto;
La Pace del tuo Regno
Voglion’ la Morte sua, e il tuo sdegno.
 

EGEO
Non fui già mai Tiranno
Sprezzo l’Amor,
La Gelosia condanno.
 

59. Aria Egeo 

Non è da Re quel Cor,
Che dominar non sa
Non deve un Regio petto
Farsi d’Amor soggetto
Che se l’affetto cede
Il Cor di Re non ha.
Non è da Re... etc.
 

60. Recitativo 

MEDEA
Ma del popolo l’odio, avrà quel figlio,
Che tu Ascondi a Trizene?
Già Teseo Adora, e per suo Re lo vuole:
Lascerai la tua prole
Prima di nome, e Regno?
Mentre uno straniero indegno
Gioirà di tua sorte
E forte per regnar gli darà morte?
 

EGEO
Ah, cedo a sangue, ciò ch’ad amor negai;
Vinto mi rendo,  e già m’accingo all’opra.
 

TESEO
Tengo in pugno l’idol mio,
ho per mano il mio tesor.
Farò pago il mio desio,
havrà fine il mio dolor
 

(ad Egeo)

Sire, a piedi tuoi Teseo s’inchina 

EGEO
Ergiti!; quanto già scorse oblio
E già vuole Atene che tu succeda al trono,
anch’io lo bramo.
Prendi in segno di ciò
Questo che porgo a te grato licore;
è segno sia di fedeltà, d’amore.
 

Scena Terza 

(Teseo che conduce per mano Agilea;
Arcane e Clizia, che li seguono, e’ detti;
Entra con loro una gran comitiva di popolo,
che viene per adornar le nozze
Teseo prende da una mano il vaso, e tira
dall’altra il brando) 

TESEO
Giuro per questo acciaro,
che colmato ha di gloria il braccio mio,
che saran miei nemici, i tuoi nemici;
E che fra i’ tuoi vassalli
Il più fido m’avrai.
 

(Il Re guardando attentamente la
spada di Teseo, scopre esser quella
che aveva lasciata nel servire di
contrassegno a riconoscere l figlio.
Gli toglie con furia la coppa di mano,
e la getta) 

EGEO
Che miro o Ciel!
Sì questi è il brando
Questo il figlio perdei
Questo ferro per segno io ti lasciai
Quando a Trizane andasti, ancor fanciullo
Or ti conosco o figlio
Ah che tu m’esponesti a un gran periglio


TESEO
Hvrebbe in pugno mio queste acciaro
Tradito il tuo desio,
se unito io non havessi in natali il valore;
e per ciò scono sciuto mostrar pria mi compiacqui
che d’Egeo degno germe al mondo nacqui.


(Medea sen fugge, avendo udito che
Teseo è dal padre stato riconosciuto) 

Scena Quarta 

(Egeo, Teseo, Agilea, Clizia e Seguito)

ARCANE
Ah perfida Medea! Fugge l’infida! 

EGEO
D’ella si vada in traccia
Ma no, vano è il cimento
Che strade ella conosce ad altri ignote.
 

AGILEA
Basti per ora o Sire
D’evitar il suo sdegno.
 

TESEO ED AGILEA
E dia la nostra gioia
Tanto piacere a noi, quanto a lei Noia.
 

EGEO
T’amo bella Agilea, t’amo il confesso
Ma voglio esser Beato, in un altro me stesso.
M’è caro un tal rivale, io tel consegno
Del mio fervido Amor, ei ti sia pegno.
 

TESEO
Molto ti deggio, o genitor amato;
Due volte il viver mio da te conosco,
Ed hor mi fai con Agilea Beato.
 

(Prende la destra d’Agilea e la bacia)

61. Aria Teseo 

Ho per mano il mio tesor
Tengo in pugno l’idol mio.
Avrà fine il mio dolor
Farò pago il mio desio.
Ho per mano, etc.
Sire a piedi tuoi Teseo s’inchina.
 

62. Recitativo 

ARCANE
Signore in questo giorno
Sia propizio ai sponsali
Umil Clizia ti chieggio
 

EGEO
Se Agilea Tel’ concede, io vi concorro. 

AGILEA
Non invidio in altrui ciò che bramai
So che Clizia t’apprezza e tu l’adori
Uniti sian con queste destre i cori
 

ARCANE
Giorno per me felice 

CLIZIA
Che beati saremo, il cor mi dice
 
63. Duetto  

CLIZIA ED ARCANE A DUE
Unito ad un puro affetto
Non sa che sia sospetto,
Un core Amante
Non vuo’ che gelosia
Entri nell’Alma mia
Ma vuo’ che sia l’amore sempre costante,
Unito... etc.
 

Scena Quinta 

(Medea sopra un carro tirato da dragoni
che volano e detti) 

64. Recitativo Accompagnato 

MEDEA
Essenti dal mio sdegno ancor non siete
Preparate, queste pompe non furo
A favorire un aborrito amore.
S’armi dunque l’Inferno
S’armi dunque l’Inferno
Pien di rabbia, e furore,
Strugga ciò che fu mio
Così partendo coll’ultimo Addio.
 

(Nel Tempo che Medea fugge,
apparisce tutto il palazzo in fiamme,
e si Oscura la scena, con tuoni
e Lampi) 

Scena Sesta 

(Partita Medea restano i medesimi
personaggi in Scena; e dopo
soppraggiunge Minerva sopra una machina) 

AGILEA E CLIZIA
Soccorreteci o Numi! 

EGEO
Che mai sarà! 

TESEO ED ARCANE
Orrida Scena 

(Entra Minerva)

65. Recitativo Accompagnato 

SACERDOTE DI MINERVA
Il Ciel già si compiace
Sgombrar ciò che v’offende;
Dal poter di Minerva
Che ogn’or vi difende;
Fermata è in un istante
Fabrica più tenace,
Per man di fabro Eterno
Che atterrarla non sa poter d’Inferno.
 

(Cangia il Teatro che torna
come prima nessuna traccia della
devastazione causata dalla Medea) 

66. Coro finale 

CORO (Tutti)
Goda ogn’or Alma in sì bel giorno
Che mai più farà ritorno
Dell’Inferno il rio furor:
Ed il Ciel in bella face, splende
Fa la cara pace
Dolce premio dell’Amor.
Goda ogn’or... (bis).




 

ACTO PRIMERO


1.Obertura

Primera Escena 

(El escenario representa el templo de
Minerva. Se levanta el telón mientras suena
una sinfonía marcial. Fuera de escena, se
oye un estrépito de armas, de gente que lucha.
Entra Agilea con sus damas de honor)
 

2. Recitativo 

AGILEA
Sea cual fuere mi destino,
yo aquí lo aguardaré.
¡Palas, a ti recurro!
Tú eres la diosa que debe
amparar nuestra suerte.
 

Escena Segunda 

3. Recitativo 

AGILEA
Clicia ¿son los atenienses
o nuestros adversarios
los que se aproximan a la victoria?
Me aflige tu silencio.

CLICIA
¡Oh, perdona, Agilea!
Perdona el temor
que se ha apoderado de mi corazón
y enmudece mi lengua.
Estaban mis ojos hartos
de ver tanta masacre,
que no te puedo decir gran cosa,
salvo que el numen tutelar de mi salvación
fue Teseo, que con su valor
consiguió que yo me salvara.
 

AGILEA
Entre los gritos y estragos de la guerra,
también él me condujo hasta aquí,
pues con su coraje,
se abrió paso entre dos escuadrones
de muertos y de heridos.
Todos han visto claramente
con qué ardor corrió al peligro
y se expuso a la muerte.
Es fácil, para un valeroso héroe,
cubierto de polvo y sangre,
conquistar a un corazón magnánimo.


3b. Aria

Es hermoso para un noble corazón
albergar un amor
que es fruto del valor.
Tal es precisamente este afecto
que conservo en mi pecho
y que eternamente tendré en el corazón.
Es hermoso… (bis)


Escena Tercera 

(Entra Arcane)
 

4. Recitativo 

AGILEA
Y ahora, revélanos Arcane,
¿cuál es el destino de Atenas?
 

ARCANE
Obstinada es la lucha,
horrible y sangrienta,
pero la suerte es dudosa.
Por orden real vengo aquí para informarte,
y también, si es necesario,
proporcionarte socorro.
Él, entre tanta confusión,
no tiene otro temor que tu peligro.


AGILEA
¿Está Teseo junto al rey? 

ARCANE
Rompe continuamente las filas
de los enemigos más fuertes,
y las sendas por donde pasa
están bañadas de sangre.
Una nube de flechas lo cubre continuamente,
pero no lo detiene.
 

AGILEA
¡Oh, dioses!
¡Ah, qué temor me aturde los sentidos!
Clicia, que Arcane vaya presto al campo de batalla
y averigüe la suerte de Teseo.
¡Oh, yo me retiro angustiada!
 

5. Aria

¡Protejed, oh justos Dioses,
esa vida por la cual vivo,
o de lo contrario, hacedme morir;
pues no sabría vivir
si se privase de vida al único
que puede proporcionarme felicidad.
Protejed... (bis).


Escena Cuarta 

(Clicia y Arcane) 

6. Recitativo 

CLICIA
Agilea parte para venerar a la diosa.
Ahora, Arcane, anhelo saber
cuánto amor sientes por mí.
 

ARCANE
¿Puedes dudar de mi corazón fiel? 

7. Aria de Clicia 

CLICIA
Sí, te creo, bien mío,
pero temo engañarme
confiando en ti.
Tú puedes cambiar de deseo,
abandonarme por otra,
y entonces ¿qué será de mí?
Te creo... etc.
 

8 Recitativo 

ARCANE
Ordena entones ¡oh, bella!
a un amante fiel
y verás cuánto te adora y te ama.
 

CLICIA
Pues bien, si tú me deseas,
ve ahora mismo
donde refulge la espada de Teseo
y hasta que él no sea vencedor o esté muerto,
no vuelvas a mí.
 

ARCANE
¿Y por qué me pides tanto por él? 

CLICIA
¡Vete!, si quieres tener mi amor. 

ARCANE
Los celos me atormentan.

9. Aria
 
¡Ah, crueles celos!
Martirio para la mente.
Bien veo que tu amor
se ha apagado en tu corazón,
y que no resplandece como antaño.
¡Ah, crueles!...etc.
 

10. Recitativo 

CLICIA
Entonces,
¿a mi cariño no correspondes?
 

ARCANE
Sí, pero debo quedarme
pues el rey quiere que te cuide.


CLICIA
El enemigo no está lejos
de la murallas de Atenas
y todos corren a las armas
¿te quedarás tú aquí, ocioso?
 

ARCANE
(Para sí)
Tanta prisa me hace sospechar. 

CLICIA
Amo el valor y desprecio los celos.
Si quieres que te ame,
que sea ésta tu prenda.
 

ARCANE
Al fin, por no disgustarte, bello ídolo mío,
corro raudo a hacer lo que anhelas, ¡adiós!.
 

11. Dúo entre Arcane y Clicia 

CLICIA
¡Adiós!, querido bien mío! 

ARCANE
¡Adiós, dulce vida mía!
Me marcho.
 

CLICIA
Sí, vete. 

ARCANE, CLICIA
¡Adiós! 

ARCANE
Me marcho, pero lo hago con pena.
Contigo se queda para siempre
este corazón mío.
 

CLICIA
Breve sea la partida,
después de tu regreso satisfaré tu deseo.
¡Adiós!... etc.
 

Escena Quinta 

(Egeo y Agilea) 

12. Aria 

EGEO
Serenaos, ¡oh, hermosos ojos!
Ya llegó el tiempo de alegrarse
pues las estrellas amigas
ahuyentaron toda nube de dolor.
Serenaos... etc.

12 b. Recitativo de Egeo 

Vencidos han sido los rebeldes.
Todos los pérfidos han muerto
y sus vanas esperanzas,
destrozadas.
El cielo
nos ha deparado su gracia.

13. Recitativo 

Egeo
Ahora que mi reino se ha afianzado
por la fuerza de las armas,
quiero compartirlo y disfrutarlo
desposándome contigo.
 

AGILEA
¿Conmigo, señor? 

EGEO
Sí, contigo.
Tú serás mi reina y yo tu rey


AGILEA
Señor,
desde que la envidiosa Parca
me arrebató a mi padre,
fui tu huésped
;
ahora es mi deber no ser ingrata
y ceñir con laureles tus cabellos,

no como esposa, sino como honrada hija.  

EGEO
Es el respeto un sentimiento inoportuno
cuando se requiere amor.

AGILEA
Pero señor,
ya diste tu promesa de casamiento a Medea.
 

EGEO
Yo sé que a quien la desdeña,
los fulmina con sus encantos
la ira vengativa

de la indignada Medea.
Que ella puede desatar los vientos,

confundir a la naturaleza
y a los elementos.
Ausente, lejos en Trizene
,
oculto a los ojos de todos,
hice crecer a alguien digno de mí.
Él será su esposo,

rompiendo yo mi compromiso.

AGILEA
Pero, ¿y si después
bien por su ambición o su disgusto,
no pudiera ser apaciguado más que con un trono?


EGEO
Eres demasiado cauta.
Que se armen contra mí las furias del más allá;
que se arme Medea,
que se arme el infierno y Cerbero,
el cielo, el abismo, los vientos y Plutón.
Un corazón magnánimo sabe amar con fuerza,
no temer a la muerte,
ni a los hechizos,
ni encuentra nada que lo amedrente.
 

(se oyen gritos de alegría del
pueblo fuera de la escena)
 

AGILEA
¡Señor! Ya es hora que vayas
donde el devoto pueblo reunido
te espera impaciente,
para que lo guíes al templo
a venerar a la diosa
que ha destruido a nuestros enemigos.


EGEO
Me voy ¡oh, corazón mío! y mientras tanto,
piensa que Egeo se consume en llanto por ti.


14. Aria  

Recuerda ¡oh, bella princesa!
que tú eres la única
por la que pena mi corazón.
Si fueses tan piadosa
como encantadora,
sería dulce el amor.
Recuerda... etc.
 

Escena Sexta 

(Agilea sola) 

15. Recitativo de Agilea 

AGILEA
¡Ah, sólo por Teseo arde mi alma!
A mi pecho no le importa el tálamo real
y no siente otro ardor que el primero
que se encendió en el corazón.
Expulsaré de mi seno cualquier otro afecto
y sólo Teseo obtendrá la palma de mi amor.
Por mi bien amado
me serán dulces todas mis penas.


16. Aria 

Mi ídolo me adora
y goza de mi corazón.
Yo también le soy fiel.
y vivo feliz.
No quiero que de mis males
ni de los afanes sufridos,
el corazón se arrepienta.
Mi ídolo... etc.
 

 
ACTO SEGUNDO  


Escena Primera 

(Palacio real de Egeo, rey de Atenas) 

17. Aria de Medea 

MEDEA
¡Dulce reposo, e inocente paz,
bien feliz es el seno que los posee!
 

Recitativo Medea
 
Siempre me fue tirano
el párvulo Amor,
más ahora se complace en tirar
nuevas flechas a mi corazón.
 

Aria
 
¡Dulce reposo e inocente paz ,
bien feliz es el seno que los posee!
 

18. Recitativo 

¡Como si la infeliz Medea
no conociese el amor!
Mi hermano y mis hijos
fueron víctimas de mi furor
a causa del amor;
y si tiembla el infierno
al oír mis palabras,
ellas mismas me dan
más dolor que alivio.


19. Aria 

El amor, que nació por la fuerza,
no satisface a un corazón amante.
Así como se enciende, así se apaga,
extinguiéndose en un instante.
Ese amor... etc.


Escena Segunda 

(Entra el rey Egeo y su séquito) 

20. Recitativo 

EGEO
A Medea le debo totalmente
el exitoso resultado de nuestras armas.
A su gran sabiduría le debo
la libertad de este trono.
El día de nuestra boda
ha tardado demasiado en llegar,
pero...
 

MEDEA
Himeneo no quiere que se lleve desposar
a un corazón demasiado tiempo olvidado.
Deja que transcurra el tiempo y madure.
 

EGEO
Puedes bien, sin disgustarte,
diferir el deber del casamiento.
Ahora ya puedo sin peligro
hacer regresar a mi único hijo.
Él, en mi lugar, te dará su mano
y él serás mucho más dichosa,
pues cuanto más tierno es el amor
tanto más agradable es.
 

MEDEA
¡Calla! Comprendo muy bien, señor,
que Agilea es ante tus ojos
más agraciada.
Si por ella me abandonas, yo renuncio a ti.
Pero también te digo que Teseo
es el único que puede ser digno de mí.
 

EGEO
Tendré en cuenta tu ardoroso deseo,
puesto que no hay nada más agradable
que descubrir que dos amantes simulados
son recíprocamente inconstantes.
 

21. Dúo  

MEDEA
Sí, te dejo. 

EGEO
Sí, te desprecio. 

A DÚO
En mi pecho encierro otro amor. 

MEDEA
Al rehusarme tú creíste... 

EGEO
Al despreciarme tú pensaste... 

A DÚO
... que mi corazón carecía de otro afecto. 

MEDEA
Si, te dejo... etc. 

Escena Tercera 

(Arcane y el rey Egeo) 

22. Recitativo

ARCANE
Señor, todo peligra. 

REY
¿Qué sucede? 

ARCANE
Por sus egregias proezas
Teseo es aclamado por las tropas.
Ya lo han proclamado tu sucesor.
 

REY
¿A tanto se atreven?

Escena Cuarta 

(Plaza de Atenas. Teseo es conducido
en triunfo por el pueblo de Atenas,
que lo festejan cantando y bailando.
Se abre la escena al sonido de una
sinfonía, con trompetas y tímpanos,
los cuales introducen al siguiente coro)
 

23. CORO
¡Que todos aclamen a nuestro Alcides!
¡Que sólo él guíe nuestros pasos!
Puesto que el cielo favorece su brazo,
¡sea él nuestro rey!


24. Recitativo 

TESEO
Amigos, ya bastante
me habéis mostrado vuestro afecto.
¡Cesen, cesen los vanos clamores!
Que cada uno vuelva a su puesto
y si es verdad lo que decís, os ordeno:
¡Marchaos y obedeced!
 

(El pueblo se retira. Teseo intenta
entrar en los aposentos reales
pero Medea, sonriéndole, lo retiene)
 

Escena Quinta 

MEDEA
Teseo, ¿a dónde vas? 

TESEO
A calmar la ira del rey.  

MEDEA
¿El rey soportará que seas tú
quien dicte la ley?
 

TESEO
Los enemigos que he derrotado,
y el valeroso ardor
que he demostrado con mi espada
para defender su trono,
demuestran que quiero serle fiel.
 

MEDEA
En vano te ilusionas;
no se aplacan así las sospechas de un rey.
 

TESEO
Cuando me vaya de aquí,
volveré al campo de batalla
donde engrandeceré mi nombre.
 

MEDEA
¿Y no hablas nada sobre el amor?
Yo sabré aplacar
las sospechas de Egeo.
 

TESEO
Sólo adoro a Agilea.  

MEDEA
¿Amas a Agilea? 

25. Aria de Teseo
 
De cuánto me atraen
los ojos de mi bien amada,
es testigo el dios del amor.
En ellos, la mirada amante
sólo se nutre de fuego,
y con tal ardor,
el alma renace como ave fénix.
De cuánto… etc.
 

26. Recitativo 

MEDEA
Temo que tus amores
tengan un fatal desenlace.
 

TESEO
¿Si tú estás de nuestro lado
qué podemos temer?
 

MEDEA
Tu rival es el rey. 

TESEO
¡Cómo! A pesar de haberte dado
su promesa de matrimonio,
¿desea a Agilea?
 

MEDEA
Deja que yo le hable a ella,
deja que yo le hable al rey
y muy pronto descubrirás
cuánto interés me tomo por tus amores.
¡Vete y espérame allá!
Confía en mí.
 

27. Aria de Teseo
 
Ya no sé que desear,
ya no sé que temer,
si tú me ayudas
se acabó mi penar,
se acabó mi martirio.
No conoceré el sufrimiento
si tú, con tu sapiencia,
me ayudas.
Ya no sé... (bis)
 

Escena Sexta 

(Medea sola) 

28. Airoso  

MEDEA
¡Ira, desdén y furor
despiertan en mi alma
los crueles celos!
Pues una amante despreciada
no sabe encontrar descanso sin venganza.
Buscaré nuevas penas,
lanzaré nuevos hechizos
contra los pérfidos amantes
y si el cruel, no cede a mi dolor,
víctima de mi furor será la impía.
 

29. Aria 

O abrazo en mi seno
a mi bienamado,
al que adoro,
o mi ira fulminará a mi rival.
El áspero veneno
de mi martirio
va alimentando
los celos.
O abrazo... etc
 

 
ACTO TERCERO  


Escena Primera 

(Arcane solo y luego Clicia) 

30. Aria  

ARCANE
Los ojos de mi amada
son para mí dos estrellas
propicias a mi corazón.
Aplacan mis penas
cuando me reflejo en ellos,
y toda angustia
desaparece de mi corazón.
Oportunamente aquí llega Clicia, mi bien.


CLICIA
Feliz de volver a verte, amado Arcane.

ARCANE
Como tú me ordenaste
seguí los pasos de Teseo
y él, ya victorioso,
entró en Atenas
como héroe y amante.


CLICIA
Entonces, que los celos
dejen en paz a tu corazón.


ARCANE
Sí, porque el propio Teseo,
que pronto vendrá a verte,
me hace confiar.


CLICIA
¡Deja de lado las sospechas y en mí confía! 

30 b. Aria  

¡Resplandeced, amigas estrellas,
con dulces influjos sobre este corazón
para que pueda alegrarse un día!
Porque es imposible sufrir,
si son tan rebeldes,
para con quien languidece de amor.
¡Resplandeced... etc.
 

31. Recitativo 

ARCANE
Perdona, perdona alma mía,
son los celos
que acompañan siempre al amor.
 

CLICIA
¡Cuánto te amo, querido Arcane! 

ARCANE
Si tú me lo permites
querría pedirle al rey,
que me conceda por esposa a la que tanto adoro.
 

32. Aria
 
No busca la libertad,
sino la fidelidad del amor,
quien desea atar su corazón.
No puede ser feliz
quien ama a una bella mujer
y por ella languidece de amor.
Que pida lo que es sabido,
pues sólo se logra felicidad
cuando se siente una gran pasión.
Quien... (bis)
 

Escena Segunda 

(Clicia y Agilea que entra en escena) 

33. Recitativo 

CLICIA
Dentro de poco estará aquí Teseo,
el invicto héroe.
 

AGILEA
¡Oh, qué felicidad es,
después de tantos martirios y penas,
volver a ver a tu amado coronado de laureles!
Como en el fuego se refina el oro,
así en los tormentos toma fuerza el amor
transformando en delicias los llantos del corazón.
 

CLICIA
¡Vuelve triunfante, todos lo aclaman,
y desean verlo sentado
en el trono de Atenas!
 

34. Aria de Agilea 

¡Ven, regresa, ídolo mío,
a consolar mi corazón!
Impaciente es el deseo
que causa la espera
y no comprende
qué causa lo puede retardar.
¡Ven, regresa... (bis)
 

35. Recitativo 

CLICIA
¡Aquí llega Teseo! 

Escena Tercera 

TESEO
¡Por fin te vuelvo a ver!
¡Agilea, mi tesoro!


 AGILEA
¡Este es el día ansiado en el que te puedo
estrechar contra mi pecho, querido mío!


AGILEA
Dime; ¿por qué tardaste tanto
en venir a hacer feliz a mi alma
?

TESEO
Intento aplacar la ira de un rey desdeñado.
Volví en cuanto pude
para estar aquí a tu lado.
Me protegí de los sospechosos

pensamientos de Egeo.

Ahora, solamente deseo estar
aquí dichoso junto a ti, mi ídolo.


AGILEA
¡Teseo, Teseo, oh dioses!
¿Te has olvidado que tienes
como rival a un rey?
 

TESEO
¡Un rey al que cuando su trono tambaleaba
fue mi diestra y mi espada
las que les dieron nuevo brillo y poder!
 

AGILEA
En el amor no hay leyes.

TESEO
Confié en Medea para que me ayude.

AGILEA
Las promesas no ayudan a una nueva pasión.

TESEO
Si no cede a la razón,
finalmente cederá a la fuerza
y lejos de estas tierras
te llevaré, bien mío.
¡Basta ya, voy a ver a Egeo
y Agilea será mía mal que le pese!
 

36. Aria

¡Que se arme el hado, que se arme el amor!
Bella amada mía,
a ti este corazón
por siempre fiel te será.
No me preocupo de la suerte adversa
pues morir por ti,
¡oh, querida!
siempre me parecerá dulce.
¡Que se arme... etc.
 

37. Recitativo 

ARCANE
Egeo me ordenó que viniese a decirte
que te hará reina
tomándote como esposa.
Pero... ¡estás turbada!
 

AGILEA
Sí, bien conoces, Arcane,
la pena que me aflige.
Por favor, no la despiertes.
 

CLICIA
Quien complace a Agilea me complace a mi 

ARCANE
Tú siempre quieres que yo haga
lo que te place.
 

Escena Cuarta 

(Medea y los dichos) 

MEDEA
Tú bien sabes, princesa,
cuán grande es mi indignación.
 

AGILEA
No pretendo irritarte.  

MEDEA
Amas a quien no debieras. 

AGILEA
Huyo de la boda real,
mi deseo no despliega tan alto el vuelo.
 

MEDEA
Sé que eres mi rival,
y sé que adoras a Teseo.
 

AGILEA
No puedo seguir escondiendo
mi pasión.
Mi fuego interior
sube a mi rostro,
descubriendo a los ojos ajenos
mi tormento.
 

MEDEA
¡Las órdenes del rey son ley
para los vasallos!
 

AGILEA
Él puede quitarme la vida,
pero el corazón ¡oh, dioses!
no puedo dárselo pues ya no es mío.
 

MEDEA
¡Quebrantaré ese amor! 

AGILEA
¡Cruel empresa será! 

MEDEA
¡Ansío llevarte al trono! 

AGILEA
¡Aborrezco tal honor! 

MEDEA
Quiero que cambies de idea. 

AGILEA
¡Que nunca sea así! 

MEDEA
¿Soportarás mi ira? 

AGILEA
Sabré morir con entereza.
El infierno no puede tener nada tan negro
que pueda oscurecer
el sincero amor de mis ojos.
 

MEDEA
Si me obligas a ello, experimentarás
el rudo rigor de mi venganza.


(Medea hace sus conjuros; la escena
cambia y representa un horroroso
desierto, lleno de monstruos
espantosos. Medea sale de la escena)
 

38. Terceto 

AGILEA
¡Arcane! ¡Dioses! ¿Quién nos auxilia? 

CLICIA
¡Horrenda imagen! 

ARCANE
¡Espectros terribles! 

AGILEA
¡Ira demasiado rigurosa! 

AGILEA, ARCANE, CLICIA
¡Oh, Dioses, socorrednos! 

(Un monstruo acosa a Clicia) 

CLICIA
¡Te lo suplico, Arcane!
¡Sálvame de este monstruo impío! 

ARCANE
Mientras mi alma tenga vida
nada tienes que temer.
 

(Desenvaina la espada y un espíritu
se la quita lanzándola lejos)
 

Pero ¿quién me arrebata mi espada? 

(Vuelve a entrar Medea) 

MEDEA
¡Dejad, oh dejad,
que Arcane y Clicia
se vayan en libertad!
Quiero que mi ira caiga
sólo sobre Agilea
 

(Arcane y Clicia se marchan) 

38 b. Recitativo horrendo con instrumentos: 

MEDEA
¡Sombras, salid de la noche eterna!
¡Mirad el día sólo para oscurecerlo!
¡Obedeced prontas al poder de mi voz!
¡Y que la rabia y el desdén las traigan aquí!
¡Salid sombras de las grutas oscuras
para traer la oscuridad de la noche!


(Salen las sombras)  

¡Atormentad a esta impía
y atravesadle el corazón
con el más cruel de los horrores!


(Las sombras van atormentando
a Agilea, que huye)
 

AGILEA
¡Oh, cielos! ¿Qué pasará?
¿Quién me socorre, oh dioses?
 

39. Aria de Medea 

¡Silbando, ululando,
aterrorizad
a la rival que me escarneció!
¡No os canséis de castigarla!
Su tormento hace feliz
a este corazón
que ella traicionó.
¡Silbando... etc.
 

(Mientras Medea canta el aria anterior,
las Furias se llevan a Agilea)
 
 



ACTO CUARTO  


Escena Primera 

(El rey Egeo y Arcane) 

40. Recitativo 

ARCANE
Señor, como ordenaste
le llevé a Agilea tu alto recado,
pero en ese instante llegó allí Medea,
llena de ira y desdén,
e impidió que Agilea diese una respuesta.
 

EGEO
¿Quién encendió su desdén? 

ARCANE
Se muestra ofendida por Agilea. 

EGEO
¿Por qué motivo? 

ARCANE
Eso no te lo sé decir,
pero a causa de sus conjuros
vi como los campos floridos
se transformaban en espantoso desierto.
 

EGEO
¿Se atreve a ir contra mi ídolo? 

ARCANE
Sí, contra ella yo mismo vi salir
del oscuro abismo infernal
a muchas furias que la atormentaban.
 

EGEO
¡Impía y cruel es Medea!
¿Se burla de mí?
¡Destrozaré a esa indigna!
Sembraré muerte y terror
pues ya siento en mi seno el veneno de la ira.
 

41. Aria
 
Quiero masacres y quiero muerte;
quiero venganza y quiero rigor.
Tengo en el pecho un alma fuerte
que enciende de desdén el corazón.
Quiero... etc.
 

42. Recitativo 

ARCANE
El amor que existe en el pecho del rey por Agilea,
le enciende el rostro de ira
contra la impía Medea.
Yo siento que se enardece mi alma
por la bella Clicia ahora que, piadosa,
que hace cesar mi tormento.
 

43. Aria
 
Aunque truene y el cielo se llene de rayos,
no se asusta un corazón amante
por fulgores y relámpagos.
Pero si el Amor se muestra airado
en un seno idolatrado,
el alma en el pecho está siempre turbado.
Aunque truene... (bis)
 

Escena Segunda 

(Agilea y Medea) 

44. Recitativo 

AGILEA
¡Cruel!
¿Todavía no quieres mitigar mis pesares?
Dado que no tienes piedad,
¡al menos dame la muerte!
 

MEDEA
Complace a un rey y satisface mi deseo,
si quieres que termine tu atroz tormento.
 

AGILEA
¡Por piedad! Haz que mi suerte
libere a mi corazón
y abandonaré la vida a tu rigor.
 

MEDEA
Si dejas de vivir se acaban tus pesares.  

AGILEA
Aunque se arme en mi contra
la despiadada Medea,
no dejaré de amar mientras tenga vida.
 

MEDEA
Lo que te espera es peor que la muerte.  

AGILEA
¿Acaso la constancia es digna de castigo?  

MEDEA
¡Que se desate contra ti mi poder! 

(Medea hace sus conjuros) 

Escena Tercera 

(Aparece Teseo, dormido,
conducido por los espectros)
 

AGILEA
¡Qué es lo que veo, oh dioses!
¿Dormido conducen a mi ídolo?


45. Aria 

¡Por piedad! Que se abran
tus bellos ojos y despierten al amor.
¿Si con ellos eclipsados me hieres,
qué harán, esas estrellas hermosas,
cuando en ellas regrese el fulgor?
¡Por piedad... etc.
 

46. Recitativo 

MEDEA
¿Aún se atreve a tanto Agilea
ante mis propios ojos?.
Ahora sabrá lo que son celos
en el pecho de Medea.
 

47. Aria  

¡Venid, oh furias,
del oscuro abismo a vengar mis injurias!
¡No os demoréis!
A vosotras os toca vengarme
de quien persiste su ultraje.
¡Venid... etc.
 

(Las furias surgen llevando en una
mano una antorcha y en la otra
un cuchillo)
 

48. Recitativo 

AGILEA
¿Se yergue contra mí todo el infierno? 

MEDEA
¡Temblarás al ver tu castigo, despiadada!
Teseo a la muerte está destinado
y tú eres la culpable.
 

AGILEA
¿Por qué dices que lo amas
si lo deseas muerto?
 

MEDEA
Ahora veremos
quien de las dos lo adora más.
Antes de cedértelo prefiero que su martirio
satisfaga mis deseos,
que más fuerte es el amor
cuando se transforma en furor.


(A las furias) 

¡Acabad vuestra obra, no os demoréis! 

AGILEA
¡Detén, detén el golpe!
Ya me dispongo para los reales himeneos,
que se cumpla tu deseo,
que el corazón de Teseo sea tuyo.
Nada es más importante para mí que su vida.
 

MEDEA
Eso sólo no basta para contentarme
debes mostrarte infiel a Teseo;
decirle que es tu voluntad
y no la necesidad lo que te separa de él,
porque quiero concretar lo que ansío
con tu ayuda.
 

AGILEA
¡Cruel situación! 

MEDEA
Eso debes hacer, de lo contrario... 

AGILEA
¡No!
Quiero su vida, quiero su bien,
mi angustia por su bien es dulce para mi pecho.
Que así sea,
te prometo traicionarme a mí misma.
 

MEDEA
Que finalice el horror
y por un nuevo sortilegio
todo cambie.
¡Que este infierno se transforme en un paraíso!
 

(Las furias vuelven a entrar en el
infierno y la escena representa una
isla encantada)
 

Escena Quinta 

(Medea toca a Teseo con su vara
mágica y hace que se despierte)
 

49. Aria de Teseo 

TESEO
¿Quién devuelve a mi memoria
los recuerdos perdidos?
¿Quién devuelve a mis ojos la luz del día?
¡Yo no lo sé!
Pero mi pensamiento vislumbra
la esperanza de saber quien me hirió.
¿Quién... (bis)
 

50. Recitativo 

MEDEA
¡Mira que cuidado me tomo
para ayudarte, oh Teseo!
Nada tienes que temer,
pues a tu servicio siempre estará mi poder.
 

TESEO
Demasiado te debo, Medea;
pero ¿dónde está mi espada?
 

MEDEA
Dentro de poco te la darán.
Mientras, yo te defenderé del odio real.
 

TESEO
Sí, sí.

(Ve a Agilea) 

¿Qué nueva luz aparece ante mis ojos?
¿Tu aquí, bella Agilea?
Mas... ¿no me respondes?
 

MEDEA
(A Agilea)
¿Ni siquiera te dignas mirar
a un héroe tan grande?
 

TESEO
(A Agilea)
¿Y qué te he hecho yo, ¡oh bella princesa!
para que así me desprecies?


MEDEA
(A Agilea)
¿No temes que un día, tal vez se vengue? 

TESEO
No, aunque me ultraje, aunque me abandone,
mi corazón siempre será suyo.
 

MEDEA
(A Agilea)
¿No te apiadas de un amor tan fiel?
¡Oh, ya comprendo!
¡Cómo encandila a tus ojos
la dorada diadema real!
Pero un rey, por más poderoso que sea,
debe temer mi feroz venganza.
Para recobrar ese corazón iré a buscarlo,
mientras tú ablandas con lágrimas
un corazón de piedra.
 

(Se marcha) 

Escena Quinta

TESEO
¡Agilea ya no me ama!
¿En un solo día ¡oh, dioses!
echó el afecto y el amor al olvido?
 

AGILEA
Cesa, ¡ay! deja ahora mismo
de perseguir a una mujer infiel
.
Tu gloriosa espada te forjará el camino
hacia un amor más sincero.


TESEO
¡No buscaré más que la muerte!
Nada puede ser peor para mí
que la hermosa
Agilea me abandone.
Si pierdo a aquella a quien amo,
no me importa preservar mi vida.

AGILEA
¡Oh, dioses!

TESEO
¡Ah! ¿Suspiras?
Con tus confusas palabras,
mi corazón se confunde.


AGILEA
No, no debo amarte más,
sería para ti un camino cruel.
 

51. Aria de Teseo 

¿Qué tigre o qué bruja
te puso un alma tan feroz
dentro del seno?
¿Qué áspid te alimentó?
¿Quién, en vez de leche,
te dio tanto veneno?
¡Qué tigre... etc.
 

(Agilea llora desconsoladamente) 

52. Recitativo 

TESEO
¿Tú lloras y me lo escondes?
¡Ah, por piedad! Deja, deja ¡oh, querida!
que comparta tu dolor.
 

AGILEA
(para sí)
¡Ah, me siento morir!
¡Oh, Teseo! ¡Oh, dioses! ¡Vete lejos de mi!
Abandona a esta pérfida
o tanta audacia será castigada.
 

53. Aria
 
Yo querría amarte,
el cielo, el cielo bien lo sabe,
pero no debo amarte más.
¡Oh dioses, que crueldad!
Suerte cruel
quiere que te sea infiel
y sólo por salvarte
te oculto la piedad.
Yo querría... etc.


TESEO
El rey te adora y te infunde temor
¡oh, hermosa princesa!
Mas debes saber entonces
que yo soy el hijo de egeo.


AGILEA
¡El hijo del rey! ¿Tú?

TESEO
Sí, pero lo he ocultado,
pues deseaba sólo por mis méritos
poder alcanzar tu amor.


AGILEA
¡Ah! Medea quiere que acepte
casarme con el rey,
para salvarte ¡oh, querido!
otro camino no me queda.
Por eso, para salvarte,
forzada me dispongo a la odiosa boda.


TESEO
¡Por piedad, no! Antes que eso ocurra
deja que todo el infierno airado
ataque mi pecho.
Si muero por ti, moriré feliz.


Escena Sexta 

(Medea surge de repente de una nube
llevando la espada de Teseo en la mano)
 

54. Recitativo 

MEDEA
¡No angustiaros más, fieles amantes!
Lo he comprendido todo:
ya no es tiempo de fingir.
 

AGILEA
Medea, perdona mi sincero amor,
pues no pude cumplir lo prometido.
 

TESEO
¡Que sólo sobre mí caiga tu desdén! 

AGILEA
Con mi muerte desunirás nuestros corazones. 

TESEO
¡No te pido otra cosa más que su vida! 

MEDEA
Teseo, te amo,
y dentro de poco lo comprobarás.
Cansada de mis equivocaciones
aprecio una unión tan grata.
Si vana es mi ira contra
la gran virtud de vuestros corazones,
al menos que sirva para hacer feliz al de otra.
El amor no quiere anidar en mí...
 

TESEO
¡La alegría invade mis sentidos!

MEDEA
¡Aquí tienes tu espada!

(tiende la espada a Teseo) 

Ahora, que vuestras
manos y corazones se unan.


Escena Séptima 

(Agilea y Teseo) 

TESEO
¿Quién puede ser más feliz que nosotros? 

AGILEA
¡Ha llegado el día tan deseado! 

55. Dúo 

AGILEA, TESEO
Querida / querido,
te doy en prenda
el corazón,
lleno de puro y fiel amor.
Terminado todo martirio
no queda más que alegrarse,
y siempre en mi / en tu seno,
tú solamente estarás,
Querida /Querido... (bis).


 
ACTO QUINTO


Escena Primera 

(Aparece el palacio encantado de Medea
donde se ve que preparan suntuosas mesas.
Medea sola)
 

56. Recitativo 

MEDEA
Entonces ¿para vengarme
debo dar muerte a mi ídolo?
¡A dónde, a dónde me lleva mi furor!
Castigar al corazón ingrato
es como castigarme a mí misma;
de sólo pensarlo
el dolor oprime mi alma.
Pero ¿triunfará Agilea sobre mi martirio?
¿Tendrá para ella sola al bien que yo adoro?
¿Podré, sin atormentarme, presenciar su alegría?
¡No, no, debo vengarme!
Teseo morirá puesto que su amor podré olvidar.
 

57. Aria 

Quiero morir, pero vengada.
Vengada moriré.
Y veré, antes de morir,
desgarrada,
torturada,
a mi rival,
la infiel que cruelmente me ultrajó.
Quiero morir... (bis)
 

58. Recitativo 

MEDEA
Descubrí, sin ser observada,
el oculto linaje y la ascendencia de Teseo.
Egeo aún lo ignora todo...
Lanzaré al propio padre
contra su ignorado hijo,
y si fui una madre cruel,
seré aún más dura
contra un amante que me ignora.
 

Escena Segunda 

(Egeo y Medea) 

MEDEA
El contenido de esta copa
lo he mezclado con veneno.
Debes dárselo a él... ¿te asustas?


EGEO
Al héroe que me defendió
¿debo, aún contra mi voluntad,
matarlo ahora?


MEDEA
La esperanza de lograr el amor de ella,
y la paz del reino,
reclaman su Muerte.


EGEO
Nunca fui un tirano.
Desdeño el amor
y condeno los celos.


59. Aria 

No es propio de un rey
el no saber dominar su corazón.
No debe un pecho real
dejarse atrapar por el amor,
porque si cede al cariño,
no tiene corazón de rey.
No es propio... etc.
 

60 Recitativo 

MEDEA
Pero el pueblo odiará al hijo
que tú mantienes oculto en Tricenas,
puesto que ahora adoran a Teseo y lo quieren por rey.
¿Privarás a tu hijo del nombre
y del reino que le corresponden?
Mientras que un extranjero, indigno,
gozará de su suerte y, tal vez,
para reinar le dará muerte?
 

EGEO
¡Ah, cedo a la sangre lo que negué al amor!
Me doy por vencido y ya pongo manos a la obra.
 

TESEO
Tengo en mi poder a mi amada,
tengo en mi mano a mi tesoro.
Cumpliré con mi deseo,
mis penurias acabarán.


(a Egeo)

Majestad, Teseo se inclina ante tus pies. 

EGEO
¡Yérguete! Todo queda olvidado.
Atenas quiere que tú me sucedas en el trono,
y yo también lo deseo.
Toma esta copa.
Bebe de este licor
como prenda de lealtad y afecto.


Escena Tercera 

(Teseo tiene tomada de la mano a Agilea.
Arcane y Clicia entran detrás de ellos. Entra

con ellos también una gran comitiva del pueblo
que viene para celebrar las bodas. Teseo coge
con una mano el vaso que le ofrece Egeo y
desenvaina con la otra la espada) 

TESEO
¡Juro por este acero
que ha colmado de gloria mi brazo,
que tus enemigos serán mis enemigos
y que seré el más fiel
de tus vasallos!
 

(El rey, mirando atentamente la
espada de Teseo, descubre que es la
que había dejado para que sirviera de
contraseña para reconocer a su hijo.
Toma con furia la copa de la mano de
Teseo y la tira al suelo.)


EGEO
¡Qué veo! ¡Oh, cielos!
¡Sí, esta es la espada!
¡Este es el hijo que perdí!
Esta espada dejé por señal cuando
a Triciane te fuiste siendo un niño.
Ahora te reconozco ¡oh, hijo!
no sabes que gran escarnio he eludido.
 

TESEO
No he querido que esta espada
traicionara tu designio,
pues mi nacimiento estuvo unido al valor.
Por eso quise demostrar, antes de ser reconocido,

que soy digno vástago de Egeo.

(al oír que Teseo ha sido reconocido
por su padre Medea huye)
 

Escena Cuarta 

(Egeo, Teseo, Agilea, Clicia y séquito) 

ARCANE
¡Ah, pérfida Medea!. ¡La infiel huye! 

EGEO
¡Qué la persigan!
Aunque sería vano el esfuerzo,
pues ella conoce caminos que otros ignoran.
 

AGILEA
Que sea suficiente por ahora ¡oh, señor!
evitar su desdén.
 

TESEO, AGILEA
Y que nuestra felicidad nos dé
tanto placer a nosotros como disgusto a ella.
 

EGEO
Te amo, bella Agilea, te amo profundamente,
pero quiero ser feliz viendo a otro que lo sea.
Él es un querido rival, yo te lo entrego.
Que sea esta la prenda de mi ferviente amor.
 

TESEO
Mucho te debo ¡oh, padre amado!
dos veces recibí la vida de ti,
y ahora me haces feliz al entregarme a Agilea.
 

(Toma la mano de Agilea y la besa) 

61. Aria 

Tengo en mi mano mi tesoro.
Tengo en el puño a mi ídolo.
Tendrá fin mi dolor
y mi deseo será satisfecho.
Tengo en mi mano... etc.
Señor, a vuestros pies se inclina Teseo.
 

62. Recitativo 

ARCANE
Señor, en este día
tan propicio para las bodas,
te pido humildemente casarme con Clicia
 

EGEO
Si Agilea te la concede, yo acepto. 

AGILEA
No envidio que otros tengan lo que yo ansié.
Sé que Clicia te aprecia y tú la adoras.
Unidos sean con estas manos los corazones
 

ARCANE
¡Feliz día para mí! 

CLICIA
El corazón me dice que seremos felices. 

63. Dúo 

CLICIA, ARCANE
Unido a un cariño puro
el corazón amante
no sabe de sospechas.
No quiero que los celos
entren en mi alma,
sino que el amor esté siempre en ella.
Unido... etc.
 

Escena Quinta 

(Medea sobre un carro tirado por
dragones voladores y los antedichos)
 

64. Recitativo Acompañado 

MEDEA
Todavía no están exentos de mi desdén,
estas pompas no se prepararon
para favorecer a un amor aborrecido.
¡Que se abra el infierno!
¡Que se abra el infierno!
Y que lleno de odio y furor,
destruya lo que fue mío.
¡Este será mi último adiós!
 

(Mientras que Medea huye, todo
el palacio se llena de llamas y se
oscurece la escena con truenos
y relámpagos)
 

Escena Sexta 

(Con la ida de Medea quedan en escena
los mismos personajes; después, sobre ellos,
llega Minerva sobre un carro)
 

AGILEA, CLICIA
¡Socorrednos, oh dioses! 

EGEO
¿Qué ocurrirá? 

TESEO Y ARCANE
¡Horrenda escena! 

(entra Minerva)

65. Recitativo acompañado 

SACERDOTE DE MINERVA
El cielo se complace
en anular todo lo que os perjudica.
Por el poder de Minerva,
que siempre os protege,
se alzará en un instante,
gracias a la acción del supremo hacedor,
una tenaz protección que no podrá
destruir ningún poder del infierno.
 

(la escena se transforma y vuelve
a estar como al principio, sin vestigios de
los estragos causados por Medea)
 

66. Coro 

TODOS
Que todas las almas disfruten en un día tan feliz,
puesto que nunca más regresará
el perverso furor del infierno.
Hoy el cielo resplandece con su mejor rostro
y hace de la apreciada paz
un dulce premio del amor.
Que todas... (bis).




Digitalizado y Traducido por:
José Luís Roviaro 2018